GAETA – La mobilità è proprio una croce per i cittadini di Gaeta e per i turisti. Lo è per i pedoni, costretti a deambulare su marciapiedi scadenti e spesso rotti, nonostante i lavori siano terminati da poco, lo è per i disabili in carrozzella, che sempre più spesso al termine del marciapiede trovano un gradino e devono chiedere aiuto ai passanti, lo è per i ciclisti, che trovano gli stalli delle biciclette ecologiche a noleggio sempre vuoti ormai da diversi anni (ma che fine avranno fatto le biciclette?). Proprio in queste ore arrivano molte lamentele anche con i monopattini, lasciati a casaccio sui marciapiedi nonostante esistano degli appositi stalli di sosta. Sarà dunque questa la famosa mobilità sostenibile del futuro? Sono questi gli strumenti che dovrebbero migliorare la transizione ecologica di chi vive a Gaeta o vi trascorre le sue vacanze?
La mobilità alternativa insomma dovrebbe rappresentare qualcosa che snellisce, fluidifica, agevola la circolazione stradale, ed invece a Gaeta le cose sembrano andare in tutt’altra direzione.
Ma la cosa non va meglio per la mobilità tradizionale, quella delle auto. Dopo la chiusura dell’unico grande polmone di sosta gratuita al centro della città, l’area del piazzale dell’ex stazione (ora parcheggio privato a pagamento), qualche problemino arriva anche per l’appalto per la gestione delle strisce blu (Affidamento del servizio di vigilanza e controllo della sosta a pagamento in ambito comunale e servizi di piccola manutenzione accessori e complementari e del servizio di gestione delle operazioni materiali afferenti il ciclo globale delle procedure sanzionatorie amministrative) già prorogato due volte.
La nuova gara ad evidenza pubblica, a cui si potevano presentare offerte tramite “procedura aperta” fino al 30 luglio, vedrà, salvo rinvii dell’ultima ora, l’apertura delle buste lunedì alle 12. L’importo a base di gara, è di quasi 4 milioni di euro (l’importo massimo stimato dell’affidamento è pari ad € 3.906.025,20 Iva inclusa), spalmati in 5 anni di lavoro, come previsto dal bando.
Ma come saranno valutate queste offerte? In cosa consiste il “criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa? Ci si aspetterebbe una attenzione verso quei lavoratori che svolgono questo servizio da anni e che con i loro sacrifici hanno consentito al comune di incassare migliaia di euro, ed invece il bando, da questo punto di vista molto discutibile, sembra andare in un’altra direzione.
Il punteggio finale, pari a 100 punti, sarà assegnato per l’80% in base all’offerta tecnica, per il solo 20% per quella economica.
Si valuteranno ad esempio se i parcometri inseriti nell’offerta siano nuovi o usati. Ma se viene privilegiata l’introduzione di nuova tecnologia, nessun riguardo si ha nei confronti di chi quel lavoro svolge. Dai documenti ufficiali disponibili sul sito del comune di Gaeta, risulta infatti che l’importo dell’appalto posto a base di gara è stato calcolato considerando un monte ore di 34.000 per il servizio di vigilanza (e servizi complementari, che attualmente sono veramente tanti!) e 13.140 per la gestione delle multe
A fronte di queste indicazioni, non siamo riusciti però a trovare obblighi di assunzioni né per il fabbisogno complessivo, né per quello dei singoli settori previsti dall’appalto.
A Gaeta l’automazione spinta ha compiuto l’ultimo miglio: non è fantascienza, se non ci saranno correttivi su questo fronte l’appalto potrebbe essere lasciato a completa discrezione della ditta subentrante!
Certo, se già erano poco incoraggianti le mosse del governo Draghi a riguardo dello sblocco dei licenziamenti ed alla cancellazione del decreto dignità, le prospettive di continuare a lavorare per i vigilini di Gaeta si fanno veramente dure.
Quello dell’assoluta necessità del personale è un interrogativo di non poco conto considerando che con i quasi 800.000 euro garantiti contrattualmente dal comune la ditta gestrice non ha potuto garantire quest’anno l’apertura dello sportello al pubblico tutti i giorni, creando malumori ed assembramenti.
La conferma della criticità dell’appalto arriva anche da una lettera del sindacato Cgil indirizzata anche al Sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano, dove si legge che “la clausola sociale rivolta alla salvaguardia occupazionale degli addetti non risulterebbe sufficiente a garantire il reimpiego del personale attualmente operante nell’appalto, risultando anche mancante l’allegato del personale attualmente impiegato”.
La clausola era stata inserita già nella delibera n.73 del consiglio comunale del 2014, ma qui, a quanto pare, è stato lasciato tutto nell’indeterminatezza più assoluta. Considerando che risultano pervenute almeno due offerte, e che dunque i servizi potrebbero cambiare di mano, si rischia di fare un grande passo indietro verso la precarizzazione e l’apertura di un nuovo fronte di crisi sociale.