Sud Pontino / “Anni 2000”: imprenditori vittime di estorsione annunciano costituzione parte civile

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SUD PONTINO – Si costituiranno parte civile alcuni degli imprenditori che hanno subito richieste estorsive dal 2016 in poi da parte dei componenti di uno dei due sodalizi criminali smantellati lo scorso gennaio dai Carabinieri del comando provinciale di Latina e della Compagnia di Formia con le ipotesi accusatorie di detenzione illegale di armi, rapina, danneggiamento, traffico di droga, incendio e, appunto, estorsione nell’ambito dell’operazione anti camorra “Anni 2000”.

Il più determinato di tutti è l’imprenditore dei rifiuti di Castelforte Enrico Giuliano che ha confermato di costituirsi nel processo già in occasione dell’avvio dell’udienza preliminare che, richiesta dal Sostituto Procuratore della Direzione Distrettuale antimafia di Roma, Corrado Fasanelli, inizierà il prossimo 11 ottobre – sono state calendarizzate già le sedute del 23 novembre, 11 dicembre e del 18 gennaio 2022 – davanti il Gup del Tribunale di piazzale Clodio Valerio Savio. Il magistrato sarà chiamato a decidere se rinviare o meno a giudizio 25 persone che il 26 gennaio scorso rimasero coinvolte nell’operazione “Anni 2000″.

Sono oltre 60 i capi d’imputazione accertati dai Carabinieri della Compagnia di Formia e della Comando provinciale di Napoli, risultanze investigative poi condivise dalla Dda capitolina. Nello specifico Antonio Antinozzi, il figlio Decoroso, Agostino Di Franco, Antonio Reale, Vincenzo De Martino e Marika Messore, dopo aver abbandonato il clan capeggiato da Ettore Mendico e Orlandino Riccardi, diedero vita sul territorio di Castelforte e Santi Cosma e Damiano ad un ‘organizzazione impegnata nel traffico di cocaina e hashish ma anche ad estorcere somme di danaro a commercianti e a imprenditori dei due centri. Ettore Mendico, Maurizio e Pierluigi Mendico, invece, avrebbero capeggiato la fazione che, con la complicità di Ciro Bonifacio, Eduardo e Francisco Parente, e Fabio Buonamano, avrebbero gestito dal 2015 in poi un remunerativo giro di spaccio di cocaina, hashish e marijuana.

Disposta l’udienza preliminare il nutrito collegio difensivo, alla stessa stregua dell’operazione anti droga “Touch & Go”, ha due soluzioni davanti: chiedere il giudizio abbreviato, processo in programma davanti il Tribunale di Roma, oppure il rito ordinario da celebrare davanti il Gup del Tribunale di Cassino. E’ una scelta che sarà condizionata anche da alcuni pronunciamenti effettuati nelle settimane successive ai clamorosi arresti.

La Corte di Cassazione innanzitutto ha annullato l’ordinanza del Gip relativamente all’ipotesi di reato dell’associazione di stampo camorristico chiedendo, di fatto, un nuovo pronunciamento dello stesso Tribunale della libertà. Di sicuro la fase iniziale dell’udienza preliminare sarà caratterizzata dalla formalizzazione della costituzioni di parte civile degli imprenditori e commercianti destinatari delle richieste estorsive ma anche dalla decisione del Tribunale di dover trascrivere le intercettazioni telefoniche ed ambientali effettuate dalla stessa Dda capitolina. Sono poco meno di 300 registrate dai Carabinieri dalla primavera del 2016 al dicembre scorso