ITRI – Mentre una trattativa, seppur sottorranea, è stata aperta a distanza tra il candidato a sindaco di “Ripartiamo” Giovanni Agresti e Forza Italia perchè gli azzurri dopo le astiose polemiche dei giorni facciano parte della coalizione del tre volte primo cittadino di Itri, l’ultimo sindaco in carica sino allo scorso maggio, l’avvocato Antonio Fargiorgio, prende posizione su una delicatissima questione amministrativa rimasta insoluta sul tappeto: la gestione dei pozzi privati.
Lo fa per polemizzare a distanza con il suo principale avversario, Giovanni Agresti per l’appunto. Fargiorgio parla di tutela e di valorizzazione del Bene comune e per specificarlo attacca l’ex assessore provinciale al bilancio: “Siamo distanti dagli interessi particolari, dalle rendite di posizione (e di potere) detenute da pochi, dalle spartizioni di incarichi e dalla fame di poltrone”. Fargiorgio in un post sulla pagina della sua lista civica “Itri Facciamo futuro”, difende con orgoglio la posizione “netta” assunta dal 2016 in poi, quella di “anteporre il diritto dei cittadini agli interessi di una ristretta cerchia di persone”. Si verificò che con due specifiche ordinanze “nei momenti più difficili evitarono l’interruzione del servizio idrico a beneficio dei tantissimi cittadini che vivono fuori del nostro centro abitato.
Si tratta di un’assunzione di responsabilità che non trova precedenti – attacca Fargiorgio – in coloro che, in passato, si sono succeduti nella carica di Sindaco di Itri e che oggi si ricandidano ad amministrare il paese. “Itri facciamo futuro” sulla questione pozzi propone innanzitutto la riattivazione dei tavoli tecnici già istituiti presso la Regione Lazio e la Provincia di Latina, con la partecipazione del gestore, Acqualatina. E poi la riprese delle procedure finalizzate alla verifica della qualità dell’acqua emunta dai singoli pozzi e l’avvio del processo di pubblicizzazione del servizio che, “invocato sicuramente dagli utenti, risponde anche ad una precisa normativa di settore, oltreché agli esiti di un noto referendum popolare”. L’ex sindaco di Itri annuncia di voler garantire “priorità assoluta a questa vicenda garantendo quello che, nelle stesse convenzioni internazionali più recenti, è riconosciuto come diritto all’acqua: diritto insopprimibile ed inalienabile della persona umana”.
E per tutelare una legittima e sentita istanza l’avvocato Fargiorgio ha deciso di non fare affidamento “nella nostra lista candidati le cui famiglie sono proprietarie dei pozzi e di professionisti che, a diverso titolo ed a volte anche per interposta persona, tutelano gli interessi di quei pochi che, da troppo tempo oramai, tengono sotto scacco centinaia di famiglie itrane”.
Se sul piano squisitamente elettorale Forza Italia non fa parte ufficialmente dello schieramento di Agresti (che avrebbe proposto al massim
o due posti che potrebbero riguardare gli assessori uscenti dell’ultima Giunta Fargiorgio, Andrea Di Biase e Serena Ciccarelli), la sezione comunale di Italia di Italia Viva ha deciso di sostenere la ricandidatura dell’avvocato Fargiorgio. Lo fa il suo attivo segretario Senio Saccoccio condividendo in toto i temi programmatici di interesse pubblico e quelli riguardanti il ruolo della politica e, in particolare, le priorità a favore delle donne” (Asili nido, antiviolenza, politiche occupazionali, incentivi e famiglia). Italia Viva di Itri si propone di dare più spazio alle donne e di renderle protagoniste.
“Con le sue indiscusse qualità personali e professionali l’avvocato Fargiorgio – e lo mette per iscritto Senio Saccoccio – rimane il candidato a Sindaco di Itri più credibile per serietà e competenza, forte della sua umanità, della sua moderazione e del suo senso delle istituzioni. Ora, come non mai, merita di dare continuità all’operato della macchina amministrativa, oggi pronta a mettere in esecuzione i progetti per Itri su cui lui stesso ha lavorato personalmente nonostante i numerosi intralci della componente Forza Italia. La continuità politico-amministrativa è fondamentale per porre fine al ricatto di chi è animato da esclusivo personalismo e da scopi meramente clientelari”.