Ventotene / Il presidente Mattarella interviene al 40° Seminario per la formazione federalista europea [VIDEO]

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VENTOTENE – Profetico e, nonostante siano trascorsi 80 anni, resta attualissimo e senza alcun tipo di scadenza. Con questa filosofia pensiero il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, inaugurando la 40° edizione del Seminario internazionale di studi federalisti dal titolo “Dall’Unione Monetaria agli stati uniti d’Europa, ha commemorato, nel corso di una visita lampo di cinque ore, l’80° anniversario della pubblicazione del “Manifesto di Ventotene”, quella carta profetica per la nascita di un'”Europa libera ed unita” scritta e pubblicata da tre antifascisti confinati durante gli anni bui dell’ultima guerra sulla seconda isola pontina: Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni Davanti a 150 giovani partecipanti al seminario, protagonisti sino al 3 settembre grazie al contributo di illustri accademici e studiosi provenienti da ogni parte del mondo, di ben 60 ore di formazione federalista, quella del pomeriggio di Mattarella è stata, presso la sala polivalente dell’isola, una vera e propria “lectio magistralis”.

Le vicende politiche e belliche provenienti dall’Afganisthan hanno monopolizzato l’intervento di Mattarella il secondo il quale il Manifesto di Ventotene non è stato ancora attuato in pieno. Ha auspicato l’adozione di “strumenti di politica estera e difesa comune, ma anche varare un sistema bancario e finanziario unico”. Dopo il Covid l’unione Europa ha cambiato volto. Ha avuto una capacità di intervento di straordinaria capacità e gli strumenti adottati, come il Next Generation, sono di grande rilievo, rappresentano una svolta, non sono strumenti una tantum e pertanto resteranno. “Non si può tornare indietro” – ha aggiunto. Durissimo il commento sulle divisioni,esistenti, in Europa su come gestire le politiche migratorie, anche dopo l’emergenza scoppiata in Afganisthan: “Purtroppo – ha aggiunto il capo dello Stato – molti Paesi sono frenati da preoccupazioni elettorali contingenti. Non hanno capito che, così facendo, si affida la gestione dei flussi a scafisti e trafficanti di esseri umani. Molti politici esprimono grande solidarietà agli afghani che perdono libertà e diritti, ma fanno sapere che ‘che è meglio restino lì’, ‘non vengano qui perché non li accoglieremmo’. Insomma L’unione Europea deve avere una voce unica per governare il fenomeno,deve avere un dialogo collaborativo con altre parti del mondo come l’Africa per non essere travolti da un fenomeno che può diventare ingovernabile”. E un altro passaggio del suo intervento ha riguardato i cambiamenti climatici: “Il rapporto dell’Onu è allarmante e gli obiettivi non vanno disattesi. Quello che abbiamo di fronte è poter sopravvivere o – ha aggiunto Mattarella non sopravvivere affatto. E non c’è scelta.

Il presidente Mattarella era giunto nella tarda mattina a Ventotene a bordo di un elicottero tra ingenti ma discrete misure di sicurezza, coordinate personalmente dal Prefetto di Latina Maurizio Falco. A fare gli onori di casa, oltre al massimo rappresentante dello Stato nella provincia pontina e al vice presidente della Regione della Lazio Daniele Leodori, sono stati gli emozionati sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro ed il presidente della Provincia Carlo Medici. Nel cimitero blindato dell’isola hanno accompagnato il capo dello Stato a deporre una corona d’alloro davanti la tomba di Altiero Spinelli. Il presidente Mattarella, dopo una fugace colazione presso il ristorante “Il Giadino” e un breve riposo, ha visitato, accompagnato dal sindaco Santomauro nei pressi del palazzo municipale di piazza Castello, il museo archeologico. Il Capo dello Stato, accolto da lunghi applausi, ha saluto i tanti isolani e turisti che si sono assiepati lungo il percorso presidenziale. A quella che doveva essere una festa hanno echeggiato gli attacchi suicidi di Kabul ed il primo a rammaricarsene sarebbe stato lui, Altiero Spinelli…convinto europeista ante litteram e soprattutto pacifista…

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