ITRI – Giovanni Agresti pensa ora seriamente di diventare per la quarta volta sindaco di Itri dopo aver formalizzato l’accordo con Forza Italia facendo rientrare alcuni distinguo che sono stati sul punto di minare sul nascere il raggiungimento di un’unita interna che un obiettivo l’ha raggiunto: il centro destra si presenterà compatto alle amministrative del 3 e 4 ottobre prossimi. A Fratelli d’Italia e alla Lega, capitanati all’interno della civica “Ripartiamo” dal vice sindaco in pectore Elena Palazzo e dall’ex assessore alle Attività Produttive Mario Di Mattia, si è aggiunta Forza Italia che ha ottenuto quanto chiedeva al candidato sindaco Agresti: la candidatura al consiglio degli assessori in carica nell’ultima Giunta Fargiorgio e, più precisamente, dell’ex vice sindaco ed assessore alle Politiche sociali ed ex delegata ai Lavori Pubblici Serena Ciccarelli.
L’accordo è stato ratificato al termine di un incontro che giovedì sera ha dovuto “concordare e preservare l’equilibrio del numero dei candidati provenienti dalle diverse forze, in modo da garantire una visione comune sulle linee programmatiche dell’azione che guiderà il percorso amministrativo”. Agresti si è dichiarato “soddisfatto per il senso di responsabilità dimostrato dalle diverse componenti nel fare tutte, in egual modo, un passo indietro favorendo la realizzazione di un progetto civico finalizzato all’integrazione delle diverse competenze e rivolto al benessere e alla crescita dell’intero paese di Itri”.
Forza Italia ha ottenuto la certezza che dei 16 candidati in lizza per la ricandidatura di Agresti tre saranno suoi esponenti. A Di Biase e alla Ciccarelli, che costituiranno una competitiva coppia elettorale, si è aggiunto il nome di una giovane esponente azzurra: si tratta di Gabriella Dragonetti, dirigente sinora della Pro Loco, che potrebbe concretizzare la sua corsa al nuovo consiglio comunale in tandem con l’ex assessore Di Mattia, leghista dell’ultimora ma ritenuto molto vicini allo stato maggiore itrano di Forza Italia.
Questo accordo ha confermato il fiuto politico del “dominus” locale degli azzurri, Michele Stamegna che, attraverso la neo coordinatrice comunale Stefania Saccoccio, ha costretto innanzitutto Agresti ad un ripensamento dopo l’austera proposta iniziale avanzata a Forza Italia di operare un’azione di discontinuità e di rinnovamento sollecitando la mancata ricandidatura di Di Biase e della Ciccarelli. Invece ci saranno, eccome, nella lista “Ricominciamo” e, a tal riguardo, il dietro front di Agresti è stato dettato dalla tattica volontà di Forza Italia la scorsa settimana di candidare a sindaco Di Biase o la signora Ciccarelli.
Giovanni Agresti ha temuto che l’ulteriore frammentazione del quadro elettorale itrano – sono in lizza da tempo gli ex sindaci Giuseppe De Santis e Antonio Fargiorgio- avrebbe potuto mettere in difficoltà la sua corsa al quarto mandato. Il compromesso c’è stato, dunque, e Agresti nel contempo ha centrato un altro risultato significativo: nella sua civica c’è il centro destra al gran completo ma anche pezzi di sinistra: la professoressa Donatella Del Bove e, soprattutto, l’ex consigliere comunale Salvatore Mazziotti, il referente sul territorio del deputato europeo ed ex vice presidente della Regione Massimiliano Smeriglio, peraltro amico di vecchia data del candidato a sindaco Agresti.
Il quadro elettorale è in evoluzione e, ad una settimana esatta dalla presentazione delle liste, ad annunciare un “importante arrivo” è il sindaco uscente Fargiorgio. L’ha fatto dopo aver “perdonato” la ribelle ex delegata Vittoria Maggiarra e dopo aver incassato l’endorsement dell’ex primo cittadino Pd ed ex presidente dell’ente Parco regionale dei Monti Aurunci Giovanni Ialongo e del coordinamento comunale di Italia Viva; è stata completata anche la lista, “Obiettivo comune” a sostegno di Giuseppe De Santis. Ha sempre più una forte connotazione progressista.
Dopo i candidati del Pd sono arrivati quelli di un movimento giovanile “Le 12 rose” e ora ufficialmente del Movimento cinque stelle. E’ un elenco da lista della spesa quello formulato dal capogruppo grillino uscente Osvaldo Agresti, lontano parente del candidato sindaco Giovanni: la questione morale, la de privatizzazione dei campi pozzi per l’approvvigionamento idrico di migliaia di utenze, l’attenzione alle questioni ambientali, la risoluzione degli inquinamenti provocati dalle numerose discariche abusive. E ancora “l’assenza di conflitti di interesse dei candidati”, la non delocalizzazione delle scuole fuori da nucleo urbano, il ritorno del mercato in zona più centrale al paese, il centro storico rivisto e reinventato in chiave turistica il sociale, ed un welfare contro tutte le povertà
“Vogliamo, crediamo e sentiamo di essere l’alternativa alla gestione geriatrica e conclamata delle altre compagini, piene di interessi e conflitti, nella consapevolezza che se mai ci provi, mai riuscirai. Il M5S di Itri – ha concluso Agresti – poteva concorrere da solo, ha preferito contribuire ad un progetto più ampio, più lungimirante al cospetto di una povertà politica e culturale galoppante e di una classe dirigente non più generazionalmente rinnovata”.