MINTURNO – Nel castello baronale di Minturno, ora un fiore all’occhiello della sua nuova immagine turistica e sede dell’accogliente Museo etnografico aurunco, dimorano i “fantasmi”: a sostenerlo – assumendosi integralmente tutte le responsabilità del caso – è la medium Gabriela De Portillo, residente a Torino, ma originaria di Itri, e già emersa a più riprese nelle cronache pontine.
Otto anni fa intervenne per l’omicidio dell’enologo 57enne Ulrico Cappia, ucciso nelle campagne tra Itri e Sperlonga, fornendo la sua verità dei fatti proprio in merito alla mano che avrebbe compiuto il delitto; mentre alla vigilia della festa di Halloween del 2015, nel castello medioevale di Itri, rilasciò un’intervista video al collega Andrea Brengola a cui fece registrare una voce, captata da uno speciale strumento, di una donna che in spagnolo chiedeva praticamente aiuto.
Quest’anno la donna – all’anagrafe Gabriela Di Mascolo – è giunta nel sud pontino per trascorrere le sue vacanze e ha deciso di visitare ed apprezzare le sue bellezze storiche e architettoniche. Una scelta del suo personale tour turistico è caduta sul castello baronale di piazza Portanova, a Minturno, dopo aver saputo che, rispetto al passato, aveva cambiato look, sede di apprezzate rassegne cinematografiche e di un visitatissimo museo etnografico. In effetti con i castelli storici la veggente di origine itrana ha un particolare feeling.
Seguendola nella visita al castello baronale, Gabriela De Portillo ha affermato di non avervi mai messo piede e tantomeno di conoscere la sua storia. Sotto ogni profilo. Appena giunta, ha rivelato di aver cominciato ad interloquire con Maria Maddalena che, secondo alcuni Vangeli apocrifici, sarebbe stata addirittura la moglie di Gesù diventando anche madre di più di un figlio. “Non conoscendo la storia del Castello – ha spiegato la medium De Portillo – sapevo della famiglia che vi aveva dimorato a lungo, quella dei Gonzaga. Ho appurato che non è esistita una Maria Maddalena Gonzaga. C’è stata una Maddalena Gonzaga, morta di parto a 18 anni nella parte conclusiva del 1400. La canalizzazione che è stata fatta mi ha riferito che la Maria Maddalena in questione risaliva all’epoca in cui ha vissuto Cristo”.
Ma perché la presenza di questa figura femminile all’interno di un castello che nell’epoca romana non esisteva? Gabriella De Portillo ha offerto la sua versione storica: “A Palermo nel 1187 i Normanni hanno costruito una chiesa in devozione a Maria Maddalena. E gli stessì Normanni di Capua hanno dimorito molto a lungo nel castello Baronale di Minturno“.
Gabriele De Portillo si definisce molto cattolica e credente e, senza peli sulla lingua, afferma di parlare e di trascrivere ciò che gli suggeriscono queste presenze. “Ma non ci sono soltanto energie di luce ma anche molti diavoli e tenebre– ha aggiunto – Maria Maddalena da giorni mi dice che questo posto va esorcizzato e subito”
Non convinto di questa necessità è senz’altro il sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli anche dopo quest’appello lanciato dalla sensitiva torinese nei locali che ospitano il museo etnografico. A suo dire qui ci sarebbero state le cucine del Castello Baronale (“sento tanti rumori, un continui gozzovigliare”) ed in uno dei luoghi sarebbero morti semplici cittadini comuni in epoche in cui non esistevano gli attuali cimiteri e, nello specifico, anche soldati. Per il medium di origine itrana sarebbe stato tedeschi, prigionieri nel corso dell’ulrtima guerra mondiale . Ma sarà vero?
INTERVISTA Gabriella De Portillo, medium e veggente