GAETA – La presentazione del libro di Luigi Valerio realizzato grazie al Parco Riviera di Ulisse e all’Istituto italiano di Cultura di Cracovia, tradotto in polacco e con il patrocinio del Comune di Gaeta, fa riferimento al cinquecentesimo anno della morte di Raffaello, l’occasione è interpretare l’insegnamento che il grande maestro che ha voluto lasciarci attraverso le sue opere nel suo linguaggio nel Rinascimento.
L’Assessore del Comune di Gaeta Gianna Conte sostiene che “l’interesse è ricordare un episodio dimenticato la battaglia di Ostia, affresco del Maestro in Vaticano, che evoca lo spirito aggregativo della flotta della Lega Napoletana (Amalfi, Gaeta, Napoli e Sorrento) con la sconfitta dei Saraceni nell’invasione di Roma e, successivamente, nella cacciata, dal nostro territorio, con la battaglia del Garigliano”.
Il Presidente Carmela Cassetta nel presentare afferma che “Raffaello 500 è un volume che si affianca ai molti già redatti sul Maestro, ma che – a differenza dei più – trova una sua precisa collocazione geografica e giustificazione critico-storiografica nel portare alla giusta ribalta frammenti dimenticati o quantomeno messi in ombra sul rapporto del Genio rinascimentale con la Riviera di Ulisse”.
“Le celebrazioni per il V centenario della morte di Raffaello – spiega una nota a margine dell’evento – sono state un’occasione propizia per far conoscere al vasto pubblico uno degli artisti più rappresentativi del Rinascimento italiano. Purtroppo, per le ovvie ragioni legate all’emergenza epidemiologica, si sono trasferte iniziative nell’anno in corso. Per questo motivo chiarisce, il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia Ugo Rufino, che l’Istituto è impegnato anche per l’anno in corso a dedicare nella sua programmazione eventi celebrativi all’opera artistica di Raffaello con una serie di importanti appuntamenti. Questo evento espositivo viene accompagnato dal catalogo dedicato ad un’opera poco conosciuta di Raffaello, La Battaglia di Ostia- La Battaglia del Garigliano, che l’architetto Luigi Valerio, attraverso un approfondito studio delle fonti, ha voluto presentare nella descrizione dei particolari e nel contesto storico in cui è stata realizzata, aggiungendo un altro tassello importante alla conoscenza della vasta produzione artistica raffaellesca”.
E conclude: “Raffaello era un mago dell’impiego di forma e colore, luce e ombra e nell’uso di tutti i mezzi e tecniche artistiche che ha sperimentato. La necessità di rappresentare architetture credibili impose al Maestro, come ad altri pittori, di imparare a disegnare come gli architetti, combinando piante e alzati e applicando le regole proporzionali e morfologiche tramandate da Vitruvio. Il nostro approccio rimane pur sempre limitato se non alle conoscenze delle opere realizzate nella sua breve vita, nei suoi rapporti con i contemporanei, nell’essere pioniere della tutela archeologica e architettonica nonché architetto progettista di alcune fabbriche, come Villa Madama a Roma”.