FROSINONE – È già trascorso un anno. Era la notte tra il 5 ed il 6 settembre del 2020. Willy Monteiro Duarte, 21enne di Paliano, venne ucciso a calci e pugni per difendere un amico all’esterno di un locale di Colleferro. Per quella morte quattro ragazzi sono a processo:i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Una tragedia quella di Willy che sconvolse l’Italia tutta, attonita per una violenza inaudita nei confronti di un ragazzo che aveva una vita davanti a sé.
Una tragedia immane per la famiglia: mamma Lucia, papà Armando, la sorella Milena,che in questo anno hanno sempre vissuto il loro dolore con compostezza e una grandissima dignità. Cosi come accadde nel giorno dei funerali: era il 12 settembre. Per omaggiare la sua memoria ed il suo esempio arrivarono a Paliano le più alte cariche dello Stato: dall’allora premier Conte al Ministro degli Interni Lamorgese. Quel giorno il colore dominante era il bianco, simbolo della purezza. Come puro era Willy, giovane cuoco da tutti conosciuto per la sua generosità.
E mentre si attende che la giustizia faccia il suo corso ad un anno dall’omicidio in tanti lo continuano ad omaggiare mentre gli vengono intitolati premi o ci sono misure di prevenzione che portano il suo nome come il Daspo Willy. In questo anno le strade di Colleferro e Paliano sono state spesso teatro di fiaccolate per chiedere giustizia e per riflettere nel nome di Willy.
Trecentosessantacinque giorni dopo l’omicidio il sindaco di Paliano, Domenico Alfieri, con un post su facebook lo ha ricordato come «un ragazzo che già era un uomo, e che col suo esempio ci ha consegnato una grande lezione di coraggio, civiltà e altruismo che sta a noi conservare e tramandare». Alfieri ha ribadito la necessità di uno scatto culturale per contrastare drammi che avvelenano i tempi in cui viviamo.
A ricordare Willy, sempre con un post sui social, anche il sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanma: «Siamo all’opera – ha scritto – affinché la memoria collettiva custodisca il sacrificio di Willy attraverso tutti gli strumenti a disposizione: dalla costruzione della piazza bianca, al monumento contro ogni forma di violenza, all’arte muraria, ai premi e concorsi letterari».
Nel pomeriggio di lunedì, a Paliano, il parco che porta il nome del cuoco doveva ospitare una messa in suo suffragio. Le incerte condizioni del tempo hanno convinto la famiglia a spostare la celebrazione, presieduta dal vescovo della diocesi di Tivoli e Palestrina, Mauro Parmeggiani, presso la locale chiesa parrocchiale. Giovedì, intanto, ci sarà una nuova udienza, dopo la pausa estiva, nel processo che si celebra in Corte D’assise a Frosinone.