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Formia / “La montagna armonica”, festival di musica e cultura tradizionale degli Appennini

FORMIA – “E’ tornata ad animare le cime degli Aurunci, il 10 e 11 settembre, La Montagna Armonica. Il Festival, giunto alla sua VII edizione, vede il coordinamento artistico di Ambrogio Sparagna e dell’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, e propone alcuni originali appuntamenti che legano insieme lo spettacolo, in particolare la musica, e tematiche legate alla cultura tradizionali delle comunità di montagne dell’Appennino”. A raccontarlo è una nota di Finisterre srl, che fa un resoconto della manifestazione. 

“Il primo appuntamento – si legge  –  si è svolto presso la tenuta Il Canale Sonoro e prevede un affascinante incontro con il mondo dei cavalli e dei suoni legati all’allevamento e all’impiego di questi meravigliosi animali. E’ stata la voce e la passione di Elena Masullo a guidarci in un universo di ritmi e di timbri che vedono il cavallo protagonista di canzoni e di repertori tradizionali. Non mancheranno strumenti e oggetti sonori dell’area aurunca come zampogne, organetti e campanacci che marcano da sempre la fonosfera delle transumanze e dei convivi tra pastori.

Il secondo appuntamento è l’ormai consolidato e seguitissimo Trekking musicale e poetico che partirà alle 06.30 del mattino dell’11 settembre dal Rifugio Pornito (Maranola) e terminerà presso l’Eremo/Grotta di San Michele dove nel Piazzale si svolgerà lo spettacolo “Col piè calcar le stelle”, dedicato a San Filippo Neri. Questo appuntamento  è rivolto ad un pubblico che abbia un minimo di preparazione alla montagna. La partecipazione è gratuita e la prenotazione obbligatoria (tramite il servizio Eventbrite)

L’intera manifestazione ha come obiettivi la valorizzazione e promozione del sentiero del Pellegrinaggio a San Michele Arcangelo e del suo Eremo/Grotta sul Monte Redentore e la promozione della cultura musicale e orale della zona Aurunca legata al mondo della pastorizia e dell’agricoltura montana.

Tutto avviene nel segno di un nuovo rapporto da stabilire con la montagna e con la cultura tradizionale che ha prodotto negli ultimi secoli. In questi luoghi intrisi di storia, già a partire dall’età classica, le popolazioni locali hanno vissuto per secoli di pastorizia e di misticismo creando nelle tante grotte calcaree are votive e culti devozionali. In queste terre brulle furono innalzati da monaci basiliani dei piccoli cenobi e successivamente, come testimoniato nei documenti del Codex Diplomaticus Cajetanus, redatto a Monte Cassino nel nono secolo, si sviluppò in una delle grotte più grandi il culto di San Michele che ancora oggi attira migliaia di pellegrini sul monte Altino. La tradizione locale racconta che queste grotte furono abitate da santi pellegrini ed eremiti che cercavano nello spirito dei luoghi i segni della propria ricerca spirituale. In particolare alcune narrazioni popolari fanno riferimento ad un giovane  fiorentino proveniente da San Germano, l’odierna Cassino, e diretto a Gaeta. Quel giovane segnato dal fuoco del rinnovamento religioso predicato dal Savonarola fu probabilmente Filippo Neri il quale scelse la grotta di San Michele come proprio letto di pietra. Era questo il suo tentativo di “col piè calcar le stelle”, così come recita uno dei sonetti a lui attribuiti. Il Festival è organizzato dall’Ass. Cult. Archivio Aurunco e patrocinato dal Parco Regionale dei Monti Aurunci e dal Comune di Formia”.

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