FORMIA – Impegnato in prima persona a fronteggiare l’emergenza Covid sul territorio del Sud pontino – “24 ore al giorno rispondendo sempre a chiunque mi cercasse nonostante sul mi conto qualche mio avversario si sforzi di dire qualche cattiveria di troppo” – e a promuovere poi la campagna vaccinale – “Formia da tempo grazie al sottoscritto ha raggiunto l’immunità di gregge”- , Amato La Mura domenica sera nonostante un caldo umido di fine estate ha avuto il merito di centrare un terzo risultato sociologicamente importante. L’apertura della campagna elettorale della coalizione di cui è candidato a Sindaco e la presentazione delle sue articolazioni civiche – FormiAmo il Futuro, Guardare Oltre, Resurgo e Prima Formia – hanno permesso per la prima volta, dopo il lockdown, di riempire un luogo tanto caro ai formiani, la villa comunale “Umberto I°” di Via Vitruvio. C’erano tante famiglie ma soprattutto numerosi giovani, rigorosamente giovani di Formia, che hanno deciso di “dare una mano” perché “il 3 ed il 4 ottobre prossimi transiterà l’ultimo treno ultimo perché questa città si salvi grazie alle sue migliori e belle espressioni.
L’infettivologo e primario del reparto di malattie infettive dell’ospedale di Gaeta – conosciuto (e temuto) per il suo carattere vulcanico – “il mio difetto ma anche il mio pregio è sempre quello di dire quello che penso e deve nascere ancora quello che riuscirà a piegare la mia schiena” –ha atteso un po’ per intervenire. L’ha fatto alla fine della riuscita apertura della sua campagna elettorale permettendo a due rappresentanti per volta delle sue quattro liste (“le nostre sono davvero complete e non zeppe di candidati” – polemizzando a distanza con il suo principale avversario, Gianluca Taddeo) di illustrare le ragioni del sostegno elettorale.
E così che la prima parte dell’happening ha visto i riflettori puntati sugli interventi degli avvocati Luca di Giglio e Iolanda Petracchini in rappresentanza di “FormiAmo il futuro”, dell’appassionante presidente uscente del consiglio comunale Pasquale di Gabriele e Imma Arnone per “Guardare Oltre”, di Antonio villano e Pompea Delle Donne per “Resurgo” e, infine, di Tina Di Russo a dell’ex capogruppo consiliare della Lega Antonio di Rocco per “Prima Formia”.
Guardato a vista o,meglio, protetto dalla moglie Annalisa e dalla primogenita Chiara, La Mura ha deciso di parlare a braccio facendo riferendo ad un canovaccio preparato per l’intero pomeriggio. Il candidato a Sindaco, davanti ad un murales che ritrae Pietro Mennea e al record (19”72) con cui ha stabilito nel 1979 alle Universiadi di Città del Messico il nuovo e a lungo imbattuto record mondiale del 200 metri, ha impostato il suo intervento, che ha convinto molti esigenti osservatori, focalizzando le priorità del suo programma.
Solo in una circostanza, o meglio in due occasioni, ha polemizzato aspramente con il candidato a sindaco di Forza Italia e di Fratelli d’Italia Taddeo. L’ha fatto per ricordare il merito che ha attribuito a due suoi predecessori, Michele Forte e Sandro Bartolomeo: ”Dobbiamo ringraziare loro se questa città non è diventato una succursale di Fondi. Rispettiamo questa importante città – ha tuonato La Mura non citando mai il Senatore e coordinatore regionale di Forza Italia, Claudio Fazzone – ma Formia non può perdere la sua storica sovranità. I nostri elettori lo sanno e ci permetteranno di vincere le elezioni già al termine del primo tempo”.
Formia ha tanti problemi, piccoli e grandi, irrisolti sul tappeto e La Mura ha spiegato di essere lusingato di essere affiancato da tanti specialisti,”i migliori presenti in questa città”, che dovranno “aiutarmi a far uscire questo paziente dalla rianimazione”.
“Ho accettato la proposta di candidarmi a Sindaco alla testa di una coalizione che in maniera davvero naturale, credetemi, che ha trovato nel confronto e nella condivisione la propria forza. Le vicende politiche dell’ultima consiliatura – ha aggiunto La Mura – e il periodo storico che stiamo vivendo hanno reso evidente come il dialogo ed il confronto tra idee diverse forse siano indispensabili nella quotidiana e futura azione amministrativa. Le emergenze che attendono una risoluzione necessitano l’unione delle forze, anche le più disparate ed eterogenee. Questa sera abbiamo giù vinto. Nessuno, dico nessuno, soltanto qualche mese avrebbero mai immaginato di trovarsi tutte insieme nella nostra principale villa comunale, per unico ed imprescindibile obiettivo: il futuro di Formia. Non so e non sappiamo l’esito di questa tornata elettorale ma, credetemi, la vostra folta e qualificata presenza mi induce a ridire che abbiamo già vinto! Abbiamo tutti deciso di puntare lo sguardo oltre quegli ostacoli che i nostri avversari affermano falsamente essere insormontabili, oltre i superati schieramenti ideologici, sinora divisivi e spesso miopi nei confronti dei reali interessi di Formia, oltre quelle tradizionali candidature frutto solo di dinamiche potenzialmente sterili”.
“Ho accettato con spirito di servizio di essere il candidato a Sindaco di questa coalizione che, prima di essere tale, considero un gruppo di amici caratterizzato da un amore infinito per la nostra città. Abbiamo tutti maturato – ha affermato ancora – un’idea superiore, che è quella del miglioramento delle condizioni di Formia. Ognuno degli appartenenti a questo gruppo è forte dalla propria militanza o del proprio bagaglio di valori politici specifici ed è pronto a ribadirli con fermezza. Nel corso di questi mesi con l’elaborazione in maniera davvero sinergica del programma ho visto palesare una forza che ci rende un gruppo di persone davvero speciale e, lasciatemelo dire, molto responsabile: le cose che ci uniscono a livello locale sono molte più di quelle che dovrebbero dividerci se rimanessimo confinati negli steccati partitici nazionali. Ho accettato l’incarico di candidarmi a Sindaco per tutte quelle attività economiche e produttive allo stremo, per tutte quelle famiglie prive di sostegno e che guardano con timore al futuro, per tutti quei giovani che hanno bisogno di una guida e orientati, sempre più, ad abbandonarla questa città. Ho detto sì perché da padre di due figli sento l’obbligo, amministrativo e ancor prima morale, di fare qualcosa per arrestare questa fuga. Turismo, cultura e beni archeologici, un nuovo welfare, restituire dignità e rilancio alle nostre periferie,ai nostri apprezzati borghi collinari ma anche la scuola, viabilità, un nuovo arredo urbano, una macchina amministrativa qualitativamente rigenerata ed il commercio sono stati punti fondamentali nei quali il dialogo costruttivo instaurato nel corso di questi mesi ha reso evidente la bontà del nostro progetto”.
“Noi vogliamo ora cambiare il futuro incerto di Formia prendendolo in mano oggi, per riportare la città a essere il punto di riferimento provinciale dei servizi, della sanità, della cultura, del turismo, della portualità. Le proposte che stiamo presentando alla città in queste settimane non si vogliono solo limitare alle risoluzione dei piccoli problemi quotidiani che comunque sono tanti. Hanno una visione ed un orizzonte temporale ampio, che l’occasione unica del Recovery Found non può far disperdere. Questa coalizione ha il pregio di poter fare affidamento già sulle più disparate interlocuzioni istituzionali a livello regionale e nazionale, un ‘quid’ che deve caratterizzarci sino al 4 ottobre nel quotidiano rapporto con l’elettorato”.
La Mura ha anticipato di dar vita ad un nuovo welfare:” Il mio e nostro progetto deve essere e sarà aperto ed inclusivo. Non è ammissibile che una città così grande, inclusiva, si sia vista danneggiata nella dignità dei suoi tanti centri. Formia non ha periferie: Formia ha tante anime, ognuna unica e imprescindibile alla quale va il nostro impegno più grande per ridargli dignità e centralità nel progetto cittadino. Non possiamo più perdere tempo. Il programma politico amministrativo è – e lo garantisco – finalizzato a recuperare il tempo perduto.. Formia ha bisogno di un piano d’azione, di un piano Marshall 4.0, orfano di interessi particolari e ideologici. E sarò io la vostra garanzia per metterlo in atto e tutelare, invece, i reali interessi di Formia e dei formiani. Nessuno escluso”
E per ribadire questa posizione La Mura ha concluso il suo intervento con una promessa: “Se nelle prime fasi dell’emergenza epidemiologica ho sempre risposto al telefono, in qualsiasi ora del giorno, nel momento in cui vincerò le elezioni non commetterò l’errore di barricarmi nel Palazzo Municipale. Soffro di claustrofobia e dei formiani responsabili avrò bisogno all’indomani del voto del 3 e 4 ottobre”.
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