FORMIA – “Contrastare il fenomeno della povertà educativa dei giovani è il tema principale da affrontare in questa fase post pandemica. Una nuova fase in cui vanno rappresentati i giovani, le loro idee i loro bisogni, invitandoli a riappropriarsi dei loro spazi, rendendoli partecipi della programmazione del loro futuro. Scuola e famiglia, ma anche associazioni, parrocchie, università, società civile sono tutti attori impegnati nella crescita e nell’educazione delle nuove generazioni”. Spiega così il candidato Sindaco Luca Magliozzi un passaggio del suo progetto politico di quella che definisce “città solidale”, una città che nella sua idea possa essere una “comunità educante, che cresce giovani, e non solo per loro, che educa gli adulti del domani, ma che si fa anche educare e cambiare da loro”.
“Un luogo in cui la sinergia tra il pubblico e tutti gli attori del privato – spiega ancora Magliozzi – concorre a creare spazi di partecipazione per tutti. Spazi fisici da individuare nei beni confiscati alla criminalità organizzata ma anche in luoghi della storia come la Torre di Mola, dove le famiglie, gli anziani, i bambini non sono solo i destinatari dei servizi, ma protagonisti delle iniziative, parte di una rete sociale. Una comunità educante che mette al centro la persona, a prescindere dalla sua identità di genere etnia, religione, cultura, crea modelli virtuosi di comportamento, coinvolge tutti i cittadini in un sistema che offre servizi e al contempo educa se stesso.
Una città solidale è una città più sicura, più vicina ai bisogni di tutti, più attenta alle esigenze dei più deboli”.
E conclude: “Per raggiungere questo obiettivo si parte da un grande tavolo di concertazione, che unisce il Comune, le associazioni e tutti gli attori del Terzo Settore per proporre un’alleanza educativa che si ponga specifici obiettivi: incentivare il volontariato giovanile; partire dalle scuole per un contrasto efficace alla violenza di genere; contrastare l’isolamento sociale e la solitudine di anziani e adolescenti attraverso programmi di domiciliarità e cohousing. Rimodulare le fasce ISEE e ridurre le rette degli asili nido comunali triplicandone i posti. La città dei 15 minuti, una città di prossimità porta con sé il concetto di comunità educante e lo fa suo, ponendo il cittadino al centro, con i suoi bisogni, le sue passioni, i suoi diritti, uguali per tutti”.