GAETA – I lavori di potenziamento delle banchine, la fuga di tante aziende dagli scali ormai saturi di Napoli e di Salerno e gli accorgimenti semplificativi in tema di fiscalità in fase di elaborazione da parte della Regione Lazio potrebbero non bastare per il rilancio del porto commerciale di Gaeta. C’è bisogno dell’altro a cui la politica del Basso Lazio deve assumersi le dovute responsabilità relativamente al potenziamento infrastrutturale e viario del comprensorio. L’ha detto il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale Pino Musolino a margine di un convegno organizzato a Gaeta, nella cornice del Grand Hotel Villa Irlanda, per dibattere di programmazione, di nuovi investimenti e di mercati globali in rapporto al nuovo porto commerciale di Gaeta.
Quella di Musolino è stata una sollecitazione decisamente condivisa dal presidente di Unindustria di Cassino alla presenza, tra gli altri, di Francesco Borgomeo, neo presidente di Unindustria di Cassino, di Arianna Buonfanti dell’osservatorio sull’economia marittima, dell’Ammiraglio Aurelio Caligiore del Ministero della Transizione ecologica, di Stefano Nigro dell’Italian Trade Agenzy e del presidente dell’Assologistica Umberto Ruggerone.
Il proficuo momento di confronto è stato organizzato da Intergroup, leader nel settore logistica integrata dal 1986 che ha chiesto ed ottenuto l’intervento di alcuni relatori – come detto – delle più importanti associazioni e aziende, circa cento, italiane ed internazionali, del settore sul futuro dell’economia nel Lazio meridionale. Questo convegno è stato organizzato in occasione della conclusione dei lavori della nuova banchina del porto di Gaeta da parte dell’Adsp dell’inaugurazione del “Green&Blue Terminal” che, dedicato alla circular economy, Intergroup ha ultimato “con coraggio e come volontà di investire ulteriormente sul territorio”. Il nuovo Porto di Gaeta grazie all’approfondimento dei fondali, che consentono l’arrivo di navi transoceaniche, alle nuove banchine ed ai nuovi piazzali infrastrutturali diventa in questo modo un importante gate per le esigenze e la competitività del Lazio Meridionale sui mercati mondiali.
L’incontro di Villa Irlanda si è focalizzato sul futuro dei porti del Lazio in generale, ma con un breve focus sul porto Gaeta che oggi rappresenta, a seguito di cospicui investimenti pubblici concretizzatisi negli ultimi anni, un’infrastruttura che si candida a diventare opportunità di sviluppo per il territorio e le imprese di riferimento. Il “Salvo D’Acquisto” si rivolge al bacino commerciale della provincia di Latina, alle zone industriali di Colleferro, Anagni, Ceprano e Cassino in provincia di Roma e Frosinone, oltre a zone dell’Abruzzo, del Molise. Affinché queste prospettive si realizzino completamente, sarà però necessario una valorizzazione ed un ulteriore potenziamento degli investimenti finora effettuati soprattutto in termini di adeguata viabilità e servizi di logistica innovativa, nonché un sinergico coordinamento tra tutti gli attori coinvolti, dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale alla Regione Lazio, dalle Province e Comuni ai privati.
Il presidente dell’Adsp del mar Tirreno centro settentrionale Pino Musolino, ha ribadito quanto sia importante il dialogo tra pubblico e privato. Dialogo che si traduce in collaborazioni costruttive e crescita sia dei vari enti coinvolti, sia della città stessa: “L’autorità portuale non si è mai risparmiata – ha proseguito Musolino – non da ultime le opere che siamo riusciti a concludere nella città di Gaeta: dalla rotatoria di ingresso alla città, al completamento della struttura del mercato ittico. Con un partner poi come Intergroup la portualità di Gaeta può davvero puntare a trarre enormi benefici, che si traducono in crescita e competitività, non a caso l’autorità portuale ha finora investito su questo porto quasi 100milioni di euro”.
INTERVISTA A Pino Musolino, presidente Asdp
A tal proposito l’amministratore delegato di Intergroup Pietro Di Sarno, ha sottolineato l’importanza del traguardo raggiunto dell’azienda: “Quella di oggi è una platea significativa che siamo riusciti ad accogliere nel nostro Golfo. Oggi dopo 35 anni di attività possiamo affermare con certezza che la nostra è una presenza molto forte sul territorio nazionale ed internazionale. Abbiamo investito fortemente sul nostro territorio e continueremo a farlo. Sono previsti infatti, ulteriori 35milioni di euro per rendere il porto di Gaeta più competitivo. Gaeta – ha proseguito nell’intervista video allegata – ha sempre avuto un’anima commerciale e grazie ad alcuni clienti/amici e ad Intergroup daremo finalmente vita e respiro a quest’anima. Possiamo infatti dire con certezza che grazie al dialogo che ormai si è instaurato con il presidente Musolino e in secondo luogo per rispondere ad un’esigenza di mercato, che fino ad oggi si è rivolta ad altre realtà portuali per mancanza di disponibilità sul nostro territorio”. L’imprenditoria privata è interessata ad effettuare significativi investimenti economici a supporto del porto di Gaeta ma le annose carenze infrastrutture si stanno rivelando un freno allo sviluppo infrastrutturale.
INTERVISTA Pietro Di Sarno, amministratore delegato Intergroup
Una soddisfazione è stata espressa anche dal vicesindaco del comune di Gaeta Angelo Magliozzi che nel suo intervento, ha voluto porre l’accento sulla forza lavoro e l’economia cittadina che l’azienda è riuscita a muovere: “Una giornata importante per Gaeta, per questo come amministrazione siamo ben lieti di aver preso parte all’evento perché siamo convinti che lo sviluppo del porto di Gaeta vuol dire sviluppo della città, occupazione e ricchezza. L’augurio è di poter uscire quanto prima da questo periodo di crisi e che possano ripartire gli investimenti nel porto di Gaeta. Grazie a società come Intergroup contribuiscono a creare occupazione e dare benessere alla città che da sempre ha creduto in questo territorio con i suoi numerosi investimenti”.
Il dibattito al centro della giornata ha infatti fatto emergere luci e ombre, limiti e percorsi coraggiosi per il rilancio del territorio grazie alla possibilità di poter dialogare con moltissimi partner, molti dei quali presenti al tavolo dei relatori. Molti, infatti, come la dottoressa Bonfanti, hanno sottolineato l’enorme crescita che l’economia ha avuto, dopo la stangata subita post covid-19: “I numeri parlano di una crescita importante e diffusa a livello italiano, quindi direi che è un momento importante per aziende come Intergroup che hanno investito molto e hanno creduto nelle potenzialità logistiche del territorio”.
“Un’iniziativa importante per l’intermodalità della logistica italiana – ha aggiunto Gabriele Vargiu, Institutional Relations – Italy CNH Industrial – la nostra azienda rappresenta un partner per tutto ciò che riguarda il passaggio dalla nave al trasporto su gomma. Il porto di Gaeta può e deve svilupparsi anche infrastrutturalmente anche guardando le nuove tecnologie, la digitalizzazione e l’intermodalità tra le varie forme di trasporto, ma soprattutto per quanto riguarda le energie alternative quali l’uso del gnl e l’idrogeno, che poi sono interscambiabilicon le tecnologie utilizzate per il trasporto stradale”.
E di energie sostenibili ha parlato anche l’ammiraglio Caligiore, che ha sottolineato l’esigenza di avere un porto “green” colmando un gap che ancora persiste con le realtà del nord Europa: “Affinché questo possa essere realizzato anche qui in Italia, occorre avere delle infrastrutture portuali, ad esempio le elettrificazioni delle banchine, affinché le navi possano rifornirsi di elettricità direttamente dalla banchina”.
“Il nostro nuovo intento è quello di essere presente sui territori – ha spiegato Umberto Ruggerone, Presidente Assologostica – e questo territorio è in una fase di espressione massima della logistica, e questo nuovo porto è il viatico migliore per crescere. La logistica è composta da tanti anelli e questi anelli devono essere fatti tutti delle stessa portata e potenza, perché questo avvenga è necessario avere un approccio di sistema, quindi guardare l’intera filiera, che composta da tanti fattori e attori che determinano la crescita di un territorio”.
“La logistica e il lavoro che l’intergroup fa per migliorare la comunicazione e il trasporto delle merci è fondamentale per l’attività dell’Ice, perché coniuga l’esigenza delle imprese di andare all’estero e dall’altra attrae investimenti degli industriali che vogliono investire in zone ben connesse”, ha aggiunto Stefano Nigro.