FORMIA – Parola d’ordine “legalità organizzata”: è questo lemma che caratterizza il filo che unisce tutti i tavoli di lavoro progettuali della candidata Sindaco Paola Villa, già Primo Cittadino uscente di Formia, che ha ufficializzato ieri pomeriggio al Klaton Beach Hotel, l’inizio della sua terza campagna elettorale che culminerà con l’appuntamento delle amministrative del prossimo 3 e 4 ottobre.
E’ chiaro che per la candidata Villa e la sua squadra – formata da “Un’altra città”, “Movimento cinque stelle” e “Io rEsisto” – prima ancora di entrare nel merito di ciò che farà, risulti essenziale non dare per scontato il modus operandi che intendono utilizzare, incentrato – come suggerisce il paradigma – sulla volontà di perseguire in ogni circostanza un principio di legalità e “cercare di mettere in campo tutte quelle ‘forme organizzate’ per approdare alla cultura della legalità attraverso strumenti e opportunità di coinvolgimento della comunità locale in un percorso di informazione e formazione”.
Tutto questo per lavorare nell’interesse dell’unico partito nel quale la professoressa Villa continua a riconoscersi “Formia” – “il nostro partito è e resta Formia”, dice – ed è per il suo “partito” che è decisa a continuare ad intraprendere battaglie che ritiene fondamentali, come quella per la “ripubblicizzazione del servizio idrico”.
Ed è da qui che lei è partita. La sua non è stata la consueta apertura di campagna elettorale: niente presentazione dei singoli candidati, niente sciorinamento degli obiettivi a breve, medio e lungo termine. Quello organizzato è stato un incontro incentrato sul tema della gestione dell’acqua alla presenza del “MovimentoBlu – Rete a difesa delle fonti e del diritto umano all’acqua”, nelle persone del Presidente Maurizio Montalto, del Vicepresidente Maurizio Morelli, del Responsabile Rapporti con gli Amministratori Davide Frattaroli e del Responsabile tecnico Mario Antonellis, che hanno portato la loro esperienza e professionalità a suo supporto.
In particolare hanno sottolineato tutti la necessità – in un percorso di questo tipo – della volontà politica – per loro potenzialmente incarnata da Paola Villa – di cui deve godere l’obiettivo, perchè sono poi i Sindaci a portare in assemblea le istanze che ne possano consentire l’effetiva realizzazione.
“Il primo punto sarà il riconoscimento, nello Statuto comunale, del ‘Diritto umano all’acqua’, del carattere pubblico dell’acqua come bene comune alla base della civiltà di una città” – afferma la candidata Villa, per poi proseguire con l’istituzione del servizio di “Protezione civile dell’acqua”, vale a dire volontari opportunamente dedicati all’approvigionamento idropotabile in situazioni di emergenza, perchè “possiamo fare i più grandi eventi, progettare opere, ma senza l’acqua – sottolinea la Villa – non facciamo niente, la città va in malora”.
Sarà per similitudine che la Villa abbia voluto partire dal tema dell’acqua – visto il suo essere spesso un “fiume in piena”, senza mezze misure, che porta ella stessa a ricordare di essere stata accusata di “non avere un buon carattere” e di conseguenza di non “essere un buon amministratore” – ma i temi affrontati nei quattordici tavoli di lavoro sono chiaramente molteplici.
Lei “rEsiste x Formia” per lavorare alla riqualificazione e valorizzazione del waterfront, così come alla zona pre-collinare, collinare e montana; lei “rEsiste x Formia” per realizzare un “nuovo organismo comunale che si occupi della manutenzione e mobilità sostenibile”, attuare il progetto “Formia randagismo zero”, ma anche un dettagliato marketing territoriale puntando sul turismo sportivo e culturale, candidando Formia a “Capitale italiana della Cultura per il 2025”.
Lei “rEsiste x Formia” con l’idea di metter su uno “Spazio attivo regionale” per le start-up e “Centri di innovazione aperta” per le imprese; per mettere mano al “Piano regolatore generale”, ma anche alla cosiddetta macchina amministrativa accompagnando la “transizione digitale”, il “baratto amministrativo”, incentivare le forme di partecipazione e democrazia diretta. Occhi aperti anche su salute e servizi sanitari, sicurezza e sviluppo, cittadini in situazione di difficoltà umana e sociale, nonché giovani e scuola.
Come? Iniziando col puntare sempre su “legalità e libertà” perchè – spiega la Villa – “sono in stretta connessione; queste due parole e i principi che esprimono sono alla base di qualsiasi modello di convivenza che sia fondato sul riconoscimento reciproco e sulla condivisione di valori che rappresentano il bene comune. Non si può considerare legalità e libertà come patrimonio acquisito e scontato, ma soprattutto oggi, devono essere conquistate con impegno e sacrificio”.
E conclude: “Non si molla sulle cose giuste! Tre sono state perseguite nell’esperienza di governo cittadino bruscamente interrotta a dicembre 2020 e su di esse non si indietreggerà: l’acqua pubblica, la sanità pubblica e il controllo di quella privata e la criminalità organizzata, restando al fianco dei cittadini coraggiosi che hanno avuto la forza di denunciare. Non ci siamo fermati. Non ci siamo fatti intimorire. Non ci siamo adeguati e svenduti”.
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