FORMIA – La sua carta di diventare sindaco di Formia se l’è giocata qualche anno fa. Ma – tiene ora a precisare – fu “una provocazione e forse, chissà, un gioco” . Giovanni Di Russo ribadisce, a differenza di tanti “compagni di avventura”, di avere avuto “sempre il cuore a sinistra” e, forse, con la politica ha chiuso nell’aprile 2018 quando organizzò presso la sala Ribaud del Comune un organizzò, riuscitissimo, su come riorganizzare, sul piano urbanistico e funzionale, il water front di Formia. A quell’appuntamento, cui diede un fondamentale apporto l’adorata moglie, l’avvocato Cristiana Toscano nel frattempo scomparsa a seguito di un male incurabile, c’erano i candidati sindaco che si presentarono alle amministrative del 10 giugno di tre anni fa. “Che dire? Per una serata, forse, ho vestito i panni di Don Chisciotte contro i mulini al vento. Probabilmente ora devo chiedere scusa a chi venne ad ascoltarci perché, forse, gli fatto perdere qualche ora del loro prezioso pomeriggio”.
Di Russo, in effetti, della politica non ha mai avuto bisogno. Titolare di un cantiere nautico a Formia, Di Russo, che si considera un “artigiano originario di abbasc’ Mola”, ha avuto la possibilità di togliersi le sue soddisfazioni professionali e associative – ha guidato a lungo la Confartigianato provinciale – lontano da Formia. Trascorre ora molti mesi dell’anno presso una seconda casa in Sardegna (“che ho acquistato grazie al durissimo lavoro svolto da quando era ragazzo”) , dove “mi hanno accolto con grande affetto e rispetto”, o in giro lungo le diverse sponde del Mediterraneo chiamato dai più importanti cantieri nautici ad offrire la sua consulenza, in qualità di tecnico navale, per il collaudo di yatch di lusso “e non di tanti canotti che vedo in giro ”. In questa settimana sarebbe dovuto essere a Nizza, in Francia, ma anche a Trieste e a Ibiza, alle Baleari, viaggi che ha dovuto annullare perché “il Covid non ci permette di essere ancora liberi completamente”.
Ha trascorso la sua quarantena presso la sua nuova casa in località Mamurrano trasformata in un museo del mare che per realizzarlo il comune di Formia dovrebbe munirsi di tanta umiltà per chiedere almeno ‘come si fa’ ”. Di Russo, appena ha ricevuto l’ok dai tamponi, si è recato a Fiumicino e ha preso il primo volo utile con destinazione Tunisi. L’ex imprenditore sarà a Formia il 3 ed il 4 ottobre per esercitare il suo diritto di voto ma lo farà in maniera davvero speciale. Per inscenare un’inedita forma di protesta Di Russo ha creato su facebook un pagina che, intitolata “Uniti per Formia”.
Di Russo lo spiega nell’intervista video che ci ha rilasciato prima di partire domenica per la Tunisia: “Per manifestare il nostro disappunto rispetto al quadro politico generale che si è venuto a creare in città esortiamo chi avesse deciso di non votare, di recarsi ‘comunque’ al seggio e scrivere sulla scheda ‘Salviamo Formia’ “. Di Russo sa che la sua iniziativa potrebbe apparire pericolosa, per certi versi molto populista. E’ consapevole pure che “non andando a votare non si darebbe voce al dissenso”. E invece bisogna recarsi nei seggi elettorali e barrare la scheda inserendo quella scritta che “vuole essere un segnale”.
“Ho la sensazione o forse la ragionevole certezza, che anche le prossime elezioni amministrative dimostreranno ancora una volta l’incapacità dei numerosi esponenti della classe politica formiana”– osserva subito Di Russo – “Si tratta di una parola grossa, credo sia meglio dire, di molti concittadini che si candidano ad amministrare Formia, di capire a fondo le gravi problematiche che affliggono la città, preferendo curare il proprio orticello, il proprio tornaconto del gruppo, anziché privilegiare gli interessi dell’intera comunità”.
Quanto è accaduto di recente o ha provato a realizzare lo ribadisce lo stesso tecnico navale: “Abbiamo provato a stimolare aggregazioni fra diversi gruppi politici per favorire la creazione di programmi di ampio respiro e condivisione centrati sull’interesse superiore dei cittadini e della città e perciò maggiormente incisivi, che potevano contare sul supporto di numerosi concittadini anche di indiscusso rilievo e competenza. Ma alla fine – aggiunge sconsolato Di Russo allargando le braccia – ci si è dovuti arrendere alla predominante e caparbia ricerca della diversità, del distinguo fine a se stesso. Ora ci troviamo con una schiera di candidati Sindaci che al grido di ‘Per il bene di Formia’ condurranno questa crociata fino all’ultimo sangue. E’ una crociata certamente che non aiuterà Formia, anzi la farà sprofondare ancor di più, allontanando la possibile soluzione di molte problematiche, come l’esperienza del passato ci ha dimostrato”.
La pagina di “Uniti per Formia” era stata creata su facebook per favorire un’aggregazione fra forze politiche diverse con un unico obiettivo: “Cambiare la città attraverso la crescita e lo sviluppo”. E invece i risultati sperati non sono stati dei migliori. Lo ribadisce lo stesso Di Russo.
“Si, sarebbe stato bello vedere le tre realtà politiche formiane che non fanno parte della ‘grande muraglia’, aggregarsi attorno ad un programma comune, questa volta sì, ‘per il bene di Formia’. Invece sì sono volute cercare molto di più le differenze che i punti in comune. Lo sguardo – puntualizza – era rivolto più a ciò che divideva anziché vedere ciò che poteva unire, nascondendosi a volte dietro la propria ‘identità’ o la ‘propria storia’. Si va avanti cercando più la propria visibilità o quella del proprio gruppo, che l’interesse per la città, con il risultato finale che Formia andrà in mano a personaggi che l’hanno governata fino a 3 anni fa’, con l’esito che é oggi sotto gli occhi di tutti. Uniti si poteva vincere, attuando da subito quei punti programmatici condivisi e rivolti allo sviluppo della città. Invece dovremmo assistere a piani scellerati derivanti da un accordo dove al centro c’é la spartizione del potere. Conquistare il potere é una cosa lecita e nobile, specialmente quando é rivolto ed utilizzato per il benessere di tutti, ma quando viene usato solo per gli interessi di pochi o di qualcuno allora il discorso cambia”.
Di Russo conclude affermando di avere la coscienza pulita e, coniando un appello da una frase di Don Lorenzo Milani (“Ho imparato che il problema dell’altro è uguale al mio. Sortirne insieme è politica, sortirne da soli è avarizia”), arriva alla triste e scontata conclusione: “Ci abbiamo provato ma la mancanza di senso pratico della politica non ci ha portato al risultato sperato”.
Allora che dire? “Buona opposizione che sappiamo sarà dura ed intransigente” – termina Di Russo – “ma ci avrebbe fatto piacere vedere un’altro film”.
INTERVISTA Giovanni Di Russo, tecnico navale.