LATINA – Non conosce pace la gestione operativa dell’Asl di Latina. Se non bastavano le ripercussioni giudiziarie sui due maxi concorsi che secondo la Procura di Latina sarebbero stati pilotati per l’esito finale che si è aggiunta un’altra grana dall’epilogo indefinito. L’ex direttore sanitario aziendale Giuseppe Visconti sta valutando di ricorrere alle carte bollate dopo la pubblicazione di due delibere, la 946 e la 947,adottate dalla neo direttrice generale dell’Asl pontina Silvia Cavalli.
Nella prima Visconti, determinante con l’ex manager Giorgio Casati nella gestione della prima fase sanitaria contro l’emergenza Coronavirus, è stato di fatto destituito dall’incarico. La dottoressa Cavalli, insomma, gli ha revocato l’incarico di direttore sanitario semplicemente perché Visconti è assente dal servizio dal 23 marzo 2021. Il manager romano dell’Asl aveva chiesto sei mesi di congedo giustificato semplicemente perché era stato colpito da una gravissima patologia che non gli avrebbe consentito di occupare il secondo posto, in ordine gerarchico, nell’assetto apicale dell’Asl di Latina L’autorità sanitaria ha deciso poi di non accogliere una proroga chiesta il 12 luglio dallo stesso dottor Visconti che, alla luce del suo precario quadro clinico, chiedeva una dispensa variabile dagli 8 ai 12 mesi per sottoporsi a cure impegnative non brevi”.
La direttrice generale dell’Asl è stata implacabile dichiarando decaduto il rapporto di lavoro del dottor Visconti in considerazione “della strategicità e l’importanza del ruolo del direttore sanitario in un’azienda sanitaria di dimensioni quale la Asl di Latina”. Insomma per Visconti, alla conclusione del sesto mese di congedo giustificato per motivi di salute, era scaduto il tempo perché rimanesse a svolgere l’incarico di direttore generale aziendale.
La delibera 946 è finita sotto la lente d’ingrandimento dell’ormai ex dirigente dell’Asl unitamente a quella successiva, la numero 947, firmata dalla dottoressa Cavalli: Visconti è stato sostituito temporaneamente da Laide Romagnoli, attuale direttrice della Uoc Programmazione e Governo Clinico della Asl che dell’ormai ex direttore sanitario è stata una fidata collaboratrice.
Dopo il danno- come si dice – anche la beffa. Ma per l’Asl potrebbe essere un’altra grana giudiziaria da affrontare dopo la decisione di costituirsi parte civile – hanno preannunciato che faranno altrettanto le Asl di Frosinone e Viterbo e la Regione Lazio – nei confronti dell’ex segretario provinciale del Partito Democratico di Latina Claudio Moscardelli, di 59 anni, e dei dirigenti della Uoc reclutamento della stessa Asl pontina Claudio Rainone e Mario Graziano Esposto, rispettivamente di 59 e 55 anni.
Nei loro riguardi il quadro probatorio della Procura della Repubblica è schiacciante ed evidente e pertanto si può celebrare il processo direttamente by-passando l’udienza preliminare. Lo ha disposto il Gip del Tribunale di Latina Giuseppe Cario che ha fissato per il prossimo 21 ottobre, alle ore 9.30, davanti il terzo collegio penale l’inizio del giudizio immediato nei confronti dei tre principali dell’indagati della “concorsopoli” dell’Asl pontina. Dovranno difendersi dalle pesanti accuse di corruzione e violazione di segreto d’ufficio relativamente all’aggiudicazione di 23 posti di collaboratore e di quello per l’attribuzione di 70 posti da assistente amministrativo . Sono accusati di aver fornito in anticipo, tra le ore 19.46 6 ottobre e le ore 20.57 del 7 ottobre scorso, le risposte delle prove orali – in programma all’indomani – a favore di sei candidati politicamente vicini all’ex segretario del Pd di Latina Claudio Moscardelli.