Non ci sono abbastanza unità del personale Ata e docenti, quindi i bambini, ma non tutti, non potranno più mangiare a scuola e tantomeno effettuare il tempo prolungato. Si è insediata da poco più di un mese e la nuova Dirigente dell’istituto comprensivo “Vitruvio Pollione” di Formia, la professoressa Ersilia Buonocore, deve affrontare in questi giorni una mini rivolta da parte di un consistente gruppo di genitori dei bambini frequentanti le classe prima, seconda e terza della scuola primavera “San Giovanni Bosco” nella frazione periferica di Penitro.
La decisione della professoressa Buonocore di non garantire nel corso dell’anno scolastico appena iniziato il servizio mensa ed il tempo prolungato, sino alle 15.30, ai bambini più grandi della scuola è stata segnalata e, per certi versi, censurata in una Pec che il portavoce dei genitori dei piccoli alunni, l’avvocato Daniele Lancia, ha inviato alla dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Latina, la dottoressa Anna Carbonara. Della massima autorità scolastica pontina è stato chiesto un immediato intervento in quanto il provvedimento della preside Buonocore – a dire delle famiglie “orfane” dei due servizi – risulta “illegittimo, immotivato ed ingiustificato. Oltre a ledere i principi di uguaglianza, continuità scolastica e di parità di trattamento espone gli alunni a gravi pregiudizi”.
Intanto le famiglie hanno chiesto di incontrare la preside Buonocore e di revocare in autotutela il provvedimento impugnato. In caso contrario si riservano di ricorrere alle carte bollate perché è inconcepibile – ha motivato l’avvocato Daniele Lancia – che due bambini, di età diversa e appartenenti allo stesso nucleo familiare, non possano pranzare a scuola ed effettuare sino alle 15.30 l’orario prolungato.