FORMIA – Dipendono dai numeri – e non può essere diversamente – le prospettive elettorali dei cinque candidati alla carica di sindaco del comune di Formia che per la seconda volta torna anticipatamente alle urne per rinnovare la propria guida amministrativa.
In queste ore di silenzio elettorale le cinque coalizioni elettorali stanno facendo dei calcoli rispetto all’obiettivo minimo da raggiungere: la conquista del diritto a disputare eventualmente il 17 ed il 18 ottobre prossimi il turno di ballottaggio.
L’aspetto numerico di base riguarda gli aventi diritto al voto nei trenta seggi elettorali ubicati sul territorio del comune di Formia. Sono 33.125 cittadini,cui 17133 donne e 15992 uomini.
Il seggio più “popolato” si preannuncia essere il numero 20, ubicato presso la scuola elementare San Giulio in via Palazzo Condotto. Sono iscritti 1614 elettori aventi diritto, di cui 819 uomini e 795 donne. Sono invece 1449 i cittadini attesi presso la sezione 28 confermata presso la scuola primaria Don Bosco nella frazione di Penitro che ospita un altro seggio, il numero 27, dove sono iscritti ben 1383 cittadini. Fondamentalmente i seggi con maggior numero di elettori sono tradizionalmente quelli delle tre frazioni collinari di Maranola, Trivio e Castellonorato ma anche le sezioni operative presso la scuola elementare e materna di via Rubino.
Una prima curiosità: alle ultime amministrative del 10 e del 24 giugno 2018 (in quella circostanza si votava nella sola giornata di domenica) i cittadini chiamati alle urne per eleggere direttamente il nuovo Sindaco di Formia e rinnovare il Consiglio comunale furono 33.126, uno in più e, più precisamente, 17212 donne e 15914 uomini.
Tre anni fa il comune di Formia registrò un leggerissimo aumento demografico rispetto alle precedenti amministrative del 26 e 27 maggio 2013 (in quella circostanza si votava due giorni come in occasione del voto anticipato del 2021) quando gli aventi diritto furono 33.075,di cui 15969 uomini e 17106 donne per scegliere uno degli otto candidati a sindaco (un record da quando si vota con l’elezione diretta del Primo Cittadino) e formare il Consiglio comunale tra i 459 candidati confusi in ben 19 liste.
L’elemento politicamente più atteso sarà l’affluenza alle urne che, a differenza dell’ultima tornata elettorale, si estende in due giorni sino alle ore 15 di lunedì 4 ottobre. L’ufficio elettorale e anagrafico del comune di Formia, diretto dall’avvocato Domenico Di Russo sotto la giurisdizione del segretario generale Alessandro Izzi, ha offerto un primo ed interessante elemento: tantissimi cittadini, rispetto al passato, stanno richiedendo da giorni il nuovo certificato elettorale dopo averlo smarrito o perché esaurito. Se così fosse, la partecipazione popolare dovrebbe essere maggiore rispetto al voto del giugno di tre anni fa
Nella tornata elettorale che incoronò secondo previsioni la professoressa Paola Villa l’affluenza alle urne fu del 64,76% degli aventi diritto in occasione del primo turno. Il diritto al voto lo esercitarono 21423 formiani, di cui 10887 donne e 10536 uomini. La sezione che registrò il maggior numero di accessi fu una molto cara al centro destra formiano, la numero 15, ubicata presso la scuola elementare di Trivio dove l’affluenza fu del 74,14% seguita dalla numero 14 (scuola elementare di Maranola) in cui votarono il 71,38% degli aventi diritto. Il dato del primo turno naturalmente fu ridimensionato quindici giorni dopo ( a Formia per la prima volta, causa elezioni, non si festeggiava il santo Patrono, San Giovanni Battista) in occasione del ballottaggio. Tornò a votare praticamente poco più di un formiano su due, il 53,11% degli aventi diritto e, più precisamente, 8896 donne (51,68%) e 8696 uomini (54,64%).
Ma veniamo al dato, affluenza a parte, che interessa le coalizioni che appoggiano gli attuali cinque candidati a Sindaco (Amato La Mura, Gianluca Taddeo, Paola Villa, Luca Magliozzi e Gianfranco Conte), quello della conclusione del primo turno. Alle amministrative del 10 giugno 2018 la professoressa Paola Villa risultò prima al termine del primo turno con il 40,07% dei voti (8374) facendo di gran lunga meglio delle quattro liste che facevano parte della sua coalizione completamente civica:6899 preferenze pari al 34,46%. L’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, aspirante sindaco per il centro destra allora (faticosamente) unito, effettuò il giro di boa inseguendo. Conquistò 7333 voti pari al 35,09 % con un gap di sei punti percentuali (41,1%) rispetto alle sei liste che all’epoca lo sostenevano.
L’allora candidato del Partito Democratico e della lista Formia Bene Comune, Claudio Marciano, si fermò a quota 1592 preferenze personali (7,62%) contro i 1779 voti (8,88%) delle due formazioni a lui collegate. Quarto si piazzò il cinque volte deputato di Forza Italia Gianfranco Conte con 1524 voti (7,29%) e conquistò l’ultimo seggio utile disponibile per il consiglio comunale grazie alle 1344 preferenze della sua Formia con te (6,71%).
Sono finiti negli archivi del comune di Formia i dati degli altri due candidati a sindaco. Il rappresentante del Movimento Cinque Stelle Antonio Romano ottenne 1239 voti personali (5,93%) con i 1040 della lista grillina (5,19%) mentre l’ex segretario generale dello stesso comune Mario Taglialatela si ‘accontentò’di 834 preferenze personali (3,99%) contro le 721 della sua Formia Viva. In sintesi i candidati sindaci in lizza tre anni fa si ‘dividero’ 20896 voti validi (pari al 97,35%) che potrebbe essere lo stesso score in palio domenica e lunedì per approdare all’eventuale ballottaggio del 17 e 18 ottobre prossimi.
A quello del 24 giugno 2018 non ci fu storia. Paola Villa con il vento alle spalle diventò il primo sindaco donna di Formia della storia con 10725 voti (pari al 62,2%) quasi doppiando l’avvocato Cardillo Cupo che con 6519 (pari al 37,8%) preferenze dovette cedere l’onore delle armi alla professoressa di Scienze naturali. Quella dell’avvocato penalista fu una sconfitta ancora più pesante rispetto all’esito del voto amministrativo del maggio 2013.
Al termine del primo turno il candidato centrista e del centro destra Maurizio Costa ottenne 6813 voti pari al 28,52% seguito dall’esponente del centro sinistra Sandro Bartolomeo (6069 voti pari al 25,41%), dal candidato di Forza Italia Erasmo Picano (5256 preferenze pari al 22%), alla civica Paola Villa (nonostante 2967, pari al 12,42%, non approdò in consiglio comunale), da Benedetto Assaiante (1258 voti al 5,26%), al grillino Paolo Costa (765 pari al 3,20%), ad Augusto Ciccolella (503 pari al 2,10%) e al candidato di Rifondazione Comunista Gennaro Varriale che conquistò 250 preferenze pari al 1,04%. Se i voti validi furono 22.664 (97,19%) a cui si aggiunsero 534 schede nulle (2,29%), 121 ‘bianche’ (0,52%) ed un voto contestato…mai assegnato, quindici giorni più tardi nel ballottaggio del 10 giugno Sandro Bartolomeo con 9319 voti personali (pari al 51,16%) divenne per la quarta volta sindaco di Formia – record al momento difficilmente migliorabile – battendo l’imprenditore della sanità privata che si fermò a 8895 preferenze pari al 48,84%. Insomma – tutti possono incrociare le dita – ma arrivare primo al termine del primo turno non è sinonimo di vittoria finale. Nell’over time di qualsiasi elezione amministrativa vale la regola del “tutti contro uno”. Sarà così anche a Formia? Buon voto.