FORMIA – Omicidio colposo contro ignoti. E’ l’ipotesi di reato che ha formulato il sostituto procuratore Alfredo Mattei relativamente alla tragedia verificata all’interno di uno studio dentistico in via Palazzo Condotto, nel quartiere di San Pietro a Formia. Una donna di soli 60 anni è deceduta mentre il medico le aveva somministrata un’anestesia per rimuoverle una carie. Quanto è avvenuto nello studio dentistico lo stanno ricostruendo gli agenti del commissariato di Polizia di Formia che, in stretto coordinamento con la Procura di Cassino, hanno sequestro l’anestesia “incriminata”.
Gli inquirenti hanno voluto vederci chiaro anche sulla patologia di cui era sofferente la 60enne. La donna, che abita nello stesso stabile in cui è ubicato lo studio dentistico, da giorni era alle prese con un fastidioso dolore di denti e non mancava occasione – secondo quanto è trapelato dall’inchiesta della Procura di Cassino – di essere visitata dal dentista di cui si fidava ciecamente. E’ stato lo stesso professionista a prestare le prime cure per la donna ma purtroppo non c’era più nulla da fare.
L’esame autoptico, effettuato presso l’obitorio dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino, è stato svolto dal medico legale di fiducia della Procura, il dottor Marco Straccamore, cui è affiancata la dottoressa Daniela Lucidi, la consulente nominata dalla famiglia della vittima. L’autopsia è arrivata ad una prima conclusione: la 60enne non è deceduta per uno shock anafilattico ma per un aneurisma cerebrale, evidentemente in corso da tempo, che ne ha purtroppo causato il decesso, solo casualmente avvenuto nello studio medico dopo pochi minuti dall’ingresso nello stesso e nonostante continui e ripetuti tentativi di rianimazione praticati dal sanitario, poi coadiuvato dal 118 prontamente allertato.
(Immagine di repertorio)