GAETA – Aveva 33 anni ed era originario di Pozzuoli, in provincia di Napoli, il sub che ha perso la vita nella notte tra martedì e mercoledì mattina nelle acque antistanti la Grotta del Turco, a Gaeta. A queste prime conclusioni sono giunti gli agenti della locale Capitaneria di Porto alla quale si era rivolto un amico della vittima, anch’egli originario della zona flegrea, per effettuare una battuta di pesca in superfice.
Avevano lasciato la loro auto in via Marina di Serapo e si erano immersi nel vicino litorale dotati soltanto di lampada e fucile. Quanto si è verificato lo stanno cercando di ricostruite l’autorità marittima alla quale aveva lanciato un allarme l’amico coetaneo del sub deceduto, segnalando di fatto la sua scomparsa. Si sono attivate subito le ricerche che purtroppo hanno conosciuto un epilogo tragico intorno alle 10 quando l’uomo è stato avvistato ormai privo di vita incastrato in una cavità sotterranea nel tratto di mare antistante il Santuario della Montagna Spaccata.
Gli agenti della Capitaneria di Porto non hanno recuperato bombole d’ossigeno ma l’attrezzatura con cui aveva partecipato a questa battuta di pesca, il cui svolgimento, forse per un improvviso malore dell’uomo, si è trasformato in tragedia. Il corpo del 33 enne è stato recuperato e trasferito a bordo di una motovedetta sulla banchina antistante la sede della stessa Capitaneria di porto dove è intervenuto il medico legale per una prima ricognizione cadaverica propedeutica alla sua identificazione. E’ assai probabile che la Procura di Cassino disponga un’autopsia per accertare la causa o le cause del decesso del sub campano.