FORMIA – Se ci sono stati ritardi per l’esecuzione di interventi per eliminare le criticità strutturali al solaio di copertura di un fabbricato un tempo di proprietà dell’ex istituto autonomo case popolari di Latina all’incrocio tra via Emanuele Filiberto e via delle Terme Romane a Formia, le responsabilità non sono dell’Ater del capuologo pontino.
A chiarirlo è il suo presidente Marco Fioravante a pochi giorni dall’ordinanza del neo sindaco Gianluca Taddeo che ha evacuato 22 famiglie e ben quattro avviate attività commerciali al piano terra. L’Ater di questo immobile è parzialmente proprietario soltanto al 37% e, nello specifico, di 5 cinque alloggi su 22. Se non sono stati realizzati gli interventi di messa in sicurezza richiesti dal comune sin dall’agosto 2018 è solo perché – ha specificato in una nota il presidente Fioravante – i condomini non hanno raggiunto un’unità all’interno della propria assemblea sulle modalità e sulla tempistica da seguire per eliminare le critictà tecniche evidenziate all’altezza del solaio di copertura e del controsoffitto.
L’Ater ribadisce invece di essersi dichiarata favorevole per la realizzazione degli interventi richiesti relativamente alla propria quota di proprietà, di aver effettuato sopralluoghi anche con l’apporto di aziende specializzate nel settore e, dunque, di aver partecipato con continuità alle attività di gestione del condominio non sottraendosi mai ai propri impegni. L’Ater ora ha rinnovato il proprio impegno a trovare soluzioni, le più idonee possibili, per la messa in sicurezza della struttura non potendo, però rispondere per l’intero della proprietà. E l’intento è quello trovare soluzioni idonee a far tornare le 22 famiglie negli alloggi di loro proprietà e in quelli che fanno riferimento a Ater Latina.
Il presidente Fioravante ha voluto restituire al mittente talune considerazioni, alcuni delle quali hanno riguardato l’assenza dell’Ater all’assemblea condominiale di sabato scorso, a 12 ore dall’emissione dell’ordinanza del sindaco Taddeo: “Un’altra ingenerosa speculazione che lascia il tempo che trova – ha concluso Fioravante – Ci è stata inviata la convocazione d’urgenza venerdì pomeriggio quando era stato ufficializzato lo sgombero del palazzo. Ma il nostro ente, come tante altre istituzioni pubbliche, osservano i rientri pomeridiani in alcuni giorni della settimana. Venerdì non è ancora previsto. Almeno per ora” ha puntualizzato ricorrendo all’ironia il presidente dell’Ater di Latina.
Intanto dopo il provvedimento di evacuazione di venerdì cominciano a farsi pesanti i disagi subiti dalle 22 famiglie trasferite presso alcuni alberghi della città o abitazioni di amici e conoscenti e i danni economici denunciati dalle attività commerciali insistenti al piano terra del fabbricato almeno sino all’altezza di vico San Lorenzo.
L’accesso presso due appartamenti all’ultimo piano del fabbricato aveva permesso di evidenziare “lo stato fatiscente del solaio di copertura e del controsoffitto, da quale sono visibili il distacco degli intonaci e la l’instabilità dei solai (già puntellati….) e dei controsoffitti lignei”. Per il comune di Formia questi fenomeni sono stati causati da un’infiltrazione d’acqua dal solaio di copertura“.
In effetti il condominio “Terme Romane” era stato invitato ad eseguire un’analisi statica del fabbricato ben tre anni fa…il 21 agosto 2018 ed i suoi risultati sono arrivati solo ora quando il settore urbanistica ha sollecitato una verifica dell’abitabilità degli alloggi sottostanti il solaio di copertura e di conoscere la tipologia da eseguire.