SPERLONGA – E’ iniziato con un importante risultato ed è stato subito rinviato al 1 dicembre il processo davanti il giudice monocratico del Tribunale di Latina Giovanni Valentini nei confronti delle tre persone imputate per la morte di Sara Basso, la morte della 13enne originaria di Supino ma residente a Morolo annegata il 12 luglio 2018 nella piscina del “Grand Hotel Virgilio” di Sperlonga dove stava trascorrendo una breve vacanza con i suoi genitori.
Dopo aver subito il rinvio a giudizio da parte del Gup Pierpaolo Bortone sulla scorta della richiesta del sostituto Procuratore Giuseppe Miliano, mercoledì erano regolarmente al loro posto pronti a far valere le loro ragioni i tre imputati con l’accusa di omicidio colposo. Si tratta di Mauro Di Martino e Francesco Saverio Emini, rispettivamente di 44 e 71 anni, amministratore di fatto e amministratore legale della società proprietaria dell’albergo di Sperlonga teatro della tragedia, ed Ermanno Corpolongo, 58 anni di Itri, in qualità di costruttore della piscina. Secondo l’accusa, formulata inizialmente dal sostituto procuratore Valerio De Luca (mercoledì rappresentava la pubblica accusa), la 13enne sarebbe stata risucchiata dal bocchettone di aspirazione della piscina non riuscendo più a risalire a galla a causa di una forza pari a 480 chilogrammi.nutili purtroppo risultarono i soccorsi prestati a favore della bambina che, trasportata in eliambulanza al policlinico Gemelli di Roma, cessò di vivere alcune ore dopo.
La Procura di Latina ha individuato due tipi di responsabilità che avrebbero provocato il decesso di Sara Francesca. Di Martino, il suo suocero Emini, entrambi difesi dagli avvocati Vincenzo Macari e Alfredo Zaza D’Aulisio, e Corpolongo, assistito dall’avvocato Massimo Signore, sono accusati di aver omesso di adottare nella gestione della piscina misure finalizzate a garantire il mantenimento delle condizioni di sicurezza a tu ma anche di aver omesso di prevedere la presenza degli assistenti bagnanti abilitati alla vigilanza, alle operazioni di salvataggio e di primo soccorso. Dopo averlo anticipato, i genitori della vittima si sono costituiti parte civile nel procedimento attraverso gli avvocati Calogero Nobile e Francesca Minotti.
Nella conclusione delle indagini preliminari era stata definitivamente stralciata, invece, la posizione del manutentore dell’impianto, Nicolangelo Viola di Gaeta, inizialmente difeso dall’avvocato Pasquale Di Gabriele. Ora si annuncia un dibattimento in cui a fare la differenza sarà il contenuto delle perizie che produrranno tutte le parti in causa. Il 1 dicembre si entrerà nel vivo con l’audizione di dieci testi della Procura e,a seguire, di tre consulenti nominati dalla diverse parti in causa.