FORMIA – Quella che inizierà dopo il lungo weekend di Ognissanti sarà la settimana decisiva per la formazione della Giunta che, affiancando il neo sindaco Gianluca Taddeo, è chiamata a governare Formia nei prossimi cinque anni. L’allestimento del nuovo esecutivo completamente di centro destra ha i tempi contingentati ed il sindaco Taddeo non ha molti giorni di tempo a disposizione per raggiungere quella che viene definita la quadra interna. La comunicazione sulla nomina della Giunta municipale è inserita al quinto punto dell’ordine del giorno del consiglio comunale d’insediamento che, secondo quanto prevedono lo statuto ed il regolamento dell’assemblea, è stato convocato dal neo primo cittadino anche se a presiederlo sarà la forzista Tania Forte, la più votata con 775 preferenze nella lista civica “Taddeo per Formia”.
L’agenda consiliare è stata fissata giovedì 28 ottobre dopo una settimana dalla convalida degli eletti – il termine di legge era entro dieci giorni – e la convocazione del consiglio, prevista per sabato 6 novembre, alle ore 10,presso la sala Ribaud del palazzo municipale,ha di fatto utilizzato al meglio l’analoga scadenza – dieci giorni – contemplata dallo statuto del comune di Formia. Al di là di questi particolari procedurali, la definizione dell’esecutivo sta palesando sul piano politico qualche ritardo che l’entourage del sindaco Taddeo definisce “fisiologico” all’indomani del vittorioso ballottaggio, per soli 37 voti di scarto, ai danni del primario infettivologo Amato La Mura. Il motivo d’ordine è uno soltanto: la composizione della nuova Giunta municipale per correttezza istituzionale dovrà essere un esclusivo appannaggio del rinnovato consiglio comunale.
Il varo della Giunta è un tassello di un mosaico che riguarda anche la presidenza del consiglio comunale. Questo tema, dopo la convalida degli eletti ed il giuramento del sindaco appena eletto con il 50,13%, sarà il primo argomento, operativo e politico, della seduta d’esordio di sabato prossimo. Per quanto possa apparire paradossale la presidenza dell’assemblea è nel mirino di diversi candidati semplicemente perché non c’è l’obbligo di dimettersi da consigliere comunale come invece dovrà avvenire per un aspirante assessore. E di questo aspetto deve tenerne conto il neo sindaco di Formia. Essenzialmente sono due i pretendenti alla carica di presidente d’aula. Il primo è l’avvocato Pasquale Cardillo che, essendo il più votato di Fratelli d’Italia con 608 voti personali, ha ‘cannibalizzato” la lista d’appartenenza che di preferenze ne ha conquistate complessivamente 2027. Cardillo Cupo ha offerto una grande prova muscolare sul piano elettorale che potrebbe proiettarlo il prossimo dicembre ad una ricandidatura al consiglio provinciale (di cui ha fatto parte con una positiva delega all’edilizia scolastica e Lavori Pubblici) e, chissà, ad entrare nella cinquina di Fdi per il rinnovo nel febbraio 2023 del consiglio regionale del Lazio.
Gianluca Taddeo è stato sostenuto da sei liste: due erano praticamente di Forza Italia, tre erano civiche, la sesta era, appunto, quella di Fratelli d’Italia. Le preferenze raccolte dal partito di Giorgia Meloni hanno rappresentato il “quid” nella coalizione di Taddeo che pertanto potrebbe essere il preludio per la formalizzazione di una richiesta già nell’ordine delle idee in occasione della definizione dell’accordo elettorale: l’incarico di vice sindaco con una delega di media fascia. E’ in predicato di rivestirlo il portavoce cittadino di Fdi, l’avvocato Giovanni Valerio, che durante la campagna elettorale ha svolto con successo e sagacia dialettica i panni del bravo presentatore in occasione delle iniziative pubbliche del candidato Taddeo.
Il tardivo allestimento della Giunta sta facendo i conti anche con il rebus delle quote rose. Ne servono almeno due nella lista dei 15 consiglieri eletti. Se sono difficilmente ipotizzabili le dimissioni di “Mrs Preferenze” Tania Forte, la più votata di Forza Italia Eleonora Zangrillo con 430 preferenze potrebbe accettare di fare questo sacrificio con la garanzia di beneficiare di uno dei due assessorati tecnici presenti in Giunta: Lavori Pubblici o Urbanistica. Potrebbe accettare il primo incarico che peraltro ha già occupato durante la Giunta quater di centro sinistra di Sandro Bartolomeo. Una pista che avvalorerebbe questa ipotesi riguarda la futuribile guida dirigenziale del settore Opere Pubbliche del comune. Potrebbe essere investito l’architetto Giuseppe Caramanica che, considerato un professionista di area (di Forza Italia) e attualmente in servizio al Comune di Itri, sa quel suo ruolo è agli sgoccioli dopo la decadenza del sindaco che l’aveva nominato, l’avvocato Antonio Fargiorgio, ai sensi dell’articolo 110 del decreto legislativo 267/2000. Una proroga non si nega mai a nessuno alla luce di alcuni pronunciamenti giurisprudenziali ma è molto probabile che Caramanica possa tornare al comune di Formia (ha collaborato con la stessa Zangrillo quando era assessora ai Lavori Pubblici) beneficiando come paracadute di una selezione avviata dal commissario Prefettizio del comune Silvana Tizzano dopo la definitiva partenza, alla volta di Genzano, dell’architetto Annunziata Lanzillotta. Nell’elenco dei professionisti incaricabili c’è anche il nome di Giuseppe Caramanica ma la scelta dovrà compierla solo ed esclusivamente il sindaco Taddeo tenendo conto dei curricula e dell’esito dei colloqui dei candidati.
Sempre in ordine alla nomina degli assessori il confronto all’interno della maggioranza starebbe seguendo – il condizionale è d’obbligo in mancanza di notizie ufficiali – un criterio numerico attinente al peso delle forze politiche e civiche in campo. Insomma un assessorato verrebbe concesso per ogni due consiglieri disponibili. Seguendo questa logica cencelliana “Taddeo per Formia” ne avrebbe tre, Forza Italia due, Fratelli d’Italia – come detto – uno. Ma la vittoria di Taddeo è stata garantita anche dall’apporto di due civiche minori, “Formia Periferie al centro” e Formia Vinci” che hanno mandato in consiglio due esponenti eletti tre anni fa con la maggioranza civica di Paola Villa, Marco Bianchini e Antonio Capraro. Queste due formazioni con una sola rappresentanza resterebbero fuori dalla Giunta? Praticamente no. Bianchini e Capraro avrebbe deciso di indicare quale loro candidato il primo degli non eletti di “Formia Periferie al centro”, Fabio Papa, distanziato da Bianchini per sole cinque preferenze. Anche Papa arriva dall’amministrazione uscita di scena anticipatamente lo scorso dicembre. Era il presidente della commissione Lavori Pubblici. Corsi e ricorsi storici…