SANTI COSMA E DAMIANO – Cinque anni. E’ il termine entro il quale – secondo la Regione Lazio – il comprensorio meridionale della provincia di Latina dovrà dotarsi di un impianto innovativo per lo smaltimento ecosostenibile dei rifiuti che, unico del suo genere, sarà di stimolo per il rilancio del settore agricolo. La direzione ambiente della Regione Lazio ha concesso il suo nulla osta – tecnicamente è l’acronimo di “Paur”, il provvedimento autorizzatorio unico regionale – per la nascita di un impianto che sorgerà nell’area di competenza del Consorzio industriale del sud pontino alle spalle dell’ex stabilimento Evotape, non molto lontano dalla provinciale via Porto Galeo, in località Pantaniello nel territorio del comune di Santi Cosma e Damiano.
Il Paur della Regione Lazio ha concluso con successo di fatto ben tre conferenze di servizio che, insediatasi due anni fa subito dopo la richiesta formalizzata dall’azienda agricola “Agribio” di Castelforte, ha acquisito tutti i pareri di legge per la realizzazione di un impianto di compostaggio da rifiuti non pericolosi. Ma di cosa si tratta in concreto? Con questa struttura, che grazie ad un investimento di oltre 10 milioni di euro saranno ricavati molti posti di lavoro in un’area molto depressa dal punto di vista occupazionale del territorio più meridionale della provincia di Latina, saranno prodotti – secondo alcune stile scaturite dal piano industriale – 45mila tonnellate di compost all’anno dal trattamento della Forsu – la frazione organica dei rifiuti solidi urbani – dalle frazioni umide provenienti dalle utenze commerciali, del verde e finanche dalle sfalci e potature delle manutenzioni del verde.
Il compost prodotto avrà un esclusivo destinatario, il settore agricolo della piana del Garigliano, che attendeva questo provvedimento autorizzatorio della Regione Lazio per avviare una necessaria inversione di tendenza dopo anni, troppi, di blocco.
