Formia / Ospedale del Golfo, presentazione del progetto col Presidente Nicola Zingaretti [VIDEO]

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FORMIA – Efficienza e sostenibilità. Sono le parole d’ordine del progetto esecutivo per la costruzione del Policlinico del Golfo che, dopo un anno di attesa, sarà svelato nel luogo in cui realmente sarà realizzato, in località Enaoli a Formia, sul terreno di proprietà dell’Arsial, l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio. Chiamato a mandare in pensione dopo mezzo secolo di onorato servizio il “Dono Svizzero” ma anche il “Monsignor Di Liegro” di Gaeta , il Policlinico del Golfo avrà due testimonial che hanno sempre creduto in una struttura in grado di dare un nuovo volto all’assetto della sanità pubblica del sud pontino, il presidente della Regione Nicola Zingaretti e l’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato.

Saranno a Formia insieme alla direttrice generale dell’Asl di Latina Silvia Cavalli che, raccogliendo il testimone dalle mani del suo predecessore, Giorgio Casati, ha contribuito a portare avanti un iter per la realizzazione di un’opera che si preannuncia essere la più onerosa mai pensata per il territorio del Golfo dalla fine della seconda guerra mondiale.

Il Policlinico del Golfo vanta una copertura economica niente male, 85 milioni di euro messi a disposizione dall’Inail che aveva già recepito favorevolmente lo studio di fattibilità approvato dall’Asl 13 luglio 2020. Il nuovo ospedale dovrebbe contribuire a riqualificare un’area su cui insistono il depuratore cittadino di Acqualatina ed il centro di trasferenza dei rifiuti della Formia Rifiuti zero per essere baricentrico, grazie ad una vincente idea dell’ultima amministrazione comunale di centro sinistra dell’ex sindaco Sandro Bartolomeo, per l’intero territorio del Golfo. Insomma il Policlinico del Golfo sarà a metà strada tra Gaeta e Itri da una parte e Castelforte, Santi Cosma e Damiano e Spigno Saturnia dall’altra. Nei giorni in cui l’Asl di Latina presenta ai sindaci dei 33 comuni pontini il proprio piano aziendale, Zingaretti e D’Amato sono attesi per annunciare il timing per la realizzazione del nuovo ospedale, forse entro il 2023.

Il Policlinico sarà strutturato in tre padiglioni dotati di entrate separate per l’ emergenza, l’area materno-infantile e quella infettivologia e presenterà percorsi differenziati per degenza e visitatori. I suoi 230 letti per un’area di 50 mila metri quadrati garantiranno standard sanitari di alto livello in un complesso immerso nel verde per un ospedale pensato come spazio di accoglienza per una diversa percezione del luogo di cura. Il progetto, infatti, nel solco di una cultura innovativa nell’ambito di una nuova progettazione sanitaria rappresenta una soluzione capace di coniugare la funzionalità di un luogo di cure con le necessità dei cittadini che dovrà ospitare. A questa filosofia si sono ispirati i tecnici che fanno firmato lo studio di fattibilità Federica Casadio e Angelo Balducci che, sotto la supervisione del responsabile dell’area tecnica della stessa Asl Mauro Palmieri, hanno inserito nella soluzione progettuale anche un rimedio per l’aspetto viario e della mobilità.

Il nuovo ospedale nascerà tra la variante Formia-Garigliano a nord e la statale Appia a sud, pronta ad essere collegata anche alla ferrovia Roma-Napoli attraverso la realizzazione di una fermata ad hoc. I posti letto ipotizzati sono gli stessi, 173,attivi attualmente all’interno del “Dono Svizzero” ma il progetto non esclude che possano arrivare a 230 come quelli della rianimazione che da 18 potrebbero essere portati a 80 perché il nuovo ospedale deve essere concepito già ora ad affrontare eventuali emergenze sanitaria dopo quella del Covid 19 ma anche per altre criticità. I posti letto in più rispetto agli attuali consentirà anche di avere un’area dedicata alla libera professione per attrarre professionalità ma anche di avere un reparto-polmone quando sarà necessario effettuare lavori. Le stanze di degenza sono quasi tutte a due posti e in caso di pandemia – come quella che stiamo ancora vivendo –  torna utile anche in questo caso la ridondanza di offerta.

Formia è sede di uno dei due Dea di secondo livello dell’Asl di Latina e naturalmente il Policlinico dovrà garantire – secondo le nuove norme – molti posti letto per la rianimazione anche alla luce degli ultimi eventi. L’ospedale del Golfo sarà un ospedale idoneo, insomma, alla gestione di maxi-emergenze. I numeri del piano di fattibilità,del resto, sono –come detto – importanti. Il nuovo ospedale di Formia sviluppa 50 mila metri quadrati, con una “struttura modulare e ampliabile”, ben 1435 metri quadrati sono dedicati al Pronto Soccorso, 1530 metri quadrati per l’Intensivo e la Rianimazione, 930 metri quadrati per la Medicina d’Urgenza, 770 metri quadrati per la Psichiatria, 1015 metri quadrati per la Chirurgia ambulatoriale, 1125 metri quadrati per l’area operatoria, 385 metri quadrati per il “T.I.P.O”., 485 metri quadrati per i servizi degenze, 1510 metri quadrati per la diagnostica per immagini così come ulteriori 48.000 metri quadrati saranno destinati per tutti gli altri servizi, degenze per i reparti, day hospital, day week, ambulatori, studi medici. I servizi sono facilmente separabili gli uni dagli altri per poter intervenire in caso di necessità”.Tradotto: un letto normale può diventare di terapia intensiva e in caso di maxi emergenza, c’è la possibilità di aumentare l’offerta montando dei moduli collegati.

Saranno sei, in effetti, i livelli , a partire dal secondo piano interrato, con ogni piano che misura circa 9000 metri quadrati con il piano terra destinato ad ambulatori, prelievi e preospedalizzazione e i primi tre piani alla degenza. Corti interne sono previste in ognuno dei padiglioni anche per la gestione del paziente ma anche negozi e finanche un auditorium che sarà utilizzato dai medici per la loro formazione continua e trasformato in un cinema per i pazienti ospiti. Insomma un ospedale moderno ed “umano” che ha convinto anche i più scettici in ordine a “quattro criticità: alla viabilità d’ingresso,alla presenza di un depuratore,al centro di raccolta rifiuti comunale, all’esistenza di rumori originati soprattutto dalla linea ferroviaria Roma-Napoli e dalle strade statali Variante 7 Appia Formia – Garigliano sul lato Nord e dell’Appia sul lato Sud dove insiste un ingresso limitato per via della strada particolarmente stretta.

Fanno da contraltare, ora, le certezze dell’ex sindaco di Formia Sandro Bartolomeo, insomma l’amministratore che, prima e più di tutti ipotizzava la nascita del Policlinico del Golfo all’ex Enaoli. Nel 2007, recependo una proposta dell’allora primo cittadino, il consiglio comunale a guida centro sinistra votò a maggioranza la variante generale al Prg per localizzare la nuova struttura nell’area ex Arsial. Ma gli ostacoli non mancarono, nel 2010 la Giunta regionale di centro destra di Renata Polverini cancellò il Policlinico dalla programmazione che inserì il presidente Zingaretti nel 2016 rifinanziando il nuovo ospedale attraverso l’Inail. A dire di Bartolomeo la presentazione del progetto esecutivo “è un grande risultato costruito negli anni” e l’affondo finale è rivolto a coloro che osteggiarono il progetto: “Bisogna astenersi dalle appropriazioni tardive, un po’ di decenza non guasta!”.

 

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