CASSINO – La Compagnia Carabinieri di Cassino, con la collaborazione dell’Arma di Mondragone (CE), Napoli Stella (NA), Civitavecchia (RM) e Verona nonché dai militari del Nucleo Cinofili di Santa Maria Galeria e del Gruppo Forestale di Frosinone questa mattina ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di 12 misure cautelari personali, di cui due donne, – 7 arresti domiciliari, 3 obblighi di dimora e 2 obblighi di presentazione alla P.G. – emesse dall’ Ufficio G.I.P. del Tribunale di Cassino (FR) ritenuti responsabili a vario titolo di “traffico di sostanze stupefacenti”.
Ai domiciliari sono finite sette persone tra il cassinate, Piedimonte San Germano ed uno fermato a Verona; l’obbligo di dimora residenti nel cassinate e nell’area campana – agro aversano e hinterland napoletano – , infine , l’obbligo di presentazione è scattato per due residenti nel cassinate di cui una donna, attualmente ospite di una struttura di accoglienza situata nella provincia di Roma. Molti sono già noti alle forze di polizia per analoghi reati.
L’attività di indagine, coordinata dalla Procura di Cassino, convenzionalmente denominata “Amore mio” in quanto la disponibilità della sostanza per lo spaccio era confermata da ripetuti contatti tra fornitori, distributori ed acquirenti all’insegna di una particolare affettuosità enfatizzata dal riferimento nelle conversazioni telefoniche al classico stile neomelodico, è stata avviata nel 2017 a seguito dell’incendio dell’autovettura di proprietà di un noto pregiudicato del luogo, tra i destinatari degli presenti provvedimenti, verosimilmente ad opera di un altro appartenente al gruppo criminale, dovuta ad attriti e divergenze circa la ripartizione dei compiti e delle somme di denaro ricavate dallo spaccio di stupefacenti.
Il quadro indiziario è stato successivamente avvalorato da innumerevoli riscontri e servizi di osservazione e controllo compiuti dal personale della dipendente Sezione Operativa e degli altri Comandi della Compagnia di Cassino, che hanno consentito di accertare una stabile, frenetica e redditizia attività di spaccio di stupefacenti da parte dei predetti soggetti che si approvvigionavano della droga nel litorale domizio e nell’hinterland napoletano per poi commercializzarla in diverse piazze di spaccio situate nella Città Martire e a Piedimonte San Germano.
L’attività svolta nel periodo settembre 2017 – febbraio 2019, anche attraverso numerose attività tecniche di captazione telefoniche e ambientali, varie escussioni a sommarie informazioni testimoniali degli acquirenti che hanno fornito ulteriori elementi per la ricostruzione dei fatti e l’individuazione dei soggetti aventi una posizione apicale nel contesto criminale, aveva già permesso di procedere all’arresto in flagranza di 5 persone e alla denuncia in stato di libertà di altrettante per detenzione ai fini di spaccio ex art. 73 DPR 309/90, sequestrare complessivamente circa 2,5 kg di sostanza stupefacente di vario genere (hashish, cocaina, eroina, marijuana) e strumenti idonei al taglio e alla pesatura, nonché segnalare alla Prefettura oltre 30 soggetti per uso personale di stupefacenti ex art. 75 DPR 309/90 tra cui studenti, operai, impiegati, commercianti e liberi professionisti.
Per l’esecuzione del provvedimento e le concomitanti operazioni di polizia giudiziaria, sono stati impiegati oltre 60 militari dell’Arma dei Carabinieri tra cui i cani antidroga del Nucleo Cinofili di Roma – Santa Maria Galeria.
Nel corso delle perquisizioni quali sono state rinvenute modiche quantità di sostanze stupefacenti del tipo hashish, cocaina e marijuana, nonché una pistola Revolver softair completa di sei cartucce priva di tappo rosso, che venivano sottoposte a sequestro.
L’attività di indagine si è concentrata in particolare su tre persone (di cui due legati da una stabile relazione affettiva), responsabili di due differenti piazze di spaccio entrambe situate in zone residenziali popolari nell’ambito del comune di Piedimonte San Germano, con consegne di droga che si concretizzavano sia all’aperto che all’interno delle private abitazioni, di giorno come nell’arco notturno, con un giro d’affari di decina di migliaia di euro.
Sono state inoltre documentate innumerevoli occasioni in cui le operazioni di cessione e acquisto, avvenute da parte dei consumatori quasi esclusivamente con corrispettivo in denaro contante e solo raramente con ricariche Postepay, spesso a cadenza settimanale, per modiche quantità come per interi panetti di hashish – cosiddetta “una cosa sana” – avvenivano nei pressi altri domicili dei soggetti appartenenti al gruppo, di locali commerciali o luoghi pubblici della Città Martire e del cassinate ovvero a bordo degli autoveicoli, con appuntamenti velocemente concordati, anche con un linguaggio criptico – tra cui “porta la benzina per mettere in moto, ..tubolare 50-50 zincato, …per far giocare i cani, …certi pezzi, ..comprare la macchina, …una birra grande o piccola, ovvero “Rocco” e “Maria” per riferirsi rispettivamente a hashish e marijuana – via telefono o con altre applicazioni social media e di messaggistica multimediale.
Gli stessi in particolare, sia per l’attività di spaccio che di approvvigionamento, si avvalevano di una fitta rete di collaboratori, alcuni legati da vincoli di parentela. Sono stati rilevati due canali di acquisto della droga: uno collocato nel capoluogo campano e l’altro nell’agro casertano. I responsabili di tali “punti vendita” sono tra i soggetti attinti dal provvedimento cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.
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