GAETA – Le elezioni amministrative si avvicinano a Gaeta e il terreno del Partito Democratico diventa improvvisamente minato. Le due principali anime dei Dem, in considerazione dell’appuntamento elettorale della prossima primavera, hanno dissotterrato l’ascia da guerra e sono tornate a duellare nel cono d’ombra del commissario provinciale del partito, il deputato milanese Matteo Mauri.
Silvio D’Amante è stato sindaco di Gaeta dal 1994 al 2002, ha capeggiato, di fatto, le uniche due consiliature a guida centrosinistra varate dall’entrata in vigore dell’elezione diretta dei sindaci. Il medico odontoiatra ha attraversato tutte le stagioni post comuniste con un cruccio che non è riuscito ad eliminare: il Pd da quando è nato, nel 2008, non ha avuto mai l’onere e l’onore di avere stampato il suo simbolo sulla scheda elettorale in occasione delle amministrative svolte a Gaeta.
Ce ne sono state due, nel 2012 e nel 2017, ed in entrambe le circostanze si è imposto il sindaco di Forza Italia Cosimino Mitrano con l’appoggio di una lista civica che non ha rappresentato altro che la componente Moscardelliana del Pd. Uscito di scena l’ex segretario provinciale del partito a causa dell’inchiesta giudiziaria sulla concorsopoli della sanità pontina, D’Amante ha capito che forse sono maturati i presupposti politici perché il Pd, dopo un’attesa di ben 14 anni, faccia il suo esordio elettorale alle amministrative della prossima primavera.
L’ex sindaco sa bene che il fronte progressista gaetano si è atomizzato durante la gestione di Cosimo Mitrano ma ci sono – a suo dire – ancora i presupposti per effettuare una miracolosa inversione di tendenza. In quest’ottica D’Amante ha inviato un’email al commissario provinciale Mauri per chiedere il suo personale interessamento perché il “Pd faccia il Pd”. E un primo risultato D’Amante l’ha centrato: ha chiesto ed ottenuto il blocco della campagna tesseramento che la segretaria comunale Dem di Gaeta Nunzia Madonna – vicinissima alla presidente del consiglio comunale Pina Rosato – aveva iniziato a fare tra coloro che non sono mai stati iscritti al Pd.
D’Amante in versione Sherlock Holmes aveva semplicemente capito che la sortita organizzativa della segretaria difettava a monte di un grosso vulnus procedurale: l’assenza di una commissione elettorale. Il Tesseramento 2021 era iniziato con un carattere itinerante e ”in house” e l’ex sindaco ha fatto rilevare al commissario Mauri che un semplice e potenziale iscritto aveva bisogno di sapere due informazioni: i nominativi delle commissione elettorale (o ufficio adesioni), dove e quando votare.
Il commissario Mauri ha intimato alla segretaria Madonna di bloccare le bocce e di recepire quanto gli segnalava l’ex sindaco. E così che la segretaria Dem di Gaeta ha deciso di nominare se stessa per far parte della commissione elettorale del tesseramento, il marito della presidente del consiglio comunale Pina Rosato, Franco Di Domenico, Angelo Nastrelli (La Nuova stagione), Michele Bovero, Damiano Fedele e, in rappresentanza dei Giovani Democratici, Gabriele Piras.
Benchè il Pd (o la sua articolazione civica) sia al governo di Gaeta da quasi dieci anni , al momento non ha un tetto. La segretaria Madonna ha deciso che il tesseramento avverrà nella zona antistante l’ingresso di…un bar, il 18 e 24 novembre, il 1 e 9 dicembre prossimi, nella galleria Cavour , dalle ore 18 alle ore 19.30. Il tesseramento del Pd di Gaeta non si svolgerà neanche in un gazebo ma sotto le stelle… illuminato dalle Favole di Luce dell’amministrazione comunale.
Ma qual è l’obiettivo politico finale di Silvio D’Amante? L’interessato si augura che termini questa fase di assenza del Pd nel dibattito politico amministrativo di Gaeta. Ancor di più se dietro l’angolo ci saranno le elezioni amministrative , le prime dopo la gestione decennale di Mitrano. Questo attivismo potrebbe preludere ad una (ri)candidatura dello stesso medico dentista? L’interessato deve ancora deciderlo ma una certa disponibilità l’ha fornita. Con l’ottenimento di due “prioritarie” garanzie”: lo svolgimento di un tesseramento e di un congresso per dotargli di una necessaria copertura politica e di una “pax” interna al fronte progressista che nel corso del tempo ha quasi ultimato un velenoso processo di atomizzazione.
In quest’ottica la disponibilità di D’Amante a candidarsi a sindaco dovrà tener conto di quella già annunciata dalla professoressa Sabina Mitrano, da mesi alla guida del movimento “Gaeta Comunità di valore”. I due – dopo alcuni contatti fugaci – hanno avuto un incontro nei giorni scorsi. Hanno assunto l’impegno a lavorare per dimezzare, se non annullare, le differenze attuali. Il tesseramento sarà una sfida all’ultimo voto per conquistare la candidatura a sindaco del centro sinistro gaetano e in questo gioco ad incastro si è infilato dritto dritto l’ex Dem Emiliano Scinicariello. L’attuale consigliere comunale di una “Nuova stagione” ha già parlato con Mauri che gli ha chiesto di partecipare al dibattito congressuale. Scinicariello ha fatto nominare nella commissione elettorale Nastrelli e Piras ma già alzato la voce: le date fissate dalla segretaria Madonna sono state definiti infelici perché alcuni commissari in quei giorni saranno “fuori sede”
Intanto nell’email inviata a Mauri – che preluderà in un incontro ufficiale “da concordare” – l’ex sindaco pidiessino di Gaeta ha provocato a giocare come il gatto contro il topo: “La segreteria che si affermerà dopo il congresso dovrà impegnarsi a presentare il simbolo del Pd alle prossime elezioni amministrative”. E’ lo stesso schema, vincente, che ha permesso nella vicina Formia alle amministrative del 3 e 4 ottobre al farmacista Luca Magliozzi di mettere all’angolo la componente Dem dell’ex sindaco Sandro Bartolomeo e di conquistare 3437 voti pari al 16,77% e di rigenerare l’intero gruppo consiliare del Pd.
Un fatto è certo: l’esito del congresso Dem decreterà il nome che sfiderà alle amministrative di primavera il successore di Mitrano. La partita è già aperta e vi prenderà parte indirettamente Sabina Mitrano che avrà il sostegno politico di Emiliano Scinicariello, impegnato a sua volta a mettere all’angolo, già durante la fase congressuale, la vecchia guardia del Pd. Quella per intenderci guidata dall’ex sindaco D’Amante. D’Amante ha chiesto che il commissario Mauri (o il futuro segretario provinciale del Pd) mantenga fede alla prerogativa di autorizzare per la prima volta l’utilizzo del simbolo del partito. Sul piano politico ha l’obiettivo di destabilizzare la futura coalizione del centro destra.
Sarà compatibile la coesistenza elettorale del Pd (di Pina Rosato?) con quella della Lega e di Fdi che vogliono presentarsi con i loro loghi nazionali? E’ stata, questa, nei giorni scorsi una delle rimostranze avanzate dal coordinatore comunale della Lega di Gaeta Vittorio Ciaramaglia. Con l’avallo della direzione provinciale aveva richiesto “l’autonomia delle scelte in merito alle prossime elezioni comunali”.
In sintesi era stato posto un severo altolà alla possibile candidatura a sindaco del delfino più fidato del sindaco in carica , l’imprenditore della sanità privata Cristian Leccese. Ciaramaglia aveva, di fatto, auspicato l’insediamento di un tavolo politico che, “se non dovesse essere convocato entro la fine di novembre, ci vediamo costretti ad agire per altre strade”.
La Lega aveva mostrato gli artigli, delusa del fatto che “l’idea di unire il centro destra non sembra trovare condivisione in tutti i soggetti politici. Abbiamo aspettato anche troppo è ora di iniziare un percorso politico di cambiamento, abbandonando o perlomeno limitando l’abuso di liste civiche. E ora di rimettere la politica al centro delle attività amministrative della città. È finito un ciclo”. La Lega è pronta a correre anche da sola, magari in tandem con Fratelli d’Italia? “Abbiamo il dovere di garantire al cittadino trasparenza e moralità. Ci impegneremo per questo per essere liberi da influenze e condizionamenti esterni”, aveva concluso Ciaramaglia. Il coordinatore della Lega questo pensiero l’aveva esternato in una telefonata a Leccese che, sua volta, ha chiamato in causa il sindaco Mitrano. E’ questione di giorni ma l’incontro tra Lega e Forza Italia si farà.