GAETA – Il rebus delle imminenti elezioni provinciali a Gaeta è strettamente collegato a quelle amministrative della prossima primavera quando calerà il sipario sulla decennale azione di governo del sindaco Cosimino Mitrano. Il primo cittadino in carica deve disinnescare in tempo all’interno della sua maggioranza Forza Italia-Fratelli d’Italia e Pd alcune mine vacanti che, se dovessero esplodere, potrebbe trasformare il panorama elettorale cittadino. La spina che Mitrano non riesce ad estrarre in maniera indolore della sua maggioranza consiliare (e probabilmente futura coalizione elettorale) ha un nome ed un cognome noti a tutti: Luigi Coscione.
Militante di Forza Italia primancora dello stesso Sindaco , Coscione in un quarto di secolo è stato in grado di togliersi non poche soddisfazioni elettorali e, di conseguenza, rivendicare ed ottenere importanti ruoli politico amministrativi: dall’incarico di (apprezzato) presidente del consiglio comunale ad assessore all’urbanistica passando per quello in carica di consigliere provinciale e di capogruppo consiliare degli azzurri al comune di Gaeta.
Da quando il delfino più fidato di Cosimino Mitrano, Cristian Leccese, è diventato il candidato sindaco in pectore in vista delle comunali della primavera 2022 – ne sono conferma l’attivazione del sito web e l’avvio dei lavori per quello che sarà dall’8 dicembre il suo info point all’angolo tra piazza Roma e via Indipendenza – di Luigi Coscione si sono perse letteralmente le tracce.
La sua assenza nell’ultimo consiglio comunale, quello sull’approvazione del Documento unico di programmazione, ha fatto più rumore di tanti ubbidienti voti favorevoli. Coscione non è stato l’unico a mandare un segnale politicamente chiaro di dissenso al sindaco Mitrano. Tra chi non aveva timbrato il cartellino nella prima seduta consiliare dopo la lunga pausa estiva è stato anche il portavoce cittadino e capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia Marco Di Vasta.
Ora Coscione starebbe operando su due tavoli trasversali. In attesa di beneficiare entro il fine settimana della ricandidatura per il consiglio provinciale, ha avviato un scontro diretto con il capo dell’amministrazione comunale in carica. Con un chiaro ultimatum: se non dovesse essere lui il suo erede naturale alle amministrative di primavera, ha pronta un’alternativa politicamente stuzzicante. Coscione, nonostante le immancabili smentite, avrebbe inaugurato contestualmente un’altra trattativa con i direttivi comunali di Lega e Fratelli d’Italia che, già poco inclini a sostenere Leccese in una coalizione “zeppa di liste civiche”, potrebbero proporre la candidatura a sindaco di Leccese presentando i rispettivi simboli nazionali.
La strategia di Coscione non è passata inosservata a Mitrano che di questa mina vacante esistente nell’apparentemente tranquilla maggioranza gaetana è stato costretto ad informare il miglior artificiere che ha a disposizione la politica provinciale di Latina, il Senatore e Coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone. Il gioco di Coscione, che al momento è capogruppo consiliare di Forza Italia, è decisamente al rialzo…
Persegue l’obiettivo minimo di beneficiare di una candidatura per il rinnovo del consiglio provinciale. E l’interessato vuole utilizzare al meglio come forma di ‘ricatto’ politico la candidatura a sindaco che – a suo dire – potrebbero proporgli la Lega e i Fratelli d’Italia. Il sindaco Mitrano sarà costretto a cedere sulla minore posta in palio, la ricandidatura di Coscione alle provinciali del 18 dicembre?
Probabilmente sì, perché il primo cittadino azzurro teme di assistere ad un destabilizzante e pericoloso effetto domino all’interno di una maggioranza nelle cui fila i mal di pancia cominciano ad essere avvertiti a cadenza quotidiana dopo l’investitura caduta sul rampollo Cristian Leccese
I coordinatori di Lega e Fdi, Vittorio Ciaramaglia e Marco Di Vasta, hanno fatto sapere di non voler essere coinvolti dal dibattito politico in corso di svolgimento all’interno di Forza Italia. Soprattutto il segretario del carroccio non vuole essere tirato per la giacca soprattutto dopo che ha chiesto ed ottenuto dal sindaco di Gaeta un chiarimento finalizzato a tentare di realizzare una coalizione di centro destra alle amministrative della prossima primavera.
I due si incontreranno il 10 dicembre e la data è stata resa nota da Mitrano. Il sindaco di Gaeta ha preso tempo perchè vuole sentire prima tutte le articolazioni della sua maggioranza dalla quale vorrà avere un mandato pieno se accogliere o meno la piattaforma della Lega.
Ciaramaglia e i suoi potrebbero avallare la sfida dell’imprenditore della sanità privata Cristian Leccese ma il nodo che attendono una risoluzione da parte di Mitrano è di tipo politico
Sia il coordinatore della Lega che il portavoce di fratelli d’Italia, Marco Di Vasta, hanno fatto sapere al sindaco azzurro di Gaeta che il coinvolgimento delle rispettive forze politiche dovrà avere una ‘conditio sine qua non”: la presenza dei simboli nazionali di Lega e Fdi nella prossima coalizione di centro destra alle amministrative di primavera.
Mitrano promuoverà tutti i tentativi disponibili perchè nella coalizione che esprimerà il suo successore ci sia il centro destra unito.
Ma Cristian Leccese dice di stare alla finestra e di attendere sbottando in conclusione: “Le elezioni si vincono con il migliore programma e con le candidature più competitive. Questo schema l’abbiamo attualizzato già in due tornate elettorali amministrative e i cittadini ci hanno dato ragione in entrambe le circostanze”.
Sul fronte opposto è già terminata la pace armata siglata tra le diverse componenti del Pd che avevano trovato un accordo per avviare, nella fase inziale della campagna elettorale, il tesseramento propedeutico per lo svolgimento, tra gennaio e febbraio, del congresso cittadino.
Le fasi iniziali del tesseramento promosso dalla segretaria Nunzia Madonna (e dunque dalla presidente del consiglio comunale Pina Rosato) erano state censurate dalle componenti interne guidate dall’ex sindaco Silvio D’Amante e dal consigliere comunale di minoranza Emiliano Sciniscariello. Avevano contestato,a monte, la mancanza di una commissione elettorale e di un calendario contenente le date e i luoghi in cui formalizzare l’adesione al Partito Democratico.
Inizialmente era stato scelto un bar nel centro urbano, il Caffè Cavour, ma tra le varie anime dei Dem sono volate subito accuse di rinnovare adesioni di iscritti deceduti nel…2021, di utilizzare fogli in bianco piuttosto che i modelli ufficiali inviati dal commissariamento provinciale e di inserire alcune date (nei giorni feriali) non gradite dai componenti della commissione elettorale perché “impegnati per lavoro fuori Gaeta).
La componente di Scinicariello aveva proposto di delocalizzare in tesseramento anche in altre parti della città e di svolgerlo anche di sabato per facilitare nuove iscrizioni.
Le risposte ricevute dalla segreteria comunale sono state negative ed inevitabile è la stata la presentazione di un altro “dossier Gaeta” con un facile e inevitabile destinatario: il commissario provinciale del Partito, l’Onorevole Matteo Mauri.