SUD PONTINO – Dopo 17 mesi di detenzione, gli arresti domiciliari. Li ha ottenuti Armando Danilo Clemente, di 37 anni di Scauri, relativamente alla brillante operazione anti droga dei Carabinieri di Formia “Touch & Go” in cui fu coinvolto a arrestato il 1 luglio 2020. Da quel giorno l’uomo si trovava presso il carcere romano di Rebibbia, ora è tornato presso la sua abitazione scaurese dopo la decisione del collegio penale del Tribunale di Cassino (presidente Marco Gioia, giudici a latere Sangiovanni e Cerase) davanti al quale si sta celebrando il processo con il rito ordinario per undici dei 22 imputati. Clemente ha beneficiato dei domiciliari grazie alla mirata richiesta del suo legale difensore,l’avvocato Vincenzo Macari, che ha chiesto ed ottenuto l’attenuazione della misura restrittiva anche alla luce del dibattimento processuale in corso.
All’epoca i Carabinieri Compagnia di Formia e del Comando provinciale di Latina sgominarono, sotto il coordinamento della Dda di Roma, un sodalizio criminale che – secondo l’accusa del Pm Eugenio Fasanella ed avallata dal Gip del Tribunale Ezio D’Amizia – dal 2015 in poi, avrebbe coordinato a Formia e a Scauri un collaudato sistema specializzato nello spaccio di cocaina, hashish, marjuana e shaboo per conto di due clan dominanti nel quartiere napoletano di Secondigliano, i Licciardi prima e, dopo la sua trasformazione, i “Sacco Bocchetti” poi.
Hanno deciso di farsi giudicare il rito ordinario Giovanni Nocella, Giuseppe Leone, Francesco Leone, Domenico De Rosa, Giuseppe De Rosa, Marco Barattolo, Armando Danilo Clemente, Giancarlo Di Meo, Daniele Scarpa, Raffaella Parente e Giuseppe Sellitto a differenza degli altri che, nonostante il rito abbreviato,sono stati condannati dal Tribunale di Roma ad oltre un secolo di reclusione Secondo la tesi della Dda l’intera organizzazione aveva arruolato una serie di pusher, non solo di Minturno, ma anche di Formia, Gaeta e Sessa Aurunca, considerati di provata affidabilità e di esperienza nel remunerato attività dispaccio al minuto. A loro la droga necessaria per rifornire un mercato che appariva essere sempre più esigente – da qui il nome dell’operazione dei Carabinieri “Touch & go”, “prendi e vai” durante la stagione turistica e nei periodo festivi arrivava direttamente da Secondigliano e finanche dalla Spagna.
I tossicodipendenti in ritardo con i pagamenti venivano minacciati e aggrediti e questo gruppo criminale era abile, se proprio necessario anche a ricorrere all’uso di armi e di materiale esplosivo. I Carabinieri, eseguendo le 22 misure restrittive, avevano anche sequestrato, oltre a 450 grammi di cocaina, 350 di marijuana, 100 di shaboo e a 9 chilogrammi di hashish, una pistola calibro 9X21 risultata rubata ma completa di caricatore e di 13 proiettili, due ordigni esplosivi di produzione artigianale mentre ad uno degli arrestati di Napoli è stata rinvenuta e sequestrata una pistola calibro 44 magnum con matricola abrasa, ma munita di 10 proiettili.