Isole Pontine / Coronavirus ed esigenze mediche, polemiche e carenze a Ponza e Ventotene

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ISOLE PONTINE – I numeri non ammettono interpretazioni: è allarme Covid sull’isola di Ponza nella fase dell’anno in cui la popolazione residente ha raggiunto il livello più basso. Nelle ultime due settimane i contagiati al Coronavirus sono stati 16, nello specifico quattro tra il 24 ed il 30 novembre, sette il 1 dicembre e 5 il 7 dicembre, un record negativo, un dato, quest’ultimo, che deve essere ancora contabilizzato. Dall’inizio dell’emergenza pandemica le positività censite dal dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Latina sono salite a quota 126. L’impennata dei contagi c’è stata nelle ultime settimane con 38 nuovi contagi, un aumento considerevole in rapporto al numero di residenti e all’inesistente arrivo di turisti.

Il sindaco di Ponza Francesco Ferraiuolo si difende dall’accusa di non aver esperito le iniziative necessarie per invitare molti isolani a vaccinarsi. Sono tanti i residenti che non hanno ancora aderito alle due campagne promosse dall’Asl il febbraio ed il maggio scorsi. A polemizzare con l’attuale primo cittadino è il suo predecessore Piero Vigorelli che stigmatizza quello che definisce il ritardo del comune a promuovere una campagna per beneficiare del richiamo, la terza dose o la seconda per chi aveva fatto vaccino Jhonson. Servono misure urgenti per garantire che il numero dei contagiati non aumenti. E l’ex sindaco Vigorelli si appella al suo successore perché faccia leva sull’autonomia che la legge gli attribuisce per scongiurare che Ponza cambi colore, da zona bianca a gialla o arancione o, peggio, rossa “con tutte le conseguenze – conclude l’ex sindaco Vigorelli – che ciò comporta, in materia di limitazione delle libertà e della socialità per i residenti e per la sopravvivenza di tante attività economiche”.

Vigorelli attacca frontalmente anche l’assessore alla sanità, Gennaro di Fazio “colui che cinque anni fa aveva promesso solennemente che a Ponza sarebbe arrivato un pediatra e che ora si arrampica sugli specchi per tentare di giustificare il suo fallimento. Il vero guaio è che al comune di Ponza suona un’orchestra stonata – conclude Vigorelli – con un direttore sordo che dirige musicisti ciechi”.

Molti specialisti hanno rinunciato ad un’indennità di oltre 4000 euro per assistere presso il Poliambulatorio di Ponza 400 bambini isolani, un vero problema in cui è stata inaugurata la vaccinazione antinfluenzale o anti-Covid per la fascia d’età pediatrica 5-11 anni. Lo ammette lo stesso assessore alla sanità Di Fazio, dirigente del reparto di rianimazione presso l’ospedale Dono Svizzero di Formia: “Il problema esiste, inutile negarlo ma si trascina da anni semplicemente perché questa figura professionale non è stata mai prevista. La Regione Lazio ci è venuta incontro raddoppiando l’indennità – ha osservato Di Fazio – Ma nessuno ha risposto all’avviso pubblico”.

Il problema, identico, si sta riproponendo anche a Ventotene dove molti genitori sono costretti a recarsi a Formia per sottoporre i rispettivi figli a consulenze pediatriche sulla terraferma se vogliono incontrare uno specialista. Laconica la replica di un quasi rassegnato assessore alla sanità della seconda isola pontina, Francesco Carta: “”Per tutte le prestazioni specialistiche, anche le meno impegnative – ha osservato – bisogna affrontare viaggi via mare e recarsi sulla costa. Non si può andare avanti così”.