FORMIA – “Quasi ottomila persone all’arena di Verona, il primo lavoro con Pietro Garinei, l’incontro con Jhonny Dorelli, il periodo con i miei colleghi del ‘Quartetto G‘. Ogni compagnia teatrale è diventata per lei, a lungo andare, una famiglia e ogni volta il distacco è sempre faticoso: è una breve passeggiata tra i ricordi – nessuno brutto, fortunatamente – dell’attrice formiana Sabrina Marciano che – dopo lo stop pandemico – torna, fino a fine gennaio, al Teatro Sistina di Roma con il musical “Mamma Mia!” nei panni della protagonista Donna Sheridan.
La passione per lo spettacolo se la porta dentro fin da bambina, quando il suo sogno era fare la danzatrice, ma dopo il diploma in accademia, casualmente ha scoperto anche la sua vocalità; in tanti le riconoscevano un talento naturale e così ha deciso di allargare il suo ventaglio artistico, affiancando anche lo studio della recitazione. D’altro canto lo studio è quanto di più importante: ella stessa dovendo dare un consiglio ad un aspirante attore direbbe: “Studiare. Sempre. Tutto il possibile”.
Una rotta – la sua – che rivela un retroterra d’umiltà, impegno, passione e sacrificio, ingredienti ai quali, nel suo caso, si aggiunge un altro piccolo segreto: non ha mai rincorso il successo. “Non ho mai ricercato il successo” – ci confida Sabrina Marciano – “Faccio questo lavoro perchè lo amo e ho sempre cercato di fare cose belle. A volte sono arrivate e a volte no. A volte gli spettacoli che ho fatto hanno avuto successo e io con loro, a volte no”.
E’ con questo spirito che Sabrina Marciano ha sempre affrontato i suoi sipari fino ad arrivare a ricevere tanti rinconoscimenti importanti, come il “Premio Garinei e Giovannini” come interprete di commedia musicale o come il “Premio internazionale Flaiano” – accanto a Fezan Ozpetek, Vittorio Storaro, Monica Guerritore, Giovanna Botteri e a tanti altri grandi – un’ “emozione indescrivibile” giunta proprio grazie al musical “Mamma Mia!”.
E’ questo lo spettacolo – scritto sulla fine degli anni Novanta dalla drammaturga inglese Catherine Johnson e basato sulle canzoni del gruppo musicale pop svedese Abba – che segna il ritorno sul palcoscenico della Marciano – accanto a Luca Word, Paolo Conticini e Sergio Muniz, con la regia e l’adattamento italiano di Massimo Romeo Piparo – dopo il duro stop pandemico causato dall’epidemia di Covid-19.
“Mi sembra un sogno” – ci dice la protagonista del musical in cartellone al Sistina – “C’e’ stato un momento in cui ho pensato sinceramente che non ce la potessimo fare più, molte produzioni ancora non riescono a ricominciare e tanti colleghi ancora non hanno ripreso a lavorare. Penso che siamo fortunati: finalmente sono tornata a fare il mio lavoro e a poter dare la possibilità anche agli altri di gioire e vivere le emozioni che lo spettacolo dal vivo regala”.
Sabrina Marciano fino a fine gennaio torna a vestire i panni di Donna Sheridan – senza temere il confronto con Maryl Streep, celebre interprete cinematografica del personaggio, che è una delle sue attrici preferite e con le quali – dice – “non può esserci confronto, lei è immensa. Io porto semplicemente quello che ho”.
“Io seguo sempre il testo analizzando tutto quello che mi può dire oltre le parole scritte” – ci spiega la Marciano, introducendoci al suo lavoro sul personaggio – “e poi mi lascio guidare dal regista. E’ importante anche quello che gli altri personaggi raccontano del tuo e, quando si recita a lungo in uno spettacolo, ogni sera si trovano dei piccoli dettagli per delineare meglio le caratteristiche e i pensieri del personaggio”.
Sabrina Marciano condivide con Donna Sheridan il somigliante “rapporto con le amiche” e, sicuramente, ne apprezza “l’energia, la forza, la sua indipendenza, ma anche la fragilità nascosta”.
Caratteristiche che probabilmente le appartengono più di altre alla luce delle rinunce che il suo lavoro le ha imposto come l’allotanarsi dalla sua terra natia e dalla sua famiglia di origine, alle quali torna non appena gli è possibile, per ritrovare anche gli amici. Viaggiare è un’altra delle passioni che riesce a coltivare meno di quanto vorrebbe. Poco male.
Oggi e sempre bisognerebbe continuare ad andare al teatro “perchè il teatro racconta le nostre storie, ci mette di fronte gioie e dolori che a volte abbiamo bisogno di vedere rappresentate anche per comprendere noi stessi. Quello che avviene sul palco è qualcosa che vive e respira insieme a te, proprio in quel momento, si crea una magia e un’ alchimia unica ogni volta tra spettatore e artista. Il teatro nutre la nostra testa e il nostro cuore” – dice Sabrina Marciano, concludendo: “Per questo, andate a teatro”.
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