LATINA – Dopo Severino Del Balzo… Gerardo Stefanelli. Torna ad essere il minturnese la lingua ufficiale dell’amministrazione provinciale di Latina. Il rieletto sindaco di Minturno a due mesi e mezzo dal suo bis nelle ammnistrative ha centrato un altro importante risultato nella sua giovane carriera politica: diventare il nuovo presidente della Provincia. L’ha fatto battendo con il 57.05 % dei voti ponderati (53425) il collega sindaco di Itri Giovanni Agresti che ha dovuto accontentare di un insoddisfacente 42,94% (40522 voti ponderati) degli elettori aventi diritti. Avrebbero potuto votare 527 tra sindaci e Consiglieri comunali in carica nei 33 comuni pontini. Si sono recati nel seggio ubicato al secondo piano del palazzo della provincia in 500 tondi tondi, pari al 94.9% .
L’affermazione, schiacciante, di Stefanelli si è rivelato un altro capolavoro di strategia politica del Senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone. Il parlamentare di Fondi aveva posto un aut aut al rieletto sindaco di Latina Damiano Coletta. Alle prese con l’anatra zoppa – disporre di una maggioranza consiliare numericamente insufficiente a governare – il sindaco cardiologo di Latina è stato costretto a convergere i voti del polo civico su Stefanelli, la cui corsa, grazie all’apporto del Partito Democratico e del Movimento Cinque Stelle oltre che della stessa Forza Italia, si è rivelata una discesa libera senza avversari in un programma olimpico.
Giovanni Agresti ha scontato pesantemente un vistoso ritardo nella definizione della sua candidatura che, promossa da Fratelli d’Italia, è stata poi sostenuta da Latina nel cuore dell’ex sindaco Vincenzo Zaccheo e timidamente dalla Lega. Ad Agresti sono mancate le tre schede bianche della Lega presente nel consiglio comunale di Latina dove la maggioranza civica, l’indipendente Annalisa Muzio e il gruppo consiliare del Pd hanno sostenuto compattamente il sindaco di Minturno. Agresti sperava di incassare 15 voti del centrodestra dal Comune capoluogo. Ne sono arrivati 12 e le tre schede bianche della Lega hanno pesato tantissimo a favore di Stefanelli che ha vinto nei Comuni medio grandi e ha pareggiato con Agresti la partita in quelli più piccoli dove il sindaco di Itri si è tolto qualche soddisfazione personale. Ma nulla di che. Alcuni sindaci della componente Agresti hanno definito intellegibile Stefanelli in quanto dipendente della Provincia dal 2009. L’interessato ha preferito inviare agli addetti ai lavori e alla stampa il suo curriculum vitae: “Attualmente è in aspettativa” senza retribuzione.
Quello del 46enne sindaco di Minturno è, in effetti, stato un ritorno. Stefanelli della Provincia – come detto – è un dipendente, della Giunta di via Costa è stato un apprezzato assessore all’ambiente nella seconda presidenza di Armando Cusani. Dopo la parentesi del sindaco Dem di Pontinia Carlo Medici, il sud pontino è stato, per certi versi obbligato, a monopolizzare le elezioni di secondo livello che, se il sindaco Medici fosse stato rieletto, si sarebbero dovute tenere alla scadenza naturale il prossimo aprile. E invece hanno confermato il perdurante dominio politico del senatore Fazzone sul territorio pontino e l’oramai insanabile rottura tra Forza Italia da una parte e Fratelli d’Italia e la Lega dall’altra ma anche, alla luce della netta sconfitta di Agresti, tra Fdi ed il Carroccio pontino. E tra meno di 14 mesi sono in agenda le elezioni politiche e quelle regionali. Un pessimo campanello d’allarme. Lo scrutinio per il rinnovo del consiglio provinciale (è stata rispettata la scadenza naturale dei due anni mentre il presidente resta in carica un quadriennio) si è protratto più del previsto durante la notte.