FORMIA – Soltanto l’associazione anti mafia “Antonino Caponnetto” ed un’impresa impegnata nel settore del calcestruzzo si sono costituite, attraverso l’avvocato Barbara Schiavi, parte civile nell’udienza inaugurale del processo che,riguardante la brillante operazione anti-camorra dei Carabinieri denominata “Anni 2000”, ha presso il via davanti il Tribunale di Cassino (presidente Tania Tavolieri, giudici a latere Claudia Falchi Delitana e Martina Di Fonzo).
Hanno deciso di farsi giudicare con il rito ordinario soltanto alcuni dei 25 indagati che furono arrestati il 26 gennaio scorso dai Carabinieri del Comando provinciale di Latina e della Compagnia di Formia con le ipotesi accusatorie di detenzione illegale di armi, rapina, danneggiamento, traffico di droga, incendio e, appunto, estorsione ai danni alcuni imprenditori impegnati sul territorio di Castelforte, Santi Cosma e Damiano e Minturno. Si tratta di reati commessi – secondo le risultanze investigative del sostituto procuratore della Dda di Roma Corrado Fasanelli, sostituito davanti il Tribunale di Cassino dai sostituti procuratore Alfredo Mattej ed Emanuele De Franco – dal 2015 al dicembre 2020 suffragate da almeno 300 intercettazioni telefoniche ed ambientali registrate dai Carabinieri in stretta collaborazione con la stessa Dda capitolina.
Sono oltre 60 i capi d’imputazione accertati dai Carabinieri della Compagnia di Formia e della Comando provinciale di Latina, risultanze investigative poi condivise dalla Dda. Nello specifico Antonio Antinozzi, il figlio Decoroso, Agostino Di Franco, Antonio Reale, Vincenzo De Martino e Marika Messore, dopo aver abbandonato il clan capeggiato da Ettore Mendico e Orlandino Riccardi, diedero vita sul territorio di Castelforte e Santi Cosma e Damiano ad un ‘organizzazione impegnata nel traffico di cocaina e hashish ma anche ad estorcere somme di danaro a commercianti e a imprenditori dei due centri.
Ettore Mendico, Maurizio e Pierluigi Mendico, invece, avrebbero capeggiato la fazione che, con la complicità di Ciro Bonifacio, Eduardo e Francisco Parente, e Fabio Buonamano, avrebbero gestito dal 2015 in poi un remunerativo giro di spaccio di cocaina, hashish e marijuana
Se un analogo procedimento con il rito abbreviato è da tempo in corso di svolgimento davanti il Tribunale di Roma per alcuni degli imputati, si entrerà nel vivo a Cassino (il collegio difensivo è composto dagli avvocati Mariano Giuliano, Camillo Irace, Roberto Palermo, Pasquale Cardillo Cupo, Anna Marciano, Enzo Mastantuono, Pasquale Santamaria ed Enzo Biasillo) nell’udienza già fissata per il 25 gennaio prossimo. Il Tribunale nominerà il proprio perito chiamato a trascrivere – come detto – le chilometriche intercettazioni telefoniche e con l”audizione dei primi testi della Dda di Roma.