LATINA – Se non è un interno regolamento di conti, poco ci manca. Solo che l’interessato tende a modificare il bersaglio e, pur se sibillinamente non fa nomi e cognomi, preferisce gettare la palla in tribuna affermando come siano stati altri a farlo. La chat provinciale della Lega giovedì è sembrata simile al report dell’ultima Cena di Cristo. Viene lanciata l’accusa di un imminente tradimento ma tutti, per lesa maestà, escludono di essere stati gli autori del voltafaccia consumato chissà da quando…
A rendere ancora più incandescente il dibattito all’interno della Lega o dello stesso centro destra pontino all’indomani della sconfitta del sindaco di Itri Giovanni Agresti in occasione delle elezioni provinciali ci ha pensato il capogruppo del carroccio alla Regione Lazio Angelo Tripodi. Le accuse mosse sono gravi anche se il miglior esegeta non è riuscito nel corso della giornata: ”Franchi tiratori da Latina e Sud pontino”. Angelo Tripodi non ha voluto affondare i colpi ma sembra che il bersaglio del suo atttacco è stata la rappresentanza centrista, quella un tempo appartenente all’Udc, trasmigrata o, meglio, salita in occasione delle ultime elezioni politiche sul carroccio leghista.
Non è caso che il capogruppo alla Regione menziona due riferimenti territoriali in cui ci sarebbe stato il tradimento nei confronti del candidato presidente Agresti: il comune capuologo ed il sud pontino. E qui che Tripodi omette di menzionare i consiglieri della Lega che non avrebbero fatto il loro dovere, cioè quando “’Claudio Durigon ha fatto il possibile per cambiare il sistema politico-amministrativo alla Provincia di Latina, sostenendo l’ottimo sindaco di Itri, Giovanni Agresti”.
Tripodi si riferisce a Massimiliano Carnevale e Giovanna Miele , consiglieri comunali a Latina, al gruppo consiliare leghista di Formia (il carroccio alle ultime amministrative si era presentato con la civica “Prima Formia”) o, più a sud, all’ex sindaco di Castelforte Giampiero Forte?
Il capogruppo della Lega alla Regione ha garantito, attraverso la sua segreteria, che non farà i nomi neanche sotto tortura ma la sua fatwa sembra investire quei “franchi tiratori che, legati storicamente ad una componente politica, hanno fermato il cambiamento chiesto dagli amministratori locali e dai cittadini, salvaguardando un asse politico di cui beneficiano in pochi a discapito di molti ormai da anni.”
Un atto d’accusa pesante che sembra investire direttamente anche il suo coordinatore regionale, l’ex sottosegretario di Stato al Mef Claudio Durigon, la cui componente centrista è molto influente per metà a Latina ma soprattutto nel sud pontino, a Formia e a Castelforte.
Tripodi nella seconda parte di un comunicato ufficiale sembra cambiare traiettatoria e coinvolgere il centro destra che alle provinciali di sabato si è diviso: Forza Italia con il Polo Civico ed il Pd per sostenere la candidatura del sindaco Renziano di Minturno Stefanelli e Fratelli d’Italia che invece ha tentato di portare acqua al mulino di Giovanni Agresti. Ma è stata insufficiente perché a fare a differenza sono state tre schede bianche depositate da altrettanti consiglieri comunali diLatina. Ma non si esclude che a far pendere l’ago della bilancia a favore di Stefanelli siano stati altri voti leghisti, ex Udc, un po’ a macchia di leopardo.
Per Tripodi questo “modus operandi deve aprire certamente una profonda riflessione, di cui mi renderò portavoce nei prossimi direttivi regionale e provinciale, all’interno dei partiti anche in vista delle future alleanze. A partire dal Comune di Latina – aggiunge il capogruppo della Lega alla Regione – dove il nostro partito è e resta all’opposizione con l’obiettivo di mandare a casa il sindaco Damiano Coletta. Ha venduto l’anima al diavolo pur di mantenere una poltrona comoda, su cui può coltivare le ambizioni nazionali legate al Pd. E chi lo sosterrà dovrà assumersi le proprie responsabilità”.
Una presa di posizione bicefala quella di Tripodi che però potrebbe aver cominciato a palesare una sorta di insofferenza per la concorrenza interna che, grazie a Claudio Durigon, comincia ad essere asfissiante in vista della definizione delle candidature leghista alle regionali del 2023. E i nomi sono sempre gli stessi, possibili avversari di Tripodi: Massimiliano Carnevale a Latina ed il capogruppo al comune di Formia Antonio Di Rocco…entrambi provenienti dall’Udc del compianto Senatore Michele.
La Lega intanto aveva ricevuto le pesanti accuse di tradimento da parte del sindaco di Itri Agresti. Il segretario regionale Durigon ha preferito glissare. Hanno parlato, invece, del particolare stato di emotività del candidato presidente sconfitto le due neo consiglieri provinciali della Lega, Federica Felicetti (Cisterna) e Sara Norcia (Terracina), vicinissima, quest’utima alle posizioni di Tripodi. Quasi a sostituirsi a Durigon hanno osservato come Agresti “sia stato sostenuto con lealtà. Noi crediamo convintamente che la Provincia di Latina debba tornare ad essere un ente vicino ai territori e capace di pianificare, insieme ai Comuni, sulle competenze vitali per la quotidianità dei cittadini, a partire dall’emergenza rifiuti. Continueremo a batterci nel Consiglio provinciale per cambiare il volto di un ente finito nel dimenticatoio dei 500mila abitanti della provincia di Latina”- hanno concluso Felicetti e Norcia.