VENTOTENE – Il luogotenente della Guardia di Finanza che coordinò le indagini non si presenta all’appuntamento in aula ed il presidente del collegio giudicante decide di inviare al sottoufficiale una visita fiscale. L’episodio si è verificato giovedì mattina presso il Tribunale di Cassino. Il presidente, il dottor Marco Gioia, è sobbalzato sulla sedia quando gli hanno comunicato che poco dopo le 9 era arrivata una Pec con cui il teste principale della Procura non sarebbe giunto in piazza Labriola perché alle prese con un malanno di stagione.
Il sottoufficiale delle Fiamme Gialle, ora in servizio a Sabaudia, avrebbe dovuto relazionare sull’organizzazione di politici e imprenditori di Ventotene in grado, attraverso un sistema illecito, di pilotare l’affidamento ad aziende ‘preselezionate’ di opere e servizi mediante gare, promosse con il metodo della procedura negoziata indette solo da un punto di vista documentale. Il presidente del collegio giudicante, più imbarazzato del collegio difensivo e del pm d’udienza Chiara D’Orefice, ha rinviato il dibattimento al 2 maggio 2022 ma non ha mancato occasione di disporre una visita fiscale nei pressi del domicilio del militare che all’epoca dei fatti viveva e lavorava a Ventotene.
Sotto processo sono finite nove delle tredici persone che ricevettero un avviso di garanzia il 23 maggio 2017 – cinque di loro furono arrestate tra cui l’ex sindaco Geppino Assenso e l’ex assessore all’ambiente, spettacolo, sport e turismo dell’isola Daniele Coraggio – con le gravi ipotesi di associazione a delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti, falsità ideologica, truffa aggravata, per l’erogazione di pubbliche forniture e abuso d’ufficio finalizzato alla realizzazione del “cosiddetto voto di scambio”. L’inchiesta subì un ridimensionamento già davanti il Tribunale del Riesame che annullò l’accusa del vincolo associativo a pochi giorni dagli arresti compiuti dalla Guardia di Finanza nel “cuore” della campagna elettorale, quattro anni e mezzo fa, per l’elezione diretta del sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale di Ventotene.
Le indagini dei finanzieri del gruppo di Formia e della Brigata di Ventotene appurarono come l’esito di alcune gare d’appalto sulla seconda isola pontina fossero pilotate, decise a tavolino. Gli accertamenti investigativi della Finanza, condivisi allora dal sostituto Procuratore Nomi Bulgarini, riguardarono ben 17 episodi, di diversa entità.