FORMIA – Sui fondali dello specchio acqueo all’interno di Molo Vespucci a Formia esiste una sorta di parco archeologico subacqueo in buone condizioni che merita di essere salvaguardato in rapporto all’intenso traffico di traghetti e aliscafi diretti e provenienti dalla isole di Ponza e Ventotene, della flotta pescherecci e della nautica da diporto. A sostenerlo è la Soprintendenza ai beni archeologici che ha chiesto ed ottenuto da parte del Comune di una serie di indagini subacquee nell’ambito della realizzazione dell’ultima fase della stazione marittima e, più precisamente, dell’adeguamento funzionale degli scivoli e della banchina utilizzati per l’ormeggio e sbarco dei traghetti e degli aliscafi.
Le indagini, seguite dall’architetto Tommaso Bertoldi con l’apporto di una squadra di subacquei di una società del settore di Formia, ha evidenziato un fondale ricco di “materiale archeologico” e, più precisamente, di “una costante presenza di frammenti ceramici” il cui stato di conservazione è stato considerato tutto sommato “buono”. Questa verifica ha anche accertato la presenza su un fondale di 30mila metri quadrati di residuati bellici della seconda guerra mondiale che ora vanno messi in sicurezza unitamente ai reperti archeologici.
La Giunta Municipale l’antivigilia di Natale ha approvato in questa prospettiva una serie di interventi che, dall’importo complessivo di 259mila euro richiesto alla Regione Lazio. Prevedono la realizzazione di interventi di bunkeraggio, il posizionamento di sette corpi morti sul fondale di Molo Vespucci, l’installazione della segnaletica orizzontale e verticale finalizzata all’ottimizzazione del traffico ed un’ulteriore verifica archeologica degli stessi fondali.