APRILIA – Pronto a chiedere un indennizzo per ingiusta detenzione. Il 18 aprile 2020, Jacopo M., 40 anni, in pieno lockdown, si aggirava insieme al fratello 38enne per le vie del centro di Aprilia quando i Carabinieri del Reparto territoriale, insospettiti, iniziavano un servizio di osservazione notando un fare sospetto nei due fratelli apriliani. Jacopo M. si accorse della presenza dei Carabinieri e cercò di disfarsi di una bustina contenente cocaina. Ma venne immediatamente fermato dai militari, i quali rinvenivano altresì indosso al fratello minore, occultata sotto il giubbino, una bilancia di precisione e circa 90 grammi di cocaina. I due vennero tratti in arresto e posti ai domiciliari dal Gip del Tribunale di Latina.
Successivamente Jacopo, difeso dall’Avvocato Pasquale Cardillo Cupo, di dichiarò al possesso del quantitativo di stupefacente rinvenuto indosso al fratello ma venne ugualmente condannato dal Gip del Tribunale di Latina a 5 anni e 8 mesi di reclusione con la recidiva di essere gravato da precedenti per spaccio e associazione a delinquere. La condanna poi venne confermata dalla Corte di Appello di Roma. L’avvocato Cardillo Cupo, tuttavia, affiancato dalla dottoressa Marialibera De Santis, ricorse in Cassazione e, ritenendo violata la legge in tema di responsabilità personale, rimarcò come non fosse stata riscontrata la prova della consapevolezza del possesso della droga in capo al fratello. Negli ultimi giorni la Corte di Cassazione ha accolto il Ricorso e ha annullato le sentenze di condanna senza rinvio assolvendo l’imputato e disponendone l’immediata remissione in libertà.
“Valuteremo – ha dichiarato l’avvocato Cardillo Cupo – una richiesta di indennizzo per ingiusta detenzione avendo sostenuto da subito l’estremità del mio assistito dai fatti contestatigli.”