FORMIA – Un’intera città si è stretta intorno al suo campione, che in queste ore sta giocando la sua partita più difficile. Andrea Scipione non poteva sperare in un supporto migliore di quello vissuto questa sera a Formia. In migliaia si sono riversati questa sera in Piazza Vittoria e lungo Via Vitruvio, fin davanti alla Chiesa di San Giovanni. In tanti, con bandiere e striscioni, hanno gridato cori inneggianti alla vita del giocatore del Formia.
Messaggi di affetto, pieni di speranza: “Andrea Cuore grinta e sudore, lotta ancora con ardore”, “E allora mise il cuore dentro alle scarpe e corse più veloce del vento”, “Dai Andrea, facci questo gol” e tante altre frasi si leggevano durante la fiaccolata in onore del calciatore 24enne.
Molti sono i messaggi giunti al Formia Calcio da tutte le società sportive locali e limitrofe. Addirittura dalla Serie A TIM, varcando quindi i confini strettamente del sud pontino per giungere a livello nazionale. Su Facebook, infatti, è stata postata una foto del giovane accanto alla quale c’è scritto: “Il nostro pensiero va ad Andrea Scipione, calciatore del U.S. Formia 1905 Calcio, vittima di un incidente e ora in lotta tra la vita e la morte. Lo scorso weekend doveva giocare un match di play-off con la sua squadra, ma il destino gli ha riservato una partita assolutamente da vincere. Forza Andrea siamo con te”.
E si sono stretti tutti intorno ai familiari, non solo amici e conoscenti ma anche tanti che prima Andrea non conoscevano, in un unico grido di speranza: che Andrea superi queste ore per tornare ad aprire gli occhi e sorridere. Per tornare a giocare e vincere tanti match. Ma prima dovrà affrontare la partita più importante: quella della vita.
(foto: Formia Calcio, Tony Montanaro, Giuseppe Di Maio, Tommaso Valerio)
COMUNICATO FORMIA CALCIO
“E allora mise il cuore dentro le scarpe, e corse più veloce del vento”. Uno striscione lungo venti metri, scritto con il cuore, con la passione, fatto da chi sa che un amico, prima che un beniamino, è in difficoltà, e va aiutato a “sentire” che il cuore della sua città sta battendo forte con lui e per lui.
Lo hanno scritto i tifosi del Formia, lo hanno esposto sul sagrato della Chiesa di San Giovanni Battista, a chiusura del corteo spontaneo dedicato ad Andrea Scipione, salutato ed incoraggiato da almeno un migliaio di persone nella battaglia che sta combattendo per tornare ad essere quello che tutti conosciamo. E che fosse un ragazzo particolarmente amato e benvoluto, lo si è capito questa sera, nel vedere la partecipazione, la commozione e l’ affetto che si è saputo dare ai familiari ed a Mara, la fidanzata presente alla cerimonia.
Una partecipazione seria, contenuta, ma soprattutto numerosa, come testimoniato dai tanti coetanei e dai tanti calciatori, amici, compagni ed avversari che “AS 7”, come il nostro Stefano Zangrillo lo ha superbamente “rinominato” ha incontrato in questi anni sui campi di calcio: Agostino De Santis, Mario Mariniello, Stefano Cenerelli, Antonio Merola, Raffaele Esposito, Andrea Mallardi, Salvatore Montano, il tecnico del Gaeta Felice Melchionna che non ha voluto mancare di portare la sua testimonianza, Giuseppe “Peppone” Filosa, sempre vicino in tutti i momenti e soprattutto ora, in uno scorcio così difficile. Tutti stretti attorno alla figura di Andrea, alla speranza ed all’ auspicio che le notizie possano essere incoraggianti.
Tutti vicini come i compagni di squadra, presenti al gran completo con una maglietta dedicata allo sfortunato ragazzo, come la dirigenza, silenziosa e commossa. E con loro, a testimoniare che è tutta la città a far sentire la sua vicinanza, il sindaco Sandro Bartolomeo, che non è mancato al raduno organizzato in Piazza della Vittoria né tantomeno al corteo. “Ribadisco quanto già detto, che la partita non si doveva giocare; è stata usata violenza su Andrea e sulla sua famiglia” ha confermato il primo cittadino, al quale hanno fatto seguito le accorate parole del mister Alessandro Rosolino: “Adesso dobbiamo stringerci tutti attorno ad Andrea, e pregare affinché ritorni tra di noi” ha detto il tecnico formiano.
Tra applausi e tanti cori, quelli che si sono levati alti dalla tifoseria organizzata, che hanno scandito il tragitto che ha portato i partecipanti dal centro cittadino a Via Emanuele Filiberto. Tifosi formiani che non erano soli, ma “accompagnati” dai gruppi ultras delle altre realtà limitrofe che non hanno mancato di testimoniare il loro affetto: Terracina e Cassino, ad esempio, a conferma che si può anche andare al di là delle barriere o di vecchi steccati che rendono impossibile il dialogo.
Tutti insieme, in una serata di solidarietà e di affetto, conclusa con la preghiera comune recitata insieme a Don Mariano Salpinone, un giovane sacerdote in un momento da dedicare ad un giovane. Che adesso tutti sperano di poter felicemente riabbracciare. Per dire che si è trattato solamente di un incubo da dimenticare in fretta.
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