MINTURNO – Mentre il Ministero delle infrastrutture ha dichiarato non perfettamente a norma le strisce blù minturnesi, il sindaco e neo presidente della Provincia Gerardo Stefanelli getta ulteriore benzina sul fuoco delle polemiche relativamente al raddoppio, deliberato dalla sua Giunta Municipale, del costo annuo dell’abbonamento dei residenti proprietari della prima auto e all’aumento del 300% di quello sinora sostenuto dai pendolari residenti nei comuni della vicina provincia di Caserta per l’utilizzo del piazzale della stazione ferroviaria di Minturno Scauri
A passare ora all’attacco è il sindaco che accusa la Confonsumatori provinciale di Latina di alimentare una polemica inutile – dice – rispetto agli aumenti deliberato dalla Giunta. Nello specifico il costo dell’abbonamento dei residenti passa da € 20 a € 40 (100% di aumento) per la prima auto; per i residenti “comuni limitrofi” da € 50 a € 100 (100% di aumento) e quello generico da € 100 a € 400 (300% di aumento).
“La Confconsumatori Latina protesta perché i pendolari campani, che prendono il treno a Minturno, dovranno sostenere il costo quotidiano di 1,09 euro per lasciare la loro autovettura tutto il giorno presso il piazzale della nostra stazione – ha scritto il sindaco Stefanelli – Riteniamo che questo costo sia irrisorio rispetto agli investimenti che il nostro Comune dovrà sostenere, per garantire un numero adeguato di posti auto necessari a soddisfare le esigenze dei nostri concittadini e dei residenti dei comuni del sud pontino che utilizzano ogni giorno la stazione di Minturno-Scauri. Non si può continuare ad avere le auto dei pendolari parcheggiate lungo le strade, e nelle coorti condominiali, site intorno la stazione ferroviaria, con gravi problemi e rischi per la circolazione di auto e pedoni.
La Confconsumatori non ha tardato a replicare al sindaco Stefanelli affermando come questi aumenti, decisì sì dalla Giunta ma contenuti nel bilancio di previsione 2022, siano passati in silenzio “senza che nessun consigliere comunale di maggioranza o minoranza – osserva il presidente dell’importante associazione di categoria, l’avvocato scaurese Franco Conte – abbia avuto l’ardire di aprire un dibattito democratico sull’argomento quasi fosse un problema parlarne”.
L’avvocato Conte prende in prestito il ritocco della bolletta elettrica che, sfiorando gli 823 euro annui per ogni famiglia italiana, ha motivato il governo nazionale ad intervenire “con strumenti di correzione e alleggerimento.” Esiste un paragone con gli aumenti per le strisce blù di Minturno? Per l’avvocato Conte sì che lo motiva in questi termini: “Ci chiediamo come sia possibile solo pensare che un aumento di € 1,09 giornaliero non sia da considerarsi rilevante e degno di discussione ancorché non giustificato se non da puri motivi di “cassa”!!! Sono aumenti siano assolutamente ingiustificati e la prova ne è soprattutto la volontà di sottrarre l’argomento alla libera e democratica discussione. Soffermarsi sulla sola giustificazione di “cassa”, pur ben sapendo che tale entrata non risolverà il problema dei parcheggi, soprattutto se si considera l’esiguo numero di abbonamenti dei pendolari dei Comuni dell’alta Campania, non possa giustificare gli aumenti.
“L’aumento che risulta significativo in termini di cassa è quello sugli abbonamenti dei residenti perché – aggiunge l’avvocato Conte affiancato dal presidente dell’associazione che raggruppa i pendolari della stazione di Minturno Scauri, il professor Franco Valerio – porterà il raddoppio nelle casse comunali delle entrate previste per questa voce e a fronte di quali investimenti fatti negli ultimi 5 anni sulla questione trasporto e pendolari? Il Nulla!!! Cinque anni fa – ricordano aggiungendo la stazione di Minturno Scauri stava subendo, con il silenzio assordante dell’allora amministrazione comunale, un vero e proprio saccheggio con il dimezzamento delle corse previste per Roma portandole sino a solo 18!!! E’ stato solo grazie ai pendolari e alla loro tenacia che la “nostra stazione” ha potuto mantenere i livelli di corse pre-modifica dell’orario”. Un’altra questione sul tappeto è la legittimità dei comuni campani a chiedere l’applicazione della tariffa per i “comuni limitrofi”. Perché questa aggettivazione territoriale riguarda i comuni di Itri, Gaeta, Spigno e Castelforte e non quelli d’oltre Garigliano? “Se tanti pendolari scelgono la “nostra stazione” come inizio e termine del loro viaggio – puntualizzano Conte e Valerio – non può che essere motivo di orgoglio per tutti e soprattutto una circostanza che dà prova della sua importanza nel circuito della mobilità ferroviaria tale da garantire i livelli attuali di corse e poter anche pretendere dalla Regione e RFI ancora di più. Ci viene detto che gli aumenti servono per nuovi investimenti. Ovviamente gli aumenti degli abbonamenti dei residenti che sono raddoppiati e non le poche decine di abbonamenti generici portati a € 400”.
E ancora il sindaco di Minturno è il destinatario dei dubbi dell’avvocato Conte e del professor Valerio: “ Quando mai si è visto che per fare investimenti su opere in conto capitale come i parcheggi bisogna prima “raccogliere” i “soldi” dei cittadini e fare quindi i “parcheggiatori”? Il Comune non ha più capacità di indebitamento? Eppure sarebbe stato risanato! Tutti i parcheggi che esistono attualmente sono stati fatti negli ultimi 5 anni? E quali altri nuovi parcheggi sono stati individuati, progettati e realizzati in cinque anni di consiliatura? L’altra questione, quella delle auto parcheggiate dove non si dovrebbe il cosiddetto “parcheggio selvaggio”, può essere la giustificazione degli aumenti? Qualche decina di pendolari campani “respinti” al confine risolverà il problema? Ma una buona amministrazione ha bisogno di questo “fumo” per giustificare l’incapacità di garantire la legalità? Il “parcheggio selvaggio” non dovrebbe contrastarsi con le multe e la rimozione?”.
A mobilitarsi – come da noi annunciato negli ultimi giorni – sono anche i sindaci dei comuni insistenti lungo la riva sinistra del fiume Garigliano. Il sindaco di Galluccio, Francesco Lepore, ha inviato una Pec ufficiale al sindaco di Minturno per chiedergli di applicare ai suoi concittadini “che ne faranno richiesta” la stessa tariffa applicabile ai pendolari dei comuni “limitrofi” di Minturno, Gaeta, Formia, Itri, Spigno Saturnia, Castelforte e Santi Cosma e Damiano. Ma tra il dire ed il fare c’è di mezzo…il Garigliano..