FORMIA – “Con le tre delibere regionali del 30 dicembre scorso, la Giunta della Regione Lazio ha sbloccato 550 milioni di euro previsti nel PNRR, per una serie di investimenti sulla sanità del Lazio. Sono stati pianificati nella provincia di Latina: 18 case di comunità; 6 ospedali di comunità; 5 centrali operative territoriali. Tutto con un investimento di 39,2 milioni di euro. Al Dono Svizzero, dea di primo livello, unico presidio ospedaliero del Sud Pontino, ospedale che risponde alle esigenze sanitarie di oltre 150mila abitanti, di quei 39,2 milioni di euro non è arrivato neanche uno!”.
Con queste parole evidenzia e commenta la scelta della politica regionale, la Consigliera del comune di Formia Paola Villa (Un’altra città- Movimento cinque stelle), la quale dissente dalle decisioni d’investimento adottate sulla sanità laziale e – di rimando al “forte segnale di speranza” a cui ha fatto riferimento il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ribatte che “qui (Formia, ndr) non solo non è arrivayo il segnale di speranza, ma abbiamo fatto altro che un salto nel futuro, abbiamo fatto un salto nel buio”.
Così la consigliera Villa si interroga: “Chissà se la Giunta regionale, mentre firmava quelle delibere, era a conoscenza di cosa sia il nostro Dono Svizzero. Ad esempio se sapeva che proprio il 30, ed anche il 24 e 31 dicembre e il primo gennaio il centro trasfusionale di Formia aveva sospeso il servizio delle donazioni di sangue, ai donatori, ai tanti generosi donatori è stato impedito donare, per mancanza di personale? Per mancanza di tecnici? Per volontà del dottor Equitani da Latina? Non lo sappiamo, non si sa!
Chissà se la Giunta regionale sapeva che nel reparto di Rianimazione di Formia ci sono 7 letti di cui solo 2 idonei, letti elettrocomandati per lunga degenza, gli altri 5, qualcuno pure prestato da altri reparti, non sono adatti ai malati della rianimazione, eppure all’ospedale di Fondi c’erano letti inutilizzati di un reparto di Rianimazione attrezzato ma mai aperto, ma Fondi è Fondi e non si tocca!
Chissà se la Giunta regionale sapeva di tutte quelle richieste di macchinari, carrelli bariatrici, monitor, ecografi, letti operatori e tanto altro che sono in attesa di una risposta, qualcuna da mesi, qualcuna anche da anni!”.
E conclude: “Eppure di 39,2 milioni di euro, neanche uno è arrivato al Dono Svizzero, il nostro ospedale resta a bocca asciutta, l’intero nostro territorio resta senza speranza, senza futuro e al di fuori di ogni logica al di fuori di tutto anche della Costituzione”.