GAETA – Tra i due litiganti il terzo, l’amministrazione comunale di Cosimino Mitrano, gode. Silvio D’Amante e Sabina Mitrano sono i due potenziali candidati a sindaco del centro sinistra alle prossime elezioni amministrative in programma in primavera a Gaeta (ma se dovesse perdurare l’emergenza epidemiologica il voto, com’è avvenuto per Fondi e Formia nel 2020 e lo scorso anno, potrebbe essere posticipato in autunno) ma non mancano occasione per litigare. Il pomo della discordia non è stato neppure il progetto dell’attuale amministrazione comunale per la riqualificazione del Molo Santa Maria nel quartiere di Gaeta S.Erasmo quanto un video postato sabato dalla professoressa Sabina Mitrano che, in qualità di portavoce del movimento “Gaeta Comunità di valore”, ha mal digerito il ritorno nell’agone politico elettorale dell’ultimo sindaco di centro sinistra avuto da Gaeta, appunto il dottor Silvio D’Amante.
Per Sabina Mitrano la soluzione progettuale della Giunta dell’omonimo Cosimino Mitrano “non tiene conto dei vincoli storici e paesaggisti che caratterizzano il quartiere antico di Gaeta. Prima di intervenire in un luogo unico nel suo genere come questo è necessario – aveva dichiarato nel suo intervento video – predisporre uno studio critico attento, che metta insieme tutte le componenti del paesaggio. Il Molo Santa Maria è il cuore dove è nata la città di Gaeta, appartiene a tutti i cittadini, non solo ai residenti, e il progetto che si vuole realizzare ci lascia esterrefatti per la sua superficialità. Il primo intervento riguarda la pista ciclabile: il primo tratto arriva alla fine del Lungomare e si interrompe perché non esiste un percorso su Piazzale Caboto né sul piccolo tratto davanti alla Capitaneria di Porto, chiuso da un cancello che priva i cittadini di accedervi. Si può passare quasi in fila indiana lungo la banchina, giungendo su Via Bausan. Dunque, la pista ciclabile si interrompe sul Lungomare Caboto e poi, secondo quanto previsto da questo progetto, ricomincia dalla piazzetta antistante la Gelateria ‘Il Molo’ per arrivare per circa cento metri a Punta Stendardo. Una pista ciclabile che invade la carreggiata, costringe di nuovo – come è stato fatto, ad esempio, in Corso Italia con la realizzazione di parcheggi a spina di pesce che restringono l’ampiezza della carreggiata – a ridurre il tratto di percorrenza dell’unica strada effettivamente percorribile di Gaeta medievale, invade anche la passeggiata del centro storico senza alcun beneficio per la mobilità della zona”.
Un altro aspetto aveva lasciata perplessa la portavoce di ‘Gaeta Comunità di Valore’ ed era la “irrimediabile compromissione” del paesaggio del Molo Santa Maria. Sabina Mitrano ha letto “attentamente” la relazione paesaggistica allegata al progetto. Ecco le conclusioni cui è giunta: “Ci ha lasciato interdetti leggere che questo luogo non ha particolari connotazioni storiche e i lavori non modificheranno la morfologia, ma da quanto leggiamo tale restyling impatterà fortemente sulle caratteristiche del luogo. Qui è nata la città di Gaeta, qui è nato il rapporto strettissimo tra i cittadini e il mare. I pescatori arrivavano con le loro imbarcazioni persino dentro la Chiesa di San Giovanni a Mare, ma tantissimi sono gli esempi di questo legame così speciale. Questo progetto non tiene conto della storia di questo quartiere, perché prevedrà una chiusura completa dell’orizzonte, verrà ostacolato da un muretto al di sopra del quale verrà posizionata una riviera, verranno sparpagliate su tutto il perimetro delle palme che sono assolutamente fuori contesto e per di più sarà realizzata un’area relax con passeggiata e dehors, che sicuramente è necessaria, ma vi verranno installate delle tende semovibili che non hanno niente a che fare con la storicità del luogo”.
“Non vogliamo criticare la risposta o meno a dei criteri estetici – aveva concluso Sabina Mitrano – ma quello che bisogna comprendere è che per intervenire in un luogo come questo è necessaria la competenza, lo studio e il rispetto dell’identità del luogo. Ciò che serve a Gaeta, e in particolare al quartiere medievale e al centro storico del borgo, è una visione d’insieme con uno studio approfondito della storia e dell’identità della città, dando dignità ai luoghi più belli che abbiamo intorno”.
A polemizzare con la professoressa Mitrano non è stato nessun rappresentante dell’attuale amministrazione comunale bensì il suo principale avversario politico, l’ex sindaco D’Amante che, candidato da un consistente gruppo di liste civiche e movimenti, attende, dopo la sua iscrizione, che la sua corsa venga riconosciuta dal Partito Democratico. Magari a fine mese subito dopo lo svolgimento del congresso cittadino.
Silvio D’Amante ha fatto ricorso all’ironia per sottolineare come la professoressa Mitrano sulla riqualificazione di Molo Santa Maria sia giunta con un ritardo di… nove mesi. D’Amante ha ripubblicato un post, “di semplice cittadino”, del 19 marzo scorso quando era lontano dalla vita politico-amministrativa anni luce. Per Polemizzare con Sabina Mitrano ha ricordato che “quando manca la trasparenza c’è il rischio di fare dei pasticci che possono compromettere le caratteristiche, la storia e funzionalità di zone importanti per la città. Con non poca difficoltà – scriveva Silvio D’Amante il 19 marzo 2021 – si è venuti a conoscenza di un progetto del Comune di Gaeta per la riqualificazione del molo Santa Maria e della viabilità circostante. Sappiamo che quello che circola e sul quale si sta aprendo un dibattito in città non è il progetto definitivo. Non intendiamo entrare nel merito del progetto che tuttavia presenta numerose criticità sia in ordine che funzionalità e corrispondenza tra lo stesso ed il capitolato. Non intendiamo neanche esprimere pareri estetici in questa sede ma riteniamo, in maniera convinta, che , à , , , . Il progetto non potrebbe che riceverne vantaggi! Riteniamo che ci sia ancora tempo perché questo avvenga e ’ , , ”.
A difendere l’ex sindaco Pds è stato l’avvocato Lino Magliuzzi, ex presidente del consiglio e dirigente di primissimo piano del movimento “Orizzonti per Gaeta”: “Purtroppo è stata completamente ignorata dalla Amministrazione Mitrano la nostra tempestiva richiesta di un confronto pubblico sul progetto!”.
Durissimo è stato il commento dell’ex sindaco Antonio Raimondi che, sottolineando come sull’argomento “nessuna risposta dal 19 marzo 2021 è arrivata dal Comune come al solito”, ha attaccato frontalmente la professoressa Mitrano: “Mi fa piacere che anche qualche altro gruppo si sia “svegliato” sull’argomento. Sarà l’aria della campagna elettorale? Comunque, questa volta non servono firme e/o prese in giro in Consiglio comunale, bensì mazzate nel senso letterale del termine”- ha concluso Raimondi.