FROSINONE – E’ in programma martedì l’ultimo atto per la morte di Emanuele Morganti, il 20enne ucciso di botte la notte tra il 24 ed il 25 marzo 2017 davanti un locale nel centro storico di Alatri. Davanti la prima sezione penale della Corte di Cassazione si svolgerà il processo per questa tragica vicenda e si ripartirà dal verdetto di secondo grado del 4 febbraio 2021 quando i giudici della Corte d’assise d’appello condannarono a 14 anni di reclusione, con l’accusa di omicidio preterintenzionale ma senza alcuna attenuante, Mario Castagnacci, Michel Fortuna e Paolo Palmisani. Ottennero ciascuno uno sconto di due anni rispetto al verdetto della Corte d’Assise del Tribunale di Frosinone.
Il quarto imputato per la morte del povero Emanuele Franco Castagnacci, il papà di Mario, incassò poco meno di un anno fa una seconda assoluzione dopo che la Procura del capuologo ciociaro aveva chiesto la riqualificazione del reato. La sentenza del processo d’appello era stata molto attesa in considerazione del contenuto della requisitoria del procuratore generale che aveva ipotizzato un’altra verità processuale rispetto alla sentenza di primo grado della Corte d’assise del Tribunale di Frosinone. Aveva chiesto la riqualificazione del reato di omicidio preteritenzionale in omicidio volontario, per di più aggravato dai futili motivi.
Se fosse stata accolta integralmente questa istanza da parte dei giudici della Corte d’Assise d’appello, sarebbero stati condannati Michel Fortuna alla pena dell’ergastolo, Mario Castagnacci a 28 anni carcere, Paolo Palmisani a 26 e Franco Castagnacci a 24 anni di reclusione, l’unico che venne assolto dalla Corte d’Assise del Tribunale di Frosinone.