SONNINO – Un primo passo verso la verità. Si è espresso in questi termini il sindaco di Sonnino Luciano De Angelis dopo l’arresto di sei persone in Congo con l’accusa di essere stati parte attiva nell’attentato in cui persero la vita l’ambasciatore italiano Luca Attanasio, il carabiniere pontino Vittorio Iacovacci ed il loro autista congolese. L’imboscata in cui il diplomatico ed il carabiniere di Sonnino vennero trucidati avvenne il 22 febbraio scorso, durante uno spostamento di un convoglio del Programma Alimentare mondiale in un’area molto complicata al confine con il Ruanda. Ad annunciare l’arresto il governo congolese.
Gli arrestati sono stati mostrati in un video, con le mani legate e seduti a terra sotto il tiro delle armi delle forze armate. Secondo una prima ricostruzione, fornita dalle autorità della provincia di Goma, i sei non avrebbero voluto uccidere, ma prendere in ostaggio l’ambasciatore per poi chiedere un riscatto. Il piano degli arrestati però, criminali comuni appartenenti a bande locali, è saltato e così è nata la sparatoria in cui ha trovato la morte prima il militare sonninese e poi l’ambasciatore. Il capo della banda, affermano le autorità, è stato identificato ed è tuttora ricercato, uno degli arrestati avrebbe già ammesso le proprie responsabilità.