LATINA – In questi ultimi tre giorni sono ben 4 i decessi sono stati registrati dall’Asl di Latina. Nell’ultimo bollettino emesso nella giornata odierna i nuovi casi sono 1.067 e figurano due morti: uno a Latina e uno a Terracina. In quest’ultimo centro ha perso la vita già ieri un 27enne, che si va ad aggiungere ad una 28enne di Aprilia, incinta e deceduta l’altro ieri al Policlinico Umberto I, dove si trovava ricoverata.
Il 27enne terracinese era un paziente non vaccinato, che stando alle prime indagini compiute dall’Asl di Latina, inizialmente avrebbe cercato di rifiutare anche le cure. Il ragazzo era arrivato una settimana fa all’Ospedale “Fiorini” di Terracina in gravi condizioni. Aveva bisogno del casco, ma a quanto pare non voleva saperne. Si sarebbe infatti sfilato il dispositivo e si è allontanato dalla sala dove lo stavano curando, recandosi in un locale vicino dell’ospedale, dove erano in attesa di notizie i suoi genitori. Al “Fiorini” è stato così necessario persino l’intervento dei carabinieri per riportare ordine. Il 27enne è stato quindi trasferito al “Santa Maria Goretti” di Latina e ricoverato in rianimazione. Le condizioni erano gravissime. Il ragazzo non si era voluto vaccinare e il Covid gli ha provocato un’embolia polmonare. I medici hanno cercato in ogni modo di salvarlo. I tentativi si sono però rivelati vani e purtroppo è morto. Versa in condizioni gravi anche suo padre, di 55 anni, che come il figlio non è vaccinato. Attualmente è intubato.
La 28enne di Aprilia è morta, invece, a causa di una polmonite da Covid. La ragazza era incinta ed è deceduta in un reparto del Policlinico Umberto I di Roma. Durante la degenza, quando le sue condizioni di salute si sono aggravate, l’equipe medica dell’ospedale romano è riuscita a farla partorire. Il monitoraggio continuo del feto eseguito dai ginecologi, non dimostrava condizioni patologiche fetali e il 13 gennaio quando si è registrato il repentino e drastico peggioramento delle condizioni della donna, si è deciso di sottoporla a parto cesareo d’urgenza e al successivo trasferimento in Terapia Intensiva Covid per essere ventilata meccanicamente. Il bambino, che pesa 1,800 kg, è stato ricoverato in terapia intensiva neonatale, e dopo una iniziale difficoltà respiratoria è ora in condizioni cliniche buone e non necessita più di supporto ventilatorio. Per la madre purtroppo le cose sono andate diversamente. Durante le fasi della degenza l’equipe ospedaliera ha tentato di salvare la vita della giovane, compresa la pratica della terapia intensiva in Ecmo. La donna non era vaccinata, l’Unità di Crisi Covid della Regione Lazio ha ricordato «l’assoluta importanza di vaccinarsi anche in gravidanza e in allattamento».