GAETA – “Stiamo parlando….” Il futuro elettorale di Fratelli D’Italia alle prossime amministrative al comune di Gaeta sta condizionando non poco la nascita degli schieramenti elettorali che al momento vede ai nastri di partenza l’ex sindaco Pds di Gaeta Silvio D’Amante (per conto di Demos, Gaeta Futura, Insieme per Gaeta, il Movimento cinque stelle, il movimento progressista e Orizzonti per Gaeta) ed il delfino del sindaco uscente Cosimino Mitrano, l’imprenditore della sanità riabilitativa Cristian Leccese, in rappresentanza della maggioranza che governa la città
Complice la bella giornata di sole, domenica Leccese e Marco Di Vasta (in qualità di consigliere comunale e portavoce cittadino di Fdi) si sono incontrati sul lungomare di Serapo e questo fugace faccia a faccia è terminato con un “eloquente “ci vediamo in settimana”. Contrariamente a quanto circolato nelle ultime ore non sono programmati incontri ufficiali tra le parti ma a sussurrare “stiamo parlando” non è stato il solo candidato sindaco Leccese ma quando l’ex assessore e consigliere centrista Mario Paone, uno degli ultimi arrivati nel direttivo comunale di Fdi di Gaeta.
Manca solo l’ufficialità ma si stanno dimezzando le distanze che sinora hanno caratterizzato i rapporti tra Fdi e la maggioranza-coalizione ormai definita a favore di Cristian Leccese. Il “Ci vediamo in settimana” potrebbe essere il prologo per un clamoroso rientro di Fdi e del suo portavoce nei ranghi dello schieramento di Cristian Leccese che, dopo il sindaco Mitrano, ha rinnovato un suo dictat: “Il nostro è un laboratorio di idee e di proposte per la città ma senza simboli dei partiti nazionali. Per essere vincenti nei confronti dell’elettorato serve qualcos’altro rispetto ad un logo di una forza politica, qualsiasi essa sia”.
Sinora l’ha pensato diversamente lo stesso portavoce di Fdi di Gaeta che inizialmente aveva accolto l’invito formulatogli dalla Lega di creare un asse elettorale alternativo a quello di Cristian Leccese. Quando era tutto pronto per formalizzare la nascita di questa coalizione sovranista made in Gaeta qualcosa si è inceppato e ad attendere ancora una risposta per firmare il documento che sarebbe stato abbozzato oltre un mese in un incontro presso il Bar Platani è il coordinatore comunale del carroccio di Gaeta Vittorio Ciaramaglia. Le sirene mitraniane avrebbero condizionato il corretto funzionato dell’apparato otorinolaringoiatra di Di Vasta? Probabilmente sì anche perché il giovane e poco esperto dirigente di Fdi ha capito di avere pochi margini di manovra sul piano elettorale e politico dopo aver approvato favorevolmente prima di Natale il bilancio previsionale 2022 proposto dal sindaco e della Giunta Mitrano. Il raffreddamento di Fdi nei confronti del possibile alleato leghista è scaturito poi anche dall’orientamento palesato dalla stessa Lega di rivendicare, in caso di definizione di questa coalizione elettorale, il candidato a sindaco.
A questo punto le perplessità affiorate a Marco Di Vasta sono state davvero tante al punto da coinvolgere i vertici provinciali del suo partito, in testa il coordinatore e Senatore Nicola Calandrini. Era stato in effetti lo stesso parlamentare di Latina, dopo lo smacco subito alle provinciali del 18 dicembre con l’elezione del sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli grazie all’intesa tra Forza Italia, il partito Democratico ed il polo civico del primo cittadino di Latina Damiano Coletta, a benedire la creazione di un asse tra Fdi e la Lega nei comuni superiori ai 15mila abitanti chiamati alle urne nel 2022, su tutti Gaeta e Sabaudia.
Fratelli d’Italia ha cambiato nel frattempo idea? Ad attendere una risposta è il coordinatore comunale della Lega di Gaeta Vittorio Ciaramaglia che, chiedendo garbatamente di mantenere ermeticamente la bocca ben cucita, ha fatto sapere che qualcosa potrà dire “non più tardi delle prossime 48 ore”.
Non è escluso che sotterranee trattative sarebbero state rilanciate tra Lega e Fdi al cui giovane portavoce e consigliere comunale uscente sarebbe stata addirittura prospettata la candidatura a sindaco. Marco Di Vasta accetterà quest’ultima sfida o si accontentà di essere rieletto al Consiglio comunale mimetizzandosi in una delle sette liste civiche che il candidato sindaco Leccese sta promuovendo con maxi manifesti murali in ogni dove di Gaeta? Lo stesso Leccese sa di essere politicamente in questo momento un elefante in movimento in un negozio di argenteria.
Il possibile e non escluso reintegro di Di Vasta potrebbe creare qualche distinguo all’interno della coalizione elettorale dove non è stato gradito l’iniziale dialogo tra Fdi e la Lega contro la “decisione unilaterale” del sindaco Mitrando di incoronare il suo erede al trono Cristian Leccese. E poi Di Vasta avrebbe la forza elettorale di allestire una propria lista – come gli sarebbe stato prospettato dal candidato a sindaco Leccese – senza il desiderato simbolo di Fratelli d’Italia?
Se così fosse, il partito a livello provinciale accetterà l’onta – contrariamente a quanto avvenuto a Formia e a Minturno alle amministrative di ottobre scorso – di presentarsi senza il simbolo nazionale nel comune pontino più importante chiamato nel 2022 a rinnovare la propria amministrazione? “La situazione di Gaeta è in itinere – ha fatto sapere il Senatore Calandrini attraverso la sua portavice Eleonora Spagnuolo – bisogna attendere solo qualche giorno”. E quello che intende fare il coordinatore comunale di Gaeta della Lega Vittorio Ciaramaglia ma con un lasso temporale inferiore perché temporeggiare ulteriormente – in lizza per diventare candidato a sindaco è anche il deputato locale di “Alternativa C’è” Raffaele Trano – significa commettere un sicuro karakiri elettorale.