LATINA – Conclusa la fase congressuale dell’ Anpi di Latina, il 20 gennaio 2022, il nuovo comitato provinciale si è riunito ed ha eletto Teresa Pampena – proveniente dalla sezione di Formia – nuova Presidente provinciale. Ricordiamo che la Pampena prende il posto di un’altra associata proveniente dalla realtà formiana, Ada Filosa, alla quale sono stati subito espressi i più sentiti ringraziamenti per il lavoro svolto fino al cambio di passo. In particolare, l’Anpi provinciale ha voluto sottolineare la lunghezza nel tempo dell’impegno profuso nella “costruzione e guida della presenza dell’Anpi nella nostra provincia per oltre dieci anni”.
Un cambio al vertice che avviene proprio con l’approssimarsi delle celebrazioni del 27 gennaio “Giorno della memoria” riconosciuto dalla Repubblica italiana come data – coincidente con l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz – “per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati” (Art. 1 legge n°211 del 20 luglio 2000).
“In tale occasione sono state organizzate cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere” – racconta la neo-presidente dell’Anpi Latina, Teresa Pampena.
Significativa è l’iniziativa organizzata nella nostra provincia, dalla sezione Anpi di Aprilia, con il patrocinio del Comune, composta da una mostra fotografica e artistica dal 23 al 27 ed un convegno in aula consiliare nella mattinata di giovedì 27 gennaio; mentre la sezione di Sezze per il 28 gennaio alle ore 10, in modalità online, in collaborazione con L’Araba fenice, il Centro Studi di Storia Contemporanea Luigi Di Rosa.