LATINA – L’amministrazione provinciale di Latina ha un nuovo presidente, Gerardo Stefanelli, da poco più di un mese ed è giunto il momento che convochi l’assemblea dei sindaci dell’Ato 4 per restituire agli utenti di Acqualatina i canoni indebitamente incassati dalle partite pregresse definite illegittime da una sentenza dello scorso giugno della Cassazione.
A chiederlo sono due importanti associazioni di categoria, la Federconsumatori e la Confconsumatori, che hanno avviato una specifica procedura per orientare i cittadini a formalizzare richieste di rimborso prima che scatta la prescrizione. Le partite pregresse rappresentano una delle voci di una bolletta di Acqualatina e la Suprema Corte ha sentenziato come siano stati illegittimi i costi relativi addebitati dall’ente gestore per sei anni, dal 2006 al 2011 compreso semplicemente perché, nonostante una contestata delibera autorizzativa del 2013 dell’Arera, l’Autorità per la Regolazione dell’Energia e Ambiente, la stessa normativa esclude di applicare il principio della retroattività.
Quella della “Partite Pregresse” è una controversia economicamente pesante: se Acqualatina dovesse applicare la sentenza della Cassazione sarebbe costretta a rimborsare i suoi clienti di quasi 56 milioni di euro quando il via libera c’era stato all’epoca dall’assemblea dei sindaci dell’Ato 4 e dallo Sto, la segreteria tecnica operativa. Da qui il monito al neo presidente della Provincia Stefanelli a convocare la parte pubblica di Aqualatina.