FORMIA – Lo sversamento dei liqami in mare nel Golfo di Gaeta, in particolare a Formia (Lt) è al centro di un’interrogazione a risposta scritta presentata presso la Camera dei Deputati all’indirizzo dei ministri della Salute e della Transizione ecologica dall’on. Raffaele Trano. “In una dettagliata interrogazione parlamentare – spiega Trano – ho ricostruito a ritroso molti di questi episodi avvenuti nel Golfo di Gaeta ed in particolare nel comune di Formia. Nella sua ansia autocelebrativa, Acqualatina già nel 2010 si vantava di aver installato un impianto telematico di controllo delle vasche ed il 28 giugno 2021 ha annunciato la realizzazione di una nuova «control room». In realtà gli sversamenti sono continuati prima e dopo quella data”.
Le segnalazioni di alcuni cittadini e le denunce di alcune associazioni, dimostrazioni di episodi anche nel recentissimo periodo. hanno spinto Trano ad agire in tal senso per chiedere che i due Uffici si occupino direttamente di monitorare quanto accade. “Sono tanti gli impianti che si trovano in prossimità della costa – afferma ancora l’Onorevole Trano – ed andrebbe fatto un monitoraggio più convinto da parte del gestore. Vedo che in queste ore vengono fatti nuovi annunci. I fatti, e di questo ho chiesto conto al ministero competente, dicono che la delibera di giunta regionale n. 905/2021 ha escluso il comune di Formia dai finanziamenti regionali per il triennio 2021-2023 per euro 3.000.000 per il risanamento di reti idriche, depurazione, fognatura”.
“Ricordo che l’elenco di questi investimenti è stato proposto alla Regione dall’Ato 4, e dunque dalla componente pubblica di Acqualatina. Chiedo al neo presidente Gerardo Stefanelli, di intervenire direttamente su questa vicenda vergognosa, come sul fenomeno della torbidità.
Siamo arrivati a valori 45 volte superiori alla norma, mentre ai cittadini si continuano a richiedere, attraverso le partite pregresse, sacrifici e somme ingenti, servite finora ad investimenti che, soprattutto per Formia, non hanno risolto né la problematica della torbidità, né della siccità. Né tantomeno c’è stata quella svolta che tutti si aspettavano dai fondi per l’emergenza idrica stanziati dalla presidenza del consiglio nel 2017” – spiega, annunciando la sua interrogazione a risposta scritta l’On. Trano.
E conclude: “Ai cittadini arriva solo l’eco di milioni che girano vorticosamente. Quando poi si propongono soluzioni alternative, come quella di dotare le sorgenti di filtri adeguati, la risposta è sempre la stessa: ‘non si può fare’. Verificheremo anche questo”.