CASTELFORTE – “Una tragedia. Si è trovato nel posto sbagliato, nel momento poco opportuno”. Tony Di Maggio nelle ultime ore ha dovuto svolgere, suo malgrado, il ruolo di trait d’union tra la comunità di Castelforte e quella aurunca di New York, in lutto ed incredula per la tragica scomparsa avvenuta nella notte tra sabato e domenica di Antony D’Onofrio, di appena 22 anni.
Quanto è capitato al giovane di origine castelfortesi lo stanno cercando di ricostruire gli agenti del New York Department ma sembra che non ci siano più dubbi sulla causa che ha provocato la morte di Antony: è stata una rissa scoppiata alle tre di notte davanti un ristorante messicano all’altezza della Third Avenue nel quartiere di Brooklyn. D’Onofrio è stato ucciso con un solo fendente al cuore da distanza ravvicinata e a ferirlo mortalmente è stato un cittadino di nazionalità messicana all’uscita dal locale di cui era stato ospite sino a pochi minuti con un gruppo di amici.
Il giovane 22enne di origine di Castelforte è stato immediatamente soccorso ma purtroppo non c’è stato nulla da fare: è arrivato cadavere nel vicino ospedale dove era stato trasferito. Antony era un ragazzo come tanti, figlio di una famiglia di emigranti che si era trasferita anni fa nella ‘grande mela’ per trovare miglior fortuna. Papà Giuseppe era di Castelforte e a New York gestiva, insieme alla moglie Antonella (di origini siciliane), un’impresa un po’ particolare: aveva acquisto diverse carrozzelle per finalità turistiche o per noleggiarle in occasione dello svolgimento di matrimoni e funerali. Antony, che aveva anche due sorelle, era un fidatissimo collaboratore di papà Giuseppe ma aveva tanti sogni nel cassetto.
Uno di questi era diventare pilota e stava frequentato un corso per acquisire il brevetto presso l’aeroporto internazionale “Kennedy”. Tony Di Maggio era molto amico di papà Giuseppe e l’aveva salutato prima di fare ritorno con la famiglia qualche settimana fa. D’Onofrio jr ci teneva tanto a visitare i luoghi natii della famiglia paterna e un paio di anni fa volle trascorrere le sue vacanze a Castelforte.
Un amico della famiglia D’Onofrio è Luciano Ciorra, patron e fondatore di una delle due emittenti radiofoniche di Castelforte, Radio Tirreno Centrale: “Un abbraccio forte alla famiglia D’Onofrio – ha scritto sul sito web della radio – che sta vivendo un momento difficile, soprattutto al papà Giuseppe molto conosciuto nel suo paese di origine, verso il quale ha mantenuto sempre vivo il rapporto di appartenenza. Con tutto il nostro affetto!”.
Anche il sindaco di Castelforte, Angelo Felice Pompeo, ha voluto esternare i sentimenti suoi di vicinanza e di condoglianze, anche a nome dell’intera amministrazione comunale ai familiari del giovane assassinato e dei parenti che vivono e lavorano a Castelforte e negli altri centri del sud-pontino. Quello di D’Onofdrio è stato l’ultimo delitto in ordine di tempo in cui un cittadino italiano ha perso la vita all’estero. Solo sabato sera Ad Amsterdam, in Olanda,era stato ucciso in circostanze misteriose un 43enne ingegnere originario di Allumiere, Paolo Moroni, un delitto risolto dopo 24 ore con l’arresto di un giovane di origine africane.