GAETA – A seguito dell’ultima riunione dell’assembela “Difendi Gaeta”, avvenuta lunedì pomeriggio, in merito all’obiettivo di acquisizione dell’ex-piazzale della stazione, oggetto di un procedimento giudiziale per cui si ipotizza il reato di “lottizzazione urbanistica”, sono emerse due proposte: un esposto da indirizzare al Prefetto di Latina, Dott. Maurizio Falco, e una raccolta firme per una proposta di delibera popolare.
“Nell’immediato – spiega una nota a margine dell’incontro, a firma della sezione locale “Mariano Mandolesi” del Partito Comunista e l’assemblea permanente “Difendi Gaeta” – un esposto al Prefetto di Latina per accelerare l’iter burocratico sulla riapertura della viabilità che sta causando notevoli disagi sia alla popolazione residente che ai camion costretti a manovre ai limiti della legalità per assicurare la consegna di pacchi delle zone interessate o il rifornimento del noto centro commerciale. Considerato che l’Amministrazione Comunale si è limitata alla semplice e probabilmente inutile diffida nei confronti della Gaeta Parking, che ha in gestione il parcheggio sequestrato, invece di emanare un’ordinanza contingibile ed urgente, ci siamo attivati già nella giornata di ieri martedì 1 Febbraio inviando un esposto al Prefetto di Latina tramite PEC, che ai sensi dell’art. 54 comma 11 del D. Lgs. n. 267/2000, può emettere in casi estremi come questo, un’ordinanza egli stesso al posto del Sindaco, che essendo indagato a suo dire per “quello che non sapeva” poveretto, non è la figura più adatta a portare avanti la controversia con la società privata”.
L’intenzione, comunque, è quell di non fermarsi a questa iniziativa, tant’è che annunciano: “nei prossimi giorni, visto il tentativo palesemente andato a vuoto dei due consiglieri di minoranza di richiedere un Consiglio Comunale ad hoc, ci attiveremo per presentare una proposta di delibera popolare, tramite raccolta firme autografe come previsto dall’articolo 12 del nostro Statuto Comunale. In modo da costringere i Consiglieri tutti ad esprimersi sulla volontà di acquisizione a patrimonio pubblico dell’area svenduta dal Consind alla Cavour Immobiliare Srl”.