FORMIA – La miglior difesa è l’attacco. Amato La Mura non ha tradito il suo carisma e si è affidato alla sua voce baritonale per tornare a parlare in una conferenza stampa ufficiale. L’ha fatto presso il Grande Albergo Miramare di Formia e a 100 giorni, poco più, dalla sua sconfitta (“per 37 voti quanti sono i componenti di un condominio”) al termine del ballottaggio delle elezioni amministrative. L’infettivologo al tavolo dei relatori ha voluto il gruppo consiliare al gran completo della lista “Prima Formia” (Antonio Di Rocco, Nicola Riccardelli e Caterina Merenna) e del capogruppo di “Guardare Oltre”, Immacolata Arnone per effettuare un’analisi a “361° gradi su quanto Formia è ancor di più una città triste, abbandonata a se stessa e succursale di altre realtà istituzionali e municipali” e per illustrare il ricorso che nei prossimi giorni, il 9 febbraio, si discuterà davanti la sezione di Latina del Tar del Lazio.
La Mura è il primo firmatario con l’obiettivo di chiedere “una cosa soltanto: la verità su quanto avvenuto la mattina del 18 ottobre scorso presso la sezione numero 20 all’interno della scuola elementare di San Giulio. Abili rappresentanti dell’attuale maggioranza di governo con una scientificità degna dei migliori servizi segreti avevano veicolato la notizia di brogli elettorali e che io sarei stato arrestato con un pacchetto di schede in tasca”. Queste informazioni sono state amplificate quel giorno dai social e La Mura, abbassando la voce e scuotendo la testa, rivela un particolare di natura personale: “Mia moglie era al supermercato a fare la spesa e la cassiera ha chiesto la sua attenzione perché un’emittente radiofonica stava annunciando il mio arresto. Io a questo gioco al massacro non ci sto…”
Il candidato sindaco di Prima Formia, Formiamo il Futuro, Guardare Oltre e Resurgo nella conferenza stampa – cui hanno partecipato diversi altri dirigenti e presentatori delle sue quattro liste elettorali – ha naturalmente stigmatizzato quanto è avvenuto di recente con il dietro front di due sottoscrittori del ricorso al Tar che, dopo essere stati “stimolati”, hanno revocato la loro costituzione in giudizio. “Sono dispiaciuto – ha specificato La Mura – per queste rinunce perché le ritengo profondamente immotivate ed oltraggiose nei confronti della mia persona da parte di coloro che soltanto 100 giorni fa (“non cinque anni fa”) mi volevano la nuova guida di Formia”. La Mura è stato una valanga di veleno non tanto nei confronti di Giancarlo Asilo, “anche se un manager come lui non può affermare di ignorare il contenuto della delega con cui si costituiva al Tar”, quanto nei riguardi del consigliere di Formiamo il Futuro (lista in cui è stato eletto lo stesso candidato a sindaco) Francesco Di Nitto, ora dichiaratosi ancora “indipendente” e da settimane orbitante attorno alla galassia taddeiana. L’ex candidato a sindaco ha ammesso senza fronzoli che la candidatura di Nitto è stata “sbagliatissima” e ha rivelato qualcosa di piccante: “Non so cosa succerà il 9 febbraio in occasione della discussione del Ricorso ma per me Di Nitto è meglio che resti dove è approdato. Anzi, davanti a questa riedizione del ratto delle sabine, chiedo ufficialmente scusa a tutti gli elettori di Formiamoi il futuro. Esprimendo i lori consensi nei confronti degli altri 23 candidati, hanno permesso a questa lista di eleggere il candidato sbagliato. Non voglio mettermi medaglie sul petto ma questa elezione è scaturita anche grazie alla mia persona che ci ha messo la faccia. Di Nitto poteva attendere. E’ sceso dal pullman prima che lo stesso si mettesse in moto. La fretta molte volte fa partorire i gattini ciechi”.
Ma cosa attende il dottor La Mura dal pronunciamento dei giudici del primo grado della magistratura amministrativa? Lo ha ribadito l’interessato nell’intervista video allegata: “Tutto e niente – si è espresso con un tono prudente – ma se già il Tar ci consentisse di ripetere il ballottaggio nelle sezioni 20 (San Giulio) e 18 (Maranola) si ripristinerebbe un po’ di verità. Se ho deciso di promuovere questa iniziativa è perché – ha sottolineato il candidato sindaco sconfitto per 37 voti – moltissimi cittadini comuni mi hanno chiesto di produrre questo ricorso e verificare cosa realmente è avvenuto. Qualcosa di anomalo è successo. Quella mattina c’era un trend elettorale di rimonta rispetto al primo turno delle amministrative e qualcuno ha voluto con artifici e tante bugie raccontate artatamente bloccarlo”. La Mura ha difeso le sue scelte (dopo 40” dalla sconfitta ho fatto i complimenti al neo sindaco Taddeo prima nello sport come nella vita si vince e si perde) ma ha immaginato cosa avrebbe fatto se le posizioni fossero state invertite: “Se fossi stato eletto sindaco solo dal 20% del corpo elettorale io avrei avviato un’azione di concertazione con il candidato sindaco sconfitto. Io mi chiamo Amato La Mura e questo mi basta”.
La conferenza stampa è stata una stroncatura sull’operato del sindaco Taddeo con un incipit: “Alle amministrative del 2018 non mi candidai perché avevo un avviso di garanzia per aver falsamente ingiurato un vigile urbano. Il processo mi ha dato quello che una falsa narrazione mi aveva sottratto. Che dire? Gli ultimi 100 giorni sono stati i più tristi che la storia politico amministrativa ricordi – ha aggiunto il primario infettivologo – Il Comune di Formia è diventato quello che immaginavamo durante la campagna elettorale, la succursale del comune di Fondi e del Consorzio Industriale del Sud pontino. Solo da quest’ultimo ente arrivano i funzionari a tentare di colmare i tanti vuoti che sono sempre più profondi solo perché il comune di Formia, a differenza del passato, non è più appetibile. Un esempio? Ad un giorno dalla sua presa servizio, il tecnico, tanto osannato, incaricato di guidare il settore Lavori Pubblici ci ripensa. La città versa nel più totale abbandono dove l’incuria ed il degrado fanno a pugni con alcuni ciclamini piantumati appositamente nei pressi del palazzo municipale. Intanto vanno avanti iniziative come lo svuotamento aziendale di un fiore all’occhiello della città come la Formia Rifiuti Zero ed il varo di un illegittimo regolamento che rappresenta un bavaglio per il ruolo di noi consiglieri comunali. Si riunisce ben tre volte la commissione Affari generali (la quarta seduta è in programma venerdì) per affermare il principio che il consigliere richiedente deve inoltrare l’istanza al sindaco Taddeo che poi deciderà…”
Il dottor Amato La Mura ha escluso di utilizzare, al di là del ricorso presentato al Tar e del suo esito finale, la commissione trasparenza come una clava contro la Giunta in carico: “Assolutamente no. E perché dovrei? Di certo il 9 febbraio sarà tracciata una linea rispetto alla quale – ha concluso nell’intervista video – non si potrà più tornare indietro”. Sotto ogni profilo.
INTERVISTA Amato La Mura, consigliere comunale di “Formiamo il Futuro”
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.